velaSuccesso per Tridente di Lega Navale Manfredonia e Kidan di Cus Bari alla nona edizione di Est 105, regata internazionale di vela d’altura.

Centonove le miglia percorse dai 46 iscritti, da Bari ad Herceg Novi, in Montenegro, nella prima regata stagionale di Grande Altura, organizzata da Cus Bari in collaborazione con due circoli locali, JugoleGrakalicSkver e JovoDabovicBaosici.

In classe OrcOverall i primi due posti sono stati conquistati da Lega Navale Manfredonia: Tridente dell’armatrice Roberta Manfredonia, timonata da Franco Manfredonia, ha ottenuto la vittoria davanti ad Indigo dell’armatore Lorenzo Di Candia e del timonere Michele Di Candia. Al terzo posto Soft di Centro Velico Giovinazzo, dell’armatore e timoniere Graziano Giobbe, a sua volta vincitore in Gran Crociera.

In classe Libera, per il terzo anno di seguito, si afferma Kidan di Cus Bari: l’imbarcazione dell’armatore Michele Amendolagine, con Bartolo Pavone al timone, ha fatto registrare il tempo di 13 ore, 39 minuti e 30 secondi.

Fra i regatanti, anche l’associazione di promozione sociale “Velakiwellbeingsailing”, che grazie al progetto “Una regata per vincere il disagio” ha portato a bordo cinque ragazzi ritenuti idonei dai dirigenti dei centri di salute Mentale della Asl di Bari (Area 4/5).

Fonte: ManfredoniaNews.it

Invito-AP-6maggio14Manfredonia, 30 aprile 2014 – Manfredonia e la Capitanata tutta guardano a testa alta il proprio futuro facendo leva su quelli che sin ora erano dei vulnus, ovvero infrastrutture come il sistema portuale. Così, dopo l’apertura dei cantieri per la manutenzione straordinaria della pavimentazione delle banchine, della rete di smaltimento delle acque meteoriche e di quelle nere e il riordino dei sottoservizi nel porto commerciale, ora l’Autorità Portuale di Manfredonia, guidata dal Commissario Avv. Gaetano Falcone, presenta agli stakeholders ed alla comunità una nuova visione del porto di Manfredonia, che ne riscrive la storia e le modalità di fruizione e lo consacra ad elemento totalmente connesso ed integrato alla città.
Ciò sarà possibile grazie al “Piano di sviluppo del porto di Manfredonia, linee guida per la redazione del piano regolatore portuale”, un attento studio del contesto, delle infrastrutture portuali e del territorio di riferimento, che contiene la definizione degli obiettivi di crescita del sistema infrastrutturale realizzato dalla Acquatecno, leader nazionale nel settore.

Lo studio sarà illustrato il prossimo 6 maggio alle ore 18 presso Palazzo Celestini in un’assemblea pubblica alla quale prenderanno parte, oltre al Commissario Falcone, Angelo Riccardi – sindaco di Manfredonia – , l’Ing. Paolo Turbolente – progettista di Acquatecno -, il CF (CP) Marcello Luigi Notaro – Comandante della Capitaneria di Porto di Manfredonia -, l’Ing. Gianluca Ievolella – Consigliere tecnico del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici -, del dott. Fabio Porreca – Presidente della Camera di Commercio di Foggia -, l’On. DoreMisuraca – componente della Commissione di Vigilanza sulla Cassa depositi e prestiti , e l’Avv. Giovanni Giannini – Assessore regionale alle Infrastrutture -.

Lo studio che sarà presentato ha consentito di delineare un ampio ventaglio di possibilità di rilancio per il porto di Manfredonia: che potrà qualificarsi come terminale marittimo di riferimento lungo le direttrici di traffico nazionali ed internazionali individuate dai corridoi trans-europei I e VIII, porto multifunzionale al servizio del proprio territorio di riferimento, l’intera Capitanata, centro d’eccellenza per la lavorazione del pescato ‘Distretto della Pesca’ e per la cantieristica tradizionale ‘Distretto della cantieristica storica’, infine, terminale marittimo di riferimento per gli itinerari ambientali e turistici caratterizzanti la costa e l’entroterra del nord della Puglia, nonché per gli itinerari turistico – religiosi le cui mete principali sono i santuari di S. Pio a San Giovanni Rotondo e di S. Michele Arcangelo a Monte Sant’Angelo.

Fonte. Statoquotidiano

A seguito di un’attività d’iniziativa della Capitaneria di Porto di Manfredonia, pianificata dal Comandante C.F. Marcello Notaro, il personale militare dipendente ha eseguito un’operazione per contrastare il fenomeno di ormeggio non autorizzato di imbarcazioni da diporto nei pressi di insenature portuali e strutture balneari site lungo la costa garganica: l’operazione ha portato al sequestro di 17 gavitelli d’ormeggio abusivi posizionati nello specchio acqueo antistante il porto di Mattinata ed ha visto impegnate due motovedette della Guardia Costiera, grazie alle quali è stato possibile salpare l’attrezzatura non autorizzata ed abusivamente posizionata in mare e porla sotto sequestro, con conseguente interessamento della competente Autorità Giudiziaria per il reato di occupazione abusiva di area demaniale marittima: difatti i 17 gavitelli erano tutti posizionati entro lo specchio acqueo portuale di Manfredonia, e comunque sprovvisti di qualsivoglia titolo concessorio o autorizzazione.
L’attività svolta dal personale della Capitaneria di Porto di Manfredonia, rientra tra le attività di repressione di un comportamento dei diportisti estivi che, oltre a essere contrario a quanto indicato nel Codice della Navigazione, mette a repentaglio la sicurezza dei bagnanti.
La Capitaneria di Porto interesserà la civica Amministrazione per l’adozione degli atti derivanti dalla competenza gestoria del demanio marittimo.

Manfredonia, 02.05.2014

michele-bordo“L’attività estrattiva nell’Adriatico, nelle acque territoriali della Croazia, non deve avere effetti negativi sull’ecosistema marino e sulle attività economiche dei centri costieri italiani e, soprattutto, del Gargano”. Lo afferma l’on. Michele Bordo, deputato del Pd e presidente della Commissione Politiche UE della Camera, che ha presentato un’interrogazione ai ministri degli Esteri, dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente e si appresta a chiedere un incontro ufficiale all’ambasciatore croato in Italia “per comprendere i termini effettivi del programma di sfruttamento dei giacimenti petroliferi e rappresentare le ragioni dell’opposizione delle istituzioni e delle popolazioni costiere italiane”.

“Da notizie di stampa abbiamo appreso dell’avvio delle attività di esplorazione dei fondali all’interno delle acque territoriali croate – continua Bordo – fatte utilizzando la tecnica contestata in Italia e bloccata dal TAR del Lazio, che ad ottobre del 2012 accolse il ricorso di decine di Comuni, associazioni e delle Regioni Puglia e Molise.

Non so se il Governo italiano e le autorità comunitarie siano stati informati del massiccio programma di sfruttamento dei bacini petroliferi e di gas da parte della Croazia. La cosa certa e’ che il Senato, lo scorso 3 aprile, ha approvato a larghissima maggioranza un ordine del giorno che impegna il nostro Governo a sospendere tutte le attività concessorie riguardanti la ricerca e l’estrazione di idrocarburi liquidi che si sviluppano all’interno delle 12 miglia di linea marina rispetto alla costa adriatica. Sono pertanto sicuro che il governo italiano farà tutto il possibile per evitare che la Croazia possa dar seguito al suo programma estrattivo.

Io stesso tempo fa ho presentato una proposta di legge per l’istituzione della Zona di Protezione Ecologica del mare Adriatico al fine di preservare il suo ecosistema dai rischi derivanti da attività industriali inquinanti, come quella estrattiva, e promuovere un nuovo modello di sviluppo sostenibile fondato sul turismo e la pesca.

Il mare che divide l’Italia dalla Croazia è un ambiente molto delicato, dove sono elevati anche i rischi sismici che ovviamente aumenterebbero a causa dell’estrazione di petrolio e gas – conclude Michele Bordo – Non possiamo assistere silenziosi a quanto sta avvenendo sull’altra sponda dell’Adriatico e che potrebbe riversare sulle nostre coste i detriti inquinanti di un modello di sviluppo che per quanto ci riguarda appartiene al passato”.

Fonte: ManfredoniaNews.it