La Biodiversità marina...il segreto della vita

Se ci fermiamo a pensare, per un attimo, a tutte le teorie sull'origine della vita nel nostro Pianeta, constateremo facilmente che in origine non si è mai soli. C'è sempre un insieme di cose alla base di tutto. Anche se invisibili ai nostri occhi e oscuri ai nostri pensieri. Proprio così, se pensiamo ad un Pianeta in cui l'unico essere vivente sia l'essere umano, possiamo dedurre come la vita non potrebbe esistere. Senza altre risorse non potremmo sopravvivere ed anche il “cannibalismo reciproco” sarebbe destinato ad una fine.

Di fatti, la vita sul nostro Pianeta esiste perché viviamo in un sistema rappresentato da un insieme di vite, ognuna diversa dall'altra. Questo concetto di diversità biologica è racchiuso nel termine di Biodiversità. La Biodiversità è tutto ciò che ci circonda e ci permette di vivere. La Biodiversità siamo noi stessi. Nonostante questo l'esser umano non è mai riuscito a partecipare a questo equilibrio in maniera responsabile e consapevole. Così' l'ordine delle cose è cambiato a tal punto da oltrepassare il limite reversibile. Ci troviamo infatti ormai destinati ad una strada senza ritorno, di cui i principali responsabili siamo noi stessi e le nostre azioni. Solo negli ultimi anni i Governi internazionali hanno iniziato ad ascoltare il Mondo della ricerca e dell'attivismo in difesa dell'ambiente, ed hanno iniziato ad emanare regolamentazioni che possano tutelare la nostra casa: il Pianeta Terra. Un casa in cui noi siamo, in convivenza con altre specie, solo degli ospiti passeggeri, che però si sentono in diritto di comportarsi come sovrani, dominatori che fanno il proprio comodo, come se l'unico futuro esistente termina alla passaggio di ogni generazione. Invece purtroppo e per fortuna non è così. Purtroppo perché altrimenti le nostre cattive abitudini non avrebbero conseguenze e, dunque, effettivamente ci si sentirebbe autorizzati a far ciò che si vuole, a discapito dell'unica vita che possiede tutto il resto delle specie appartenenti al Globo (cosa che già accade). Per fortuna perché il ciclo della vita non termina ma prevede che ad ogni fine consegui un nuovo inizio.

Dunque, nell'ordine del sistema in cui ci siamo ritrovati a vivere, bisognerebbe essere consapevoli di non essere gli unici e di cercare in tutti i modi di partecipare in maniera sostenibile a questo equilibrio. Sfruttare le risorse ittiche fino ad esaurirle, trivellare i fondali marini fino al collasso e ad elevati impatti ambientali, riversare in mare ogni genere di rifiuto di qualsiasi origine, non rappresenta un modo sostenibile di partecipare al grande equilibrio che ci circonda. Il mare è la fonte principale di Biodiversità e, quindi, di vita. Ne conosciamo solo l'1% visibile della superficie ma, sotto quelle onde, c'è un habitat infinito ancora da scoprire. La maggior parte dell'ossigeno, che respirando ci tiene in vita, proviene proprio dall'ecosistema marino. L'origine della vita infatti, e l'origine di tutta la storia dell'umanità, ruota proprio intorno al mare (il Mediterraneo ne è l'emblema). Ogni azione contro il mare ha una conseguenza contro la vita e di questo dobbiamo esserne consapevoli costantemente. La Biodiversità esiste fin quando tutti sono consapevoli di questo, altrimenti specie evolutivamente svantaggiate sono destinate all'estinzione, e tutte le specie lo sono in confronto all'uomo. Se tutte le specie per colpa dell'uomo sono destinate all'estinzione, come da anni accade, si torna automaticamente ai postulati di partenza. Dunque all'incompatibilità tra le abitudini dell'uomo e la vita sul Pianeta Terra. Un'occasione di vita ce l'abbiamo tutti e abbiamo, altresì, allo stesso modo, l'occasione di assumere comportamenti sostenibili nel nostro piccolo.

Giudo Pietroluongo

Esseri viventi nel mare

nonere

In mare sono presenti molti gruppi tassonomici e sono rappresentati tutti i regni tranne i funghi. Di seguito si analizzeranno i principali gruppi che hanno interesse per l’uomo.

Regno delle Monere

Vi appartengono i batteri che svolgono la funzione di decompositori e vivono sui fondali marini e le alghe azzurre che entrano a far parte del fitoplancton. Sono gli esseri più semplici ed antichi presenti sulla Terra.

Fonte: L'ambiente marino - Alfredo De Luca

Regno dei Protisti

Ricorda: La classificazione degli organismi viventi si chiama tassonomia e funziona suddividendo gli organismi in gruppi. I principali, dal più generico al più specifico, sono: Regno, Phylum (detto anche Tipo per gli animali e Divisione per le piante), Classe, Ordine, Famiglia, Genere e Specie.

I Regni sono 5: Monere (Unicellulari procarioti: Batteri ed alghe azzurre); Protisti (Unicellulari eucarioti: alghe unicellulari e consumatori facenti parte del plancton); Funghi (Pluricellulari eterotrofi, non presenti in mare); Vegetali (Pluricellulari autotrofi: nel mare presenti come alghe e piante superiori); Animali (pluricellulari eterotrofi: presenti con molti Philum.

I protisti si dividono in alghe unicellulari e protozoi. Le alghe unicellulari, singole o aggregate e la loro concentrazione è indice di mari più o meno "ricchi" di vita, in quanto costituiscono l'alimento delle specie erbivore, che a loro volta sono prede delle carnivore. Il fitoplancton costituisce il 90% dei produttori marini. Come per le alghe bentoniche la loro presenza è limitata ai primi 200 mt di profondità, dove prosperano e consumano rapidamente tutte le sostanza nutritive presenti a meno che non vengano rimpiazzate.

I protozoi, la componente eterotrofa del gruppo, va a formare parte dello zooplancton, che è l’alimento base di una serie di stadi giovanili di specie marine di interesse economico. In acquacoltura è importante la produzione dei rotiferi che costituiscono il cibo per gli avannotti di spigole e orate, mentre in mare costituiscono il cibo di copepodi e cladoceri.

Entrambi i gruppi hanno tempi di riproduzione brevissimi (da poche ore a qualche settimana) per cui non presentano mai una biomassa complessiva molto elevata pur trovandosi nei primi livelli trofici delle piramidi alimentari.

Fonte: L'ambiente marino - Alfredo De Luca

Regno Animale

Gli Invertebrati

Gli invertebrati rappresentano la stragrande maggioranza in numero di specie e di esemplari di animali marini e sono divisi in numerosi Philum di cui quelli più interessanti per l’uomo saranno analizzati di seguito.

Poriferi

Gruppo di animali che comprendono le comuni Spugne. Hanno corpo a forma di sacco con pareti formate da tre strati di cui quello centrale produce uno scheletro di consistenza cornea, silicea o calcarea. Nei poriferi a organizzazione più semplice le pareti del corpo presentano numerosi forellini (pori inalanti) dai quali penetra l’acqua, che entra nella cavità gastrovascolare ed è spinta da cellule provviste di ciglia (nella parete della cavità) verso l’apertura (osculo). Sono sempre sessili ed hanno forme variabili. Di solito non tollerano molta luce ed alte temperature. La riproduzione può essere sia asessuata che sessuata.

Celenterati

Gruppo di animali comprendenti Attinie, Idre, Meduse e coralli; tutti organismi pluricellulari a simmetria raggiata. Una loro caratteristica è la presenza di particolari cellule urticanti usate per difesa e offesa. I celenterati presentano sistemi muscolare e nervoso molto primitivi. All’interno del corpo presentano una cavità gastrovascolare, comunicante con l’esterno per mezzo di un’unica apertura. Animali prevalentemente marini, presentano due tipi fondamentali di organizzazioni: sessile (polipi) e libere (meduse). Gli organismi sessili vivono in colonie. Si dividono in tre gruppi: Idrozoi (Coralli tropicali), Scifozoi (Meduse con ombrello e tentacoli) e Antozoi (polipi sessili a cui appartengono i Coralli rossi del mediterraneo, le gorgonie, gli anemoni di mare, i cerianti e le madrepore).

Rhizostoma pulmo rhizostoma pulmo
Prostheceraeus giesbrechtii prostheceraeus giesbrechtii

Platelminti

I vermi piatti che vivono nel mare sono saprofiti o parassiti; non presentano organi complessi e spesso assumono l’aspetto di molluschi nudibranchi velenosi per evitare la predazione (mimetismo batesiano); per riconoscerli da questi bisogna osservarne il movimento in quanto non hanno il piede carnoso ma si muovono contraendo il bordo.

platelminti

Molluschi

Sepia officinalis sepia officinalis

Il corpo dei molluschi è privo di scheletro interno ed all’esterno è coperto da un guscio. Il corpo dei molluschi è formato da tre parti: il capo, che contiene gli organi nervosi (gangli cerebrali) e di senso (occhi e tentacoli); il piede, una massa muscolare ventrale, usato prevalentemente come organo locomotore; il sacco dei visceri, dorsale e rivestito da una lamina epidermica (mantello) che scende centralmente e ricopre parzialmente il capo ed il piede, creando le pareti di una cavità, che ha funzioni respiratorie formando delle branchie. Il mantello secerne la conchiglia, formata da proteine e cristalli di carbonato di calcio. L’apparato digerente inizia con una bocca, spesso fornita di un organo muscolare (radula), munito di numerosi dentelli chitinosi. Funziona come organo raschiatore. Nei molluschi predatori la bocca è dotata di un potente becco corneo. Nel sacco viscerale è presente l’apparato digerente, il circolatorio e l’escretore. L’apparato nervoso è formato da alcune coppie di gangli. La riproduzione è sempre sessuale e spesso sono ermafroditi. La maggioranza dei molluschi abita in mare, alcuni anche in terraferma, ma per lo più vicino a corsi d’acqua. Molti molluschi costituiscono il cibo fondamentale per pesci. Alcuni si usano anche come alimento, da parte degli uomini. I gusci dei Molluschi si usano per preparare diversi oggetti (bottoni di madreperla) e da certi tipi di ostriche si ricavano le pregiatissime perle. Comprendono sette classi: Monoplacofori, Placofori, Solenogastri, Cefalopodi, Scafopodi, Gasteropodi, e Bivalvi. Tutte le categorie di nutrizione sono presenti dai filtratori ai predatori, dai microfagi ai detrivori.

molluschi

Bivalvi: con la conchiglia doppia, filtratori. I mitili provengono essenzialmente dagli allevamenti installati lungo le coste o da bacini naturali da dove vengono pescati da un’imbarcazione dotata di draga. Le ostriche provengono dai vivai in cui si alleva una varietà di origine giapponese. La Francia ne è il maggior produttore, seguita dall’Italia e dalla Spagna. Le cappesante sono frutti di mare selvatici, pescati con la draga. In Europa si consumano anche: tartufi, cardi, vongole, veneri…

Gasteropodi: con la conchiglia arrotolata o assente nei nudibranchi, e capo sempre presente. A livello locale si utilizzano diverse specie per alimenti: littorine, buccine, murici, patelle.

Cefalopodi: i più evoluti ed intelligenti tra gli invertebrati, il mantello diventa organo di propulsione, la conchiglia è assente o interna; hanno occhi complessi ed un sistema nervoso; è presente una ghiandola dell’inchiostro. Vi appartengono i calamari, le seppie e i polpi. Presenti in tutti i mari, sono molto apprezzati nei paesi mediterranei.

Artropodi

crostacei Corpo segmentato e coperto da un esoscheletro, occhi composti; in mare sono rappresentati dai crostacei. Questi sono soprattutto animali acquatici, il cui corpo è racchiuso in un tegumento chitinoso (che può essere variamente colorato detto carapace). Generalmente il corpo dei Crostacei viene diviso in due regioni denominate: cefalotorace e addome. Sul capo presentano diverse paia di appendici, il primo dei quali è costituito dagli occhi peduncolati, il secondo dalle antenne, mentre i 3 successivi interessano gli organi di masticazione. Arti toracici ed arti addominali assicurano la locomozione e altri compiti e possono trasformarsi in chele. Dal punto di vista dell’interesse umano, diverse specie di Crostacei servono all’alimentazione diretta dell’uomo (gamberi, granchi, aragoste, ecc.). Tutte le categorie di nutrizione sono presenti.

Palinurus elephas palinurus elephas

Caratteristica l’abitudine dei paguri che per proteggere l’addome molle si appropriano di conchiglie di gasteropodi e quella dei balani, che si costruiscono un’armatura di protezione di piastre calcaree da cui fuoriesce un’appendice filtrante. I gamberetti che si consumano in Europa vengono da diverse regioni. Vivono nelle asperità rocciose o nel fango. Si pescano con rete a strascico, sul fondo del mare, oppure con le nasse. Certi gamberetti possono anche provenire da allevamenti praticati ai Tropici. Astici e aragoste vivono sui fondali rocciosi. I primi provengono soprattutto dalle coste atlantiche, mentre le aragoste si pescano anche sulle coste mediterranee e in tutte le zone tropicali ed equatoriali. Gli scampi vivono nella melma, principalmente sulle coste europee. I granchi che noi consumiamo si pescano nelle acque europee.

Echinodermi

Echinaster sepositus echinaster sepositus

Comprendono specie esclusivamente marine. Assumono varie forme: esistono echinodermi di aspetto arborescente, altri di forma cilindroide, globosa o stellare. Lo scheletro degli echinodermi, situato sotto un sottile strato di derma (e chiamato per questo dermascheletro) è costituito da piastre calcaree, saldate in modo da formare una specie di guscio continuo nel quale si trovano gli organi (negli Echinoidi), o costituito da piastre articolate (negli Asteroidi), o da elementi liberi e disgiunti (negli Oloturoidi). Gli echinodermi possiedono aculei mobili, articolati sulle piastre o aculei immobili per prolungamento delle piastre cutanee. L’apparato digerente ha origine dall’apertura boccale, che può essere munito di apparato masticatore. La funzione respiratoria è svolta dall’apparato acquifero. Gli echinodermi presentano organi statici e visivi. La riproduzione per lo più è sessuale a fecondazione esterna. Presentano diverse forme di nutrizione. In Europa si consumano solo i ricci di mare. Essi sono particolarmente apprezzati nei paesi del bacino mediterraneo. Si pescano in immersione nel Mediterraneo e con la marea bassa nell’Atlantico.

Cordati (subphilum Vertebrati)

Animali dotati di colonna vertebrale e cranio; nel mare si trovano pesci, rettili e mammiferi.

I pesci

Salpa salpa salpa salpa

Superclasse suddivisa nelle classi Condritti (pesci cartilaginei) e Osteitti (pesci ossei). I Pesci presentano corpo generalmente allungato e fusiforme, coperto di solito da scaglie e munito di pinne. Queste si distinguono in pari (pettorali e ventrali) e impari (dorsale, caudale, anale). Lo scheletro può essere cartilagineo (Condritti), parzialmente o totalmente ossificato (Osteitti). Il pesce ha bisogno dell’ossigeno disciolto in acqua per vivere. Il pesce può utilizzarlo grazie alle sue branchie, che sono i “suoi polmoni”. Queste sono costituite da una camera branchiale, che negli Osteitti è protetta dall’opercolo. Le branchie per funzionare devono essere sempre bagnate. La maggior parte dei pesci apre e chiude cla bocca per creare una corrente d’acqua a livello delle branchie. Derivata dall’apparato digerente ed esclusiva di molti Osteitti è la vescica natatoria, organo membranoso con funzione idrostatica. In genere a sessi separati, i Pesci sono ovipari, ovovivipari, vivipari; alcuni costruiscono nidi. I pesci hanno fecondazione esterna. Al momento della riproduzione, i maschi e le femmine di una stessa specie si radunano per deporre le uova. Entrambi versano nell’acqua le loro cellule riproduttive e da milioni di uova solo poche raggiungeranno l’età adulta. Ogni specie sviluppa comportamenti particolari per riprodursi e assicurare la propria sopravvivenza. Spesso sono ermafroditi ma non contemporanei presentando prima un sesso e poi l’atro (proterandria o proteroginia).

pesci

Ogni differente specie di pesce si sviluppa in un luogo che gli è congeniale. La temperatura, la salinità dell’acqua, la quantità di ossigeno, la luce e l’alimentazione sono gli elementi che condizionano la loro vita. Ogni specie richiede delle caratteristiche precise per potersi sviluppare correttamente. Il sistema nervoso presenta un particolare sviluppo dell’olfatto. Tra gli organi di senso: caratteristico è l’organo della linea laterale, formato da cellule sensitive disposte in solchi che percepiscono variazioni di pressione dell’acqua. È questo che permette ai pesci di sentire il predatore quando si avvicina e ai pesci, che nuotano in fitti banchi, di mantenere la distanza fra loro all’interno del banco. I pesci avvertono ciò che è disciolto nell’acqua grazie alle loro narici. I giovani salmoni, per esempio, memorizzano “l’odore” e il “gusto” dell’acqua del fiume in cui sono nati e lo ritrovano quando sono adulti, per andare a riprodursi dopo il loro viaggio nell’oceano. Se l’acqua è inquinata, il loro odorato è falsato ed essi non ritrovano più la loro strada d’origine.

Conger conger conger conger
scaglie

Le scaglie sono una struttura protettiva. Ad osservarle con una lente di ingrandimento si osservano delle striature concentriche: ogni anno se ne aggiunge una nuova, il numero sta ad indicare l’età del pesce.

Rettili

Approfondimento::I centri di recupero per le tartarughe marine sono parte del progetto Tartanet che ne prevede la realizzazione di una serie lungo le coste italiane per aiutare la conservazione della Caretta caretta. Difatti ogni anno si stimano in 60.000 le tartarughe catturate dalle reti da pesca nel mediterraneo. Di queste ben 10.000 in Italia con una mortalità che va dal 10 al 50%. Altre minacce sono il traffico eccessivo lungo le coste il turismo sulle spiagge dove dovrebbero deporre le uova e l’inquinamento del mare. Per questo motivo i centri Tartanet intervengono sulle tartarughe ferite o in difficoltà, le curano, le censiscono e le rimettono in libertà.

Le più famose sono le tartarughe di mare. Prediligono le acque marine calde o temperate, spesso navigano lungo costa, dove è possibile vederle mentre si ossigenano dopo un immersione o nei momenti di torpore. Escono dalle acque solo per deporre le uova. Oltre alle tartarughe in mare esistono anche i serpenti di mare che vivono nella zona tropicale degli oceani Indiano e Pacifico. Generalmente i serpenti di mare non sono di grandi dimensioni: al massimo misurano poco più di un metro.

tartaruga

Mammiferi

I mammiferi sono tutti vivipari, nutrono i piccoli mediante il latte secreto dalle mammelle; la pelle è in genere provvista di peli (tranne nei Cetacei e Sirenidi, che ne sono quasi privi). In mare si trovano animali appartenenti all’ordine dei Cetacei, dei Sirenidi e dei Pinnipedi. Durante il corso dell’evoluzione alcuni Mammiferi viventi sulle coste si adattarono di nuovo alla vita marina: sono questi i Pinnipedi, cioè le foche e le Otarie le cui zampe si sono trasformate in pinne natatorie, provvisti di peli, animali che ancora dormono e si riproducono a terra. Un adattamento acquatico ancora più spinto portò ai Sirenidi ed ai Cetacei che senza cessare di essere vivipari né di allattare i piccoli, ma senza acquisire le branchie, hanno ritrovato, con la scomparsa delle zampe posteriori, il modo di muoversi proprio dei pesci e persino una coda a due lobi, che però a differenza dei pesci muovono dall’alto in basso.

balena delfino filippo

I Cetacei comprendono specie che hanno acquisito, per adattamento alla vita acquatica, una loro specialissima e funzionale conformazione: corpo a fuso, con collo cortissimo ed immobile, colonna vertebrale lunghissima con trentaquattro vertebre caudali; gli arti anteriori sono trasformati in pinne e quelli posteriori sono rudimentali; mancano le clavicole e lo sterno; la coda termina in una pinna orizzontale. Le ossa sono spugnose e ricche di grasso. I Cetacei vivono in mare a gruppi, vi raggiungono spesso le più grandi dimensioni e sono anche oggetto di pesca intensa. Le Balene raggiungono i 30 metri e i 150.000 chili, grazie alla spinta dell’acqua che li sostiene Non escono dall’acqua nemmeno per riprodursi. Si dividono in due sottordini: Odontoceti e Misticeti (con denti e fanoni). Difatti dal punto di vista dell’alimentazione i misticeti sono microfagi poiché si nutrono soltanto di zooplancton, mentre gli odontoceti come il Capodoglio le Orche, i Narvali e i Delfini, sono cacciatori.

Approfondimento::Quando parliamo di delfini, trattiamo di diverse specie di cui 6 sono avvistabili nel Mediterraneo e 3 di queste sono abbastanza comuni: Tursiopi, Stenelle e Delfini comuni. I più grandi e robusti (fino a 4 mt. e 350 kg) sono i Tursiopi, vivono in branchi poco numerosi divisi per sesso, hanno un comportamento variabile: a volte diffidente a volte curioso e giocherellone e vengono usati nei delfinari di tutto il mondo. Le Stenelle sono più slanciate e piccole (fino a 2,5 mt e 150 kg) ed hanno un comportamento vivace e curiose e vivono in grossi gruppi. Comportamento simile ma più piccoli sono i delfini comuni (fino a 2,5 mt e 100 kg). Si nutrono tutti di pesce e secondariamente di molluschi cefalopodi. I delfini in genere hanno uno straordinario spirito imitativo ed un ricco vocabolario: strillano, grugniscono, schioccano la lingua, fischiano ed emettono ultrasuoni. Con loro si riesce a comunicare attraverso il linguaggio dei sordomuti. Cacciano in acqua in branchi e spesso riescono a spingere le prede sulla riva. Dormono per poco tempo, galleggiando ed utilizzando metà del cervello per rimanere vigili. Ogni anno migliaia di delfini si impigliano in reti o vengono uccisi, muoiono per epidemie da batteri o virus che alterano il loro sistema di orientamento magnetico o vengono avvelenati da sostanze inquinanti.

Fonte: L'ambiente marino - Alfredo De Luca

Regno Vegetale

Alghe

Eudorina elegans eudorina elegans

In mare i vegetali sono rappresentati soprattutto dalle alghe e da pochi generi di piante superiori (Posidonia oceanica, Cymodocea nodosa e alcune specie del genere Zostera), di cui si è già ampiamente trattato.

Le alghe sono vegetali acquatici, senza fiori o radici e non vanno confuse con quelle microscopiche che fanno parte delle monere o dei protisti. Le alghe, infatti possono misurare fino a diversi metri di lunghezza. Queste appartengono al regno vegetale ma non presentano una grossa differenziazione interna ed assorbono le sostanze necessarie al loronutrimento presenti in acqua, attraverso tutta la loro superficie. Vivono ovunque vi sia acqua e luce. Si distinguono alghe verdi, rosse e brune. Il loro nome dipende dai pigmenti che contengono. Questi pigmenti consentono loro di captare le diverse radiazioni che formano lo spettro visibile della luce del sole. Difatti le alghe verdi vivono sulle rive a poca profondità. Le alghe brune si trovano fino a 50 m di profondità e le alghe rosse fino a 150 m.

Ricorda: La nomenclatura binomiale è una convenzione standard utilizzata in biologia per conferire il nome ad una specie. Come suggerisce il termine binomiale, il nome scientifico di una specie viene coniato dalla combinazione di due nomi: il nome del genere a cui appartiene la specie un epiteto che caratterizza e distingue quella specie dalle altre appartenenti al quel genere. Il primo termine (nome generico) porta sempre l' iniziale maiuscola, mentre il secondo termine (nome specifico) viene scritto in minuscolo; entrambi i nomi vanno inoltre scritti in corsivo.

Acetabularia acetabulum acetabularia acetabulum

Le alghe hanno diversi usi:
Nell’alimentazione: da molto tempo, le alghe fanno parte del regime alimentare di base nei paesi asiatici. Una ventina di specie sono usate correntemente in questi paesi. In Europa, le alghe alimentari non godono di un’immagine molto positiva presso il pubblico. In certe regioni sono spesso considerate come alimenti sostitutivi nei periodi di carestia e miseria. Eppure, questo mercato cresce lentamente ma regolarmente, introducendo le alghe come ortaggi occasionali o condimenti. Il consumo di 10 g di alghe secche al giorno è sufficiente a coprire il fabbisogno di vitamine e di sali minerali di un uomo.

Padina pavonica padina pavonica

Come additivi alimentari: In Europa consumiamo molte alghe sotto forma di additivi alimentari. I loro estratti rientrano nella composizione di numerosi prodotti, perché servono a gelificare, ispessire, emulsionare. Sono presenti nei prodotti lattieri, nelle creme gelate, nella maionese, nel ketchup, nei succhi di frutta, nei dolci. Gli additivi alimentari dall’E400 all’E407 sono estratti dalle alghe.
In agricoltura: L’agricoltura usa molto le alghe. Spargere alghe sui campi coltivati, come concime organico è un’attività antica e tradizionale in molti paesi. Per le sue qualità nutrizionali, le alghe vengono usate come complemento alimentare dei mangimi per animali.
alga Per la salute: le alghe, macroscopiche e microscopiche, sono presenti nei prodotti farmaceutici: antiemorragici, lassativi, pomate. Esse fanno parte della preparazione e del rivestimento di numerosi farmaci. Sono in corso molti lavori di ricerca per mettere in evidenza le proprietà delle alghe.
In acquacoltura: si usano le microalghe che costituiscono il fitoplancton, che è alla base della catena alimentare marina, per nutrire i molluschi filtratori e lo zooplancton.
Per l’industria tessile: le alghe vengono utilizzate per fissare i colori sui tessuti.
Per l’industria cosmetica: usa da molto tempo le alghe come base di preparazione. Già le dame dell’antica Roma si adornavano con trucchi a base di alghe rosse. Oggi, numerosi prodotti cosmetici contengono alghe: rossetti, creme, maschere di bellezza, creme da barba, dentifrici.

Fonte: L'ambiente marino - Alfredo De Luca