falesie guradia costieraA conclusione di un complesso e partecipato iter istruttorio iniziato nello scorso autunno, che ha coinvolto i comuni rivieraschi del Gargano, l’autorità di bacino, vari servizi della Regione Puglia, il genio civile e il commissario straordinario delegato per l’attuazione degli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico per la Regione Puglia, la capitaneria di Porto di Manfredonia ha emesso due ordinanze di interdizione di alcuni specchi acquei corrispondenti alle falesie a picco sul mare per una profondità pari al doppio dell’altezza della falesia partendo dal piede della medesima. tali prescrizioni si allineano alle caratterizzazioni della costa garganica sancite dal piano di assetto idrogeologico edito dall’autorità di bacino, organo tecnico regionale istituzionalmente preposto a tali pianificazioni. in realtà, come per il divieto di accesso nelle grotte marine, analoga ordinanza già era vigente e la nuova in alcuni casi è addirittura meno restrittiva della precedente in merito alla profondità delle acque interdette per motivi di sicurezza, anche se nuovi siti vengono oggi ricompresi sempre in linea alla pianificazione dell’autorità di bacino. In tali specchi acquei “ e’ interdetta la navigazione, la sosta e l’ancoraggio di tutte le unità navali in genere, oltre alla pesca professionale e sportiva, la balneazione (comprese le immersioni subacquee) e qualsiasi attività connessa all’uso del mare”. In realtà l’interdizione alla navigazione era anch’essa già prevista dall’ordinanza disciplinante il diporto nautico e comunque, malgrado le ordinanze riguardino 25 km del litorale di mattinata e Monte Sant’Angelo, la lunga spiaggia di mattinata, che in estate pullula di turisti, non è soggetta ad alcuna nuova prescrizione. Le ordinanze dell’autorità marittima, che nei prossimi giorni saranno attualizzate anche per il litorali di Vieste, Peschici, Rodi Garganico e Vico del Gargano, quali “atti dovuti”, sono tese a rendere noto situazioni di rischio al fine della salvaguardia della vita umana in mare e alle stesse si assoceranno i nuovi provvedimenti ordinativi comunali in quanto i rischi individuati dall’autorità di bacino, hanno origine terrestre. La tematica è stata già attenzionata dalla prefettura, dai vertici regionali e dalla procura della repubblica al fine di promuovere le sinergiche iniziative, tese a mitigare gli effetti della problematica e animate dal comune fine di evitare tragedie come quelle in passato avvenute a ventottenne e sulle coste garganiche.

 

Fonte: ManfredoniaNews.it

L’Europa del Pellegrinaggio

Pubblicato il: 25 mag 2014 - Da Webmaster
Convegno nell’ambito della tappa a Manfredonia del pellegrinaggio via mare a Gerusalemme

Convegno nell’ambito della tappa a Manfredonia del pellegrinaggio via mare a Gerusalemme

La tappa di Manfredonia di un gruppo di pellegrini in viaggio da Desenzano del Garda a Gerusalemme, sarà caratterizzata da due incontri culturali che serviranno ad approfondire il tema del pellegrinaggio lungo le vie sviluppatesi in Europa e imperniate sui tracciati che hanno quali capisaldi Santiago di Compostela, Roma, Gerusalemme con numerosi importanti riferimenti intermedi tra cui Monte Sant’Angelo con il suo santuario Micaelico.

Anche Siponto è stata un crocevia dei pellegrini che salivano da sud come attesta il ritrovamento di una “quadrangola”, una placchetta fusa in piombo che i pellegrini esponevano sul petto analogamente come fanno i pellegrini diretti a San Jacopo di Compostela che indossano una conchiglia. E’ stata rinvenuta dall’archeologa Caterina Laganara dell’Università di Bari, nel corso degli scavi condotti nell’area archeologica di Siponto ed esposta nel Museo nazionale archeologico di Manfredonia presso il Castello svevo-angioino. D’altra parte ancora oggi i pellegrini che salgono alla Grotta di San Michele si fermano a Manfredonia.

I due incontri sono promossi ed organizzati da Italia Nostra Sezione Terre dell’Angelo e dalla Lega Navale Italiana Sezione di Manfredonia. Il primo si terrà giovedì 22 prossimo alle 17, nella sala di rappresentanza della Lega Navale in Viale Miramare, e sarà focalizzato sulla presentazione della guida “La Via Francigena del sud”, redatta Monica D’Atti e Franco Cinti, camminatori di lungo corso, che illustreranno personalmente il vademecum che racconta dettagliatamente gli 80 chilometri di percorso suddiviso in 30 tappe, da Roma fino alle coste pugliesi.

Via FrancigenaIl secondo incontro si terrà il giorno dopo, venerdì 23, con inizio elle 9,30, all’auditorium dei Celestini, ed avrà per tema “L’Europa del Pellegrinaggio”, una vasta panoramica del fenomeno dei pellegrinaggi dalle epoche più antiche a quelle contemporanee. Un convegno che si preannuncia, per l’autorevolezza dei relatori, di grande rilievo storico e scientifico che varrà a fare chiarezza su tanti aspetti sui quali non c’è un pensiero univoco.

Paolo Caucci von Saucken, docente all’Università di Perugia e presidente del Centro studi compostelliani di Galizia, tratteggerà La ripresa della civiltà dei pellegrinaggi nell’epoca attuale vista in chiave di ricerca scientifica, impegno istituzionale e dei pellegrini; Gaetano Rinaldi consigliere nazionale di Italia Nostra tratterà La via Micaelica come risorsa culturale; Alberto Cazzella, ordinario di paleontologia all’Università La Sapienza, riferirà sui Culti in grotta in età preistorica; Saverio Russo, direttore del Dipartimento studi umanistici all’Università di Foggia, parlerà dei Pellegrini in Puglia in età moderna; Pasquale Favia, docente di archeologia all’Università di Foggia, si occuperà della Viabilità e insediamenti medievali in Capitanata; Pierfrancesco Rescio, docente di topografia antica–Storia e urbanistica degli insediamenti tardo antichi-medievali all’Università di Napoli, indicherà i Tratturi come strade da valorizzare.

Con M. Gioia Sforza, Presidente di Italia Nostra sezione Terre dell’Angelo; il sindaco di Manfredonia, Angelo Riccardi; il Presidente del Parco nazionale del Gargano, Stefano Pecorella; il Presidente del Consiglio superiore per i beni culturali e paesaggistici, Giuliano Volpe; il Presidente della Lega navale Italiana di Manfredonia, Lorenzo Di Candia; il Presidente dell’Archeoclub d’Italia sede di Foggia, sarà presente Onofrio Introna, Presidente del Consiglio Regione Puglia che testimonierà l’adesione del Consiglio regionale ai Cammini di San Michele.

Michele Apollonio

 

Thai la barca dei pellegriniSono in navigazione verso Manfredonia a bordo della barca a vela Thai, i sei pellegrini diretti a Gerusalemme sulla rotta degli antichi viandanti per la Terra Santa. “Il Mediterraneo ci invita ad attraversarlo, a passare al di là, ad andare oltremare, nell’Outremer che fu l’incanto di tanti. Gerusalemme è un forte richiamo che cresce, un’eco che ci frastorna, un dolce nodo che sale fino alla gola”, non nasconde entusiasmo ed emozione Monica D’Atti, pellegrina di lungo corso, animatrice del gruppo facente parte della Confraternita di San Jacopo di Compostela molto attiva nel promuovere la pratica del pellegrinaggio.

Questa volta hanno lasciato la terra, la via Francigena, per avventurarsi per mare, nel Mediterraneo. La base del gruppo è Desenzano sul Garda, la barca è la Thai (Libero, in tailandese) di dodici metri attrezzata per ospitare sei naviganti. Dopo il trasferimento via terra a Marghera, la Thai, timonata dallo skipper Uliano Zozimo, ha iniziato l’avvicinamento a Manfredonia punto di partenza per il gran salto verso la Terrasanta. Qui il gruppo sarà al completo: ad Uliano, Beppe Elena e Lorenzo Horman arrivati in barca, si uniranno Monica, Silvia e Paola che arriveranno in treno.

L’arrivo nel porto di Manfredonia è previsto per il 20 prossimo ospiti della Lega Navale Italiana che assieme a Italia Nostra ha organizzato la tappa di Manfredonia. “Una tappa rileva la presidente di Italia Nostra, Maria Gioia Sforza – non solo tecnica: qui saranno compiuti dei riti tramandati dagli antichi pellegrini che solevano fare sosta a Siponto prima di imbarcarsi per la Terra Santa”.

Determinante l’apporto non solo logistico assicurato dalla Lega Navale Italiana. “Siamo particolarmente lieti – ha affermato il presidente Lorenzo Di Candia – di supportare dal punto di vista tecnico ed organizzativo, una missione che riporta di attualità una rotta affascinante quanto impegnativa attraverso il Mediterraneo che conduce sulle sponde della Terra Santa”.

L’antica abbazia dei cavalieri Teutonici di San Leonardo darà il via, giovedì 22, alle 15, al pellegrinaggio in Terra Santa, con la cerimonia della benedizione del vino che sarà usato nella celebrazione dell’eucarestia sul Santo Sepolcro a Gerusalemme. L’atmosfera medievale sarà creata dagli studenti dell’Istituto comprensivo Don Milani 1-Maiorano che indosseranno per l’occasione i costumi storici per l’opportuna scenografia. La botticella di vino benedetto sarà quindi imbarcata sulla Thai.

Un momento di riflessione sarà la presentazione (ore 17) presso la sala di rappresentanza della Lega Navale Italiana in Viale Miramare, della Guida della Via Francigena del sud presenti gli autori Monica D’Atti e Franco Cinti. La giornata si concluderà a Monte Sant’Angelo, altro luogo storico sulla via per Gerusalemme, presso la Grotta di San Michele ove sarà celebrata la messa con benedizione dei pellegrini in partenza per la Terrasanta.

L’indomani, venerdì 23, ore 9, nell’auditorium dei Celestini di Manfredonia , il convegno su “L’Europa del pellegrinaggio”, traccerà una panoramica sui pellegrinaggi che continuano a svilupparsi in Europa. Completerà la mostra della Tabula Theodosiana militare romana, mentre all’Istituto tecnico “Toniolo” sarà allestita la mostra fotografica del Tesoro Longobardo.

A quel punto la Thai con l’equipaggio al completo, dispiegherà le vele al vento del Mediterraneo per fare rotta verso Gerusalemme seguendo l’itinerario storico attraverso gli approdi usati da sempre da chi andava verso l’Outemer. Le tappe e la durata della navigazione saranno condizionate dal mare, dalle situazioni meteo e naturalmente dal vento: costa pugliese fino ad Otranto, quindi le coste greche di Cefalonia, Zacinto, Creta, Cipro, infine Acri sulla costa della Terra Santa e costeggio fino a Giaffa in Israele (tra il 5 e il 6 luglio), dove si uniranno altri pellegrini per il tratto via terra che conduce a Gerusalemme. I pellegrini-naviganti non nascondono una certa emozione nell’affrontare “la traversata del Mediterraneo che, in una commistione di mito e Fede, completa il cammino perfetto Santiago-Roma-Gerusalemme”.

Michele Apollonio

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Fonte: Manfredonianews

estrazione petrolioFoggia – “RINGRAZIO la Croazia per l’apertura e la disponibilità dimostrata rispetto alle preoccupazioni espresse dal nostro Paese, e in particolare dalla Puglia, in vista dell’eventuale attività estrattiva croata nel Mare Adriatico”. Lo ha detto il presidente della Commissione per le Politiche Ue della Camera Michele Bordo, del Pd, al termine dell’incontro con la delegazione parlamentare del Gruppo di Amicizia Uip Croazia-Italia e l’ambasciatore di Croazia a Roma DamirGrubiša.

“C’è piena disponibilità del Parlamento croato a impegnarsi, di raccordo con l’Italia, nella tutela ambientale dell’Adriatico, risorsa fondamentale per i nostri due Paesi. – ha detto Bordo – Mi convince anche l’idea di un report trilaterale continuo tra Croazia, Italia e Slovenia per mettere a punto politiche di salvaguardia per l’ecosistema. Mi auguro poi che, nel corso del semestre italiano di presidenza europea, il tema diventi oggetto di approfondimento durante gli incontri tra i rispettivi ministri dell’Ambiente”.

Fonte: Statoquotidiano.it

deposito-gplRoma/Manfredonia – IN corso l’istruttoria tecnica CTVIA (Commissione Tecnica di Verifica dell’Impatto Ambientale) – presso il Ministero dell’Ambiente – relativamente al Deposito costiero di GPL nel comune di Manfredonia, Loc. Santo Spiriticchio.

E’ quanto emerge dal sito ministeriale. Si fa riferimento, come già anticipato, alla “realizzazione di un deposito costiero di GPL costituito da 12 serbatoi di capacità complessiva di 60.000mc e delle opere funzionalmente connesse: gasdotto di lunghezza 10km di collegamento tra il deposito ed il pontile di attracco delle navi gasiere, raccordo ferroviario della lunghezza di 1800m di collegamento del deposito alla stazione di Frattarolo ed opere di adeguamento al pontile di attracco delle navi”. Proponente la Energas S.p.A., con tipologia di opera: Impianti di stoccaggio gas combustibili.

Per la VIA, data presentazione istanza il 10.11.1999, data Decreto VIA: 21.12.2000 con esito negativo e procedura conclusa. Positiva la procedura integrata con la Valutazione di incidenza, con presentazione dell’istanza il 28.10.2013.

Scaduto il termine presentazione Osservazioni del Pubblico (19.01.2014). Data avvio istruttoria tecnica il 12/12/2013, stessa data della ricezione di integrazioni al progetto. Il 21/01/2014 la data della 2° ricezione delle integrazioni.

INFO

http://www.va.minambiente.it/Ricerca/SchedaProgetto.aspx?ID_Progetto=973

Fonte: Statoquotidiano.it

I numeri e le fantasie del turismo nostrano

Pubblicato il: 15 mag 2014 - Da Webmaster
Manca un progetto strategico solido e lungimirante

Manca un progetto strategico solido e lungimirante

L’afflusso turistico nell’area di Manfredonia ha invertito il suo trend arretrando sui livelli antecedenti al 2009 quando il totale delle presenze, tra italiani e stranieri, superò la soglia delle duecentomila unità: esattamente 208.207 presenze corrispondenti a 53.953 arrivi.

Il report riferito al 2013 della Regione Puglia per Manfredonia, riporta i seguenti dati: totale arrivi 56.976, presenze 184.400; dei quali italiani 48.035 arrivi per 151.385 presenze e stranieri 8.941 arrivi per 33.015 presenze. Il soggiorno medio è pertanto di 3,2 giorni che sale a 5,72 giorni ad agosto il mese con il maggio afflusso di turisti nazionali, ma scende a 1,45 giorni a luglio il mese preferito dagli stranieri (tedeschi in testa seguiti da francesi, belgi e via via tutti gli altri).

I numeri di cui innanzi sono quelli registrati presso le strutture ricettive, non sono pertanto comprensivi degli arrivi e delle presenze (vale a dire i giorni effettivi di permanenza in loco) di turisti o assimilati tali che trovano una sistemazione diversa da quella alberghiera. Poi ci sono i giornalieri (bagnanti o semplici visitatori della città) sulla cui consistenza non vi sono dati che ne diano una qualche indicazione.

Quella di una metodica rilevazione dei dati numerici sul fenomeno turistico come su ogni altra attività economica o sociale in atto sul territorio, è una esigenza imprescindibile per avere una visione concreta di quanto accade e premessa essenziale per impostare le politiche più acconce e dunque calibrare gli interventi.

Per rimanere nell’ambito turistico, lo studio comparativo dei dati disponibili possono dare indicazioni preziose per connotare meglio un settore sul quale pare si voglia puntare per dare una scossa all’immobilismo economico di cui soffre Manfredonia. E al tempo stesso smontare illusori trionfalismi o indirizzi a dir poco avventurosi e affrontare il problema con lucido e responsabile realismo.

Quei 3,2 giorni di permanenza a Manfredonia del turista racchiude tutta una serie di indicazioni sulle quali andrebbe imbastito una seria riflessione per poi procedere di conseguenza. E’, per esempio, ben lontano dagli 8,41 giorni di presenze di Peschici, ai 7,53 di Vieste, ai 7,34 di Vico-San Menaio, ai 5,73 di Mattinata. (Discorso a parte è per San Giovanni Rotondo: la presenza di 1,8 giorni si spiega con il ricambio pressoché giornaliero degli arrivi.)

Il Gargano certamente ha un suo valore aggiunto che i garganici hanno saputo utilizzare dotandolo della strutture di base essenziali. Che valgono per il periodo estivo. Manfredonia oltre all’estate ha tutto il necessario e forse di più, anche per gli altri mesi, anzi sono gli altri mesi dell’anno il valore aggiunto straordinario fatto di riferimenti che attengono alla cultura, ai beni architettonici, alla gastronomia, poco o niente affatto valorizzati. Mancano, ad esempio, le strutture essenziali per dare al turismo una valenza economica seria e sicura. E’ inconcepibile che Manfredonia esibisca come emblema del “suo” turismo il fantasma di quell’albergo Gargano che ha rappresentato il soffio di ottimismo per quell’idea di turismo che Manfredonia ha speranzosamente coltivato. Da alcuni anni è lì abbandonato e cadente in attesa della ruspa che è da ritenere arriverà prima che il gallo canti. Più che a creare e consolidare le basi che fanno turismo, pare si privilegiano sagre e spettacoli che rimangono fini a sé stessi. Mancano persino le indicazioni dei beni che il territorio ha, per esempio il castello-museo.

Insomma, non pare ci sia chiarezza di idee e men che meno un progetto strategico solido, lungimirante, e dunque sul da farsi. Vi sono sovrapposizioni che finiscono per annullarsi vicendevolmente. Ad operare sul territorio sono l’ufficio IAT (Informazione Assistenza Turismo) ex Regione Puglia passato alle dipendenze e spese del Comune; il GalDaunOfantino con la struttura turistica sulla Piazzetta mercato; l’Agenzia del turismo ultima creazione con contenuti e mansioni tutti da chiarire; c’è anche la Pro Loco che svolge un ruolo a sé ma di rilievo; e poi c’è anche il Comune che però, a quanto pare, ha abdicato alle sue funzioni sul settore ritenuto importante ma non tanto evidentemente da assegnare un assessore referente. Non si può certo dire che manchi la fantasia.

Lungi dal pensare ad un  nesso tra queste situazioni e i numeri esposti all’inizio, ma è verosimile supporre che così combinati sarà difficile che si vada nella direzione giusta.

Michele Apollonio

Fonte: ManfredoniaNews.it

Bandiere Blu 2014: zero sul Gargano

Pubblicato il: 14 mag 2014 - Da Webmaster

Bandiera blu 2014Quest’anno nessuna spiaggia del Gargano potrà fregiarsi della Bandiera Blu, il riconoscimento istituito nel 1987 e che viene assegnato alle località turistiche balneari che rispettano determinati criteri relativi alla gestione sostenibile del territorio. Anche Rodi Garganico perde il sigillo di qualità della Fondazione per l’Educazione ambientale in Italia, ma lo conquista, confermandolo, nella categoria ‘Approdi turistici’.“

Tra le spiagge della Puglia ‘Bandiere Blu’, figurano Polignano a Mare, Lido Rosso, Castel Santo Stefano e Capitolo di Monopoli (per la provincia di Bari). Centro Urbano Canna Fesca di Margherita di Savoia, Ostuni, Fasano, Melendugno, Otranto, Salve e Castro, rispettivamente per le province della BAT, di Brindisi e di Lecce. Marina di Ginosa per la provincia di Taranto.

BANDIERE BLU 2014- ECCO L’ELENCO DELLE SPIAGGE

 

Fonte: ManfredoniaNews.it

Porto industrialeNella mattinata odierna presso gli Uffici della Capitaneria di Porto si è svolta un tavolo di lavoro convocato dal Comandante del Porto di Manfredonia C.F. (CP) Marcello Luigi NOTARO e finalizzato a incrementare il pescaggio del bacino commerciale in caso di eliminazione del cavo elettrico che alimenta i fanali del porto.
All’ incontro in parola hanno preso parte il Commissario della locale Autorità Portuale, alcuni rappresentanti del Comando Zona Fari e segnalamenti Militari di Taranto nonché personale del Provveditorato Interregionale OO.PP.
I fanali di ingresso del porto commerciale di Manfredonia sono stati oggetto di un’attività di ammodernamento con l’utilizzo di illuminazione a led (alimentati da panelli solari) nonché con l’installazione di sistemi di rilevamento a distanza di eventuali anomalie/avarie.
Pertanto il persistere del cavo sottomarino posizionato negli anni 2000 risulta ormai superfluo e costituisce un inutile limite per l’ingresso e l’uscita delle unità navali.
A riguardo i convenuti, considerando l’opportunità di rimuovere lo stesso e, nei limiti delle proprie competenze, concordando sulla necessità di trovare le giuste sinergie per addivenire ad una risoluzione di pratica attuazione, hanno valutato le diverse modalità e procedure amministrative propedeutiche all’eventuale affidamento dei lavori in parola.
Il tavolo tecnico tenutosi e i lavori eventualmente da svolgere potrebbero porre le basi per garantire l’ accesso in sicurezza al porto a navi con maggiore pescaggio, quali ad esempio quelle da crociera e, pertanto, rappresentando un’opportunità di rilancio commerciale del porto di Manfredonia e in tale prospettiva l’Autorità Portuale, previo studio del Provveditorato Interregionale delle Opere Pubbliche, valuterà la possibilità di affidare tale intervento ad apposita ditta.

Comunicato Stampa Guardia Costiera Manfredonia

Fonte: ManfredoniaNews.it

estrazione petrolioManfredonia – IN questi giorni si potrebbero eseguire ancora le prospezioni alla ricerca del petrolio nelle acque territoriali della Croazia, giovane repubblica europea. Improvvisamente cadiamo nella disperazione. I ricordi ci trasferiscono a maggio del 2010. Avevamo pensato bene che quanto prima le “lobby del petrolio” non si sarebbero mai arresi al movimento “No-Triv” che aveva animato le vie di Termoli. Il movimento era nato spontaneamente in Abbruzzo, Molise e Puglia contro le trivellazioni petrolifere nel mar Adriatico e quindi a difesa dei nostri gioielli: le isole Tremiti. Nella mente dei partecipanti era vivo e lucido lo scenario dei danni arrecati dall’Exxon all’ambiente marino, alla fauna e all’economia dei marittimi, del turismo e degli esseri che vivono nel golfo del Messico. Il 30 giugno dello stesso anno l’indimenticabile Lucio Dalla, divenuto simbolo della protesta, regalava una bellissima serata di spettacolo, al movimento, ai turisti e al mondo intero.

La Puglia si è da sempre schierata contro le prospezioni e le trivellazioni nel mare Adriatico ma anche nel mare Ionio, finalizzati alla ricerca ed alla estrazione degli idrocarburi e dei gas. Ha manifestato con le Associazioni “No-Triv” a Termoli, a Monopoli e da ultimo il 6 ottobre del 2012 nella nostra Manfredonia. In questi giorni deve impegnarsi e ribadire il no deciso anche per la Croazia. Il convegno di Bari organizzato mercoledì 7 maggio per conto dell’Europa è la giusta occasione politica.

Siamo in campagna elettorale per il Parlamento Europeo. Viviamo un altro magnifico momento di unità di popoli e di pace. L’Europa deve incoraggiare ed aiutare i piccoli paesi membri come la Croazia a difendere il loro bene supremo, l’habitat. La nazione vive soprattutto di turismo ma deve imparare a comprendere e a difendersi dall’assalto dei predatori che si arricchiscono per pochi denari e per un tempo breve di un petrolio che oltretutto è ricco di zolfo e quindi non di buona qualità. I danni che si otterrebbero prima, durante e dopo l’estrazione di petrolio dai fondali territoriali croati saranno ingenti anche per l’Italia.

Gli europei, ad eccezione dell’Albania e della Macedonia per il momento, che vivono lungo le coste del mare Adriatico sono circa 30 milioni. Questo tratto di mare del Mediterraneo sembra in realtà un lago. È noto a tutti che le correnti marine risalgono dal sud vero il nord lungo le coste dell’ex-Jugoslavia e successivamente scendono lungo le coste italiane. Inoltre il mare Adriatico non ha un concreto e continuo rinnovo delle sue acque a differenza degli altri tratti di mare del restante Mediterraneo. Si comprende come da anni si registra nel mare una temperatura più calda. Il traffico marittimo delle merci è intenso. Le navi commerciali dallo stretto di Suez raggiungono i porti italiani per trasferire le merci verso il nord dell’Europa e viceversa. Quindi non dobbiamo dimenticare quanto sia pesante anche l’inquinamento che questi traffici determinano nell’Adriatico e che ad oggi non è monitorato.

Oggi nel mondo in cui viviamo le comunicazioni viaggiano velocissime e sono tantissime. Per davvero il globo pare un borgo o addirittura un condominio grazie ai giornali, a internet e alla tivù. Ma registriamo di pari passo che la memoria di tanti uomini sia diventata cortissima. È colpa delle innumerevoli comunicazioni delle immagini che vediamo e delle tante informazioni che riceviamo o ascoltiamo? Forse. A parer nostro mancano le giuste informazioni, la conoscenza scientifica, la coscienza e la giusta sensibilità dell’uomo nei riguardi dell’ambiente in cui si vive.

L’uomo ha il compito di tutelare con intelligenza e tenacia il mare, l’aria, la terra e quindi la sua vita. Manca in realtà l’educazione che le generazioni più avanti nel tempo non hanno ben trasmesso alle generazioni più giovani che a loro volta dovranno governare i luoghi dei padri e quindi dei loro avi. Essi saranno educatori dei loro discendenti e così via.

I numerosi e diversi popoli, gli animali, le piante, gli esseri microscopici e grandi, l’acqua e l’aria sono elementi che colorano e rendono magnificamente bella la vita su questo pianeta. Forse è unico nell’infinito Universo. Difendiamo il nostro mondo, difendiamo il nostro mare.

A cura di:
Andrea Pacilli(Associazione Arte in Arco – Manfredonia)
Renato Sammarco (Associazione Centro Cultura del Mare – Manfredonia)
Ercole Guerra (Associazione Italia Nostra – Monte S. Angelo)
Giuseppe Quitadamo (Associazione Lavoro&Welfare di Capitanata – Manfredonia)
Valentino Piccolo (Gruppo Archeologico Garganico “Silvio Ferri” – Vico del Gargano)
Antonella Umbriano (libera cittadina – Manfredonia)

Fonte: Statoquotidiano

In arrivo il Piano comunale delle coste

Pubblicato il: 05 mag 2014 - Da Webmaster
Il litorale sud grande risorsa poco valorizzata

Il litorale sud grande risorsa poco valorizzata

Non appena il tempo avrà finito di fare le bizze, l’estate esploderà in tutto il suo splendore di sole e mare. La bella stagione insomma è dietro l’angolo. Gli addetti alle attività balneari sono già al lavoro per preparare gli impianti di accoglienza di bagnanti e turisti. Che come noto sono concentrati lungo la gradevole cornice di sabbia che cinge il golfo. Un  litorale che tuttavia si presenta, lungo i suoi diciannove chilometri, con marcati chiari e oscuri, in parte degradato e poco valorizzato in termini turistici-ricettivi. Una risorsa anche questa di grande potenzialità ma lasciata praticamente a sé stessa, al buon cuore di madre natura, allo spontaneo corso degli eventi non sempre favorevoli per la conservazione e l’ottimizzazione della situazione. Come al solito manca una programmazione un piano che indirizzi gli interventi pubblici ma anche dei privati che devono essere i veri protagonisti dello sviluppo.

Una lacuna che sta per essere colmata. E’ infatti in arrivo il Piano comunale delle coste e predisposto nell’ambito di quello più generale regionale.

“Gli elaborati grafici del Piano sono stati ultimati e anche la parte normativa è quasi completa. È stata avviata la procedura di VAS (Valutazione ambientale strategica). A breve è previsto un incontro di partecipazione pubblica e quindi le approvazioni regionali. Se non avremo intoppi, potremmo essere il primo Comune della Puglia ad approvare il Piano” – così l’assessore all’urbanistica, l’architetto Matteo Clemente, impegnato nell’opera di riordino e razionalizzazione di un settore troppo a lungo lasciato in balia di sé stesso.

Il Piano Comunale delle Coste (PCC) è lo strumento di assetto, gestione e monitoraggio del territorio costiero comunale in termini di tutela del paesaggio, di salvaguardia dell’ambiente, di garanzia del diritto dei cittadini all’accesso ed alla libera fruizione del patrimonio naturale pubblico, nonché di disciplina per il suo utilizzo eco-compatibile anche in termini di sviluppo turistico del territorio.

“Lo stato attuale della costa – rileva Clemente – risente in generale di una disordinata evoluzione, effetto più di una sommatoria di interventi senza alcuna reciproca connessione che del prodotto di una logica di sistema basata su un corretto rapporto tra ambiente costruito e ambiente naturale. Il PCC vuole pertanto individuare – spiega – in termini quantitativi e qualitativi i servizi minimi e le attrezzature ammesse per consentire un innalzamento della qualità dell’offerta turistica in particolare di quella balneare, mettere in relazione le aree nel loro complesso, con il sistema della viabilità pedonale e ciclabile, nel rispetto della normativa sull’eliminazione delle barriere architettoniche per la libera fruizione da parte di tutti i cittadini. L’obiettivo è insomma quello di monitorare costantemente tutta la costa al fine di evitare fenomeni di abuso e di deturpazione, con la predisposizione di strategie di difesa, di riqualificazione ambientale, laddove necessario, difendendo l’equilibrio morfodinamico dell’intera fascia costiera”.

Quali i riferimenti base del Piano? Innanzi tutto entrerà in esercizio dal 2020 e la normativa prevede che tutte le concessioni andranno a bando. Saranno tuttavia salvi i diritti degli stabilimenti balneari esistenti. Il Piano sancisce il diritto di pubblico accesso al mare, con passaggi ogni 150 metri e definisce una quota ineliminabile di spiaggia pubblica, pari al 60% dell’intera costa. Un intervento questo provvidenziale visto che attualmente aree di spiaggia pubbliche sono ridotte all’osso e gli accessi sono pressoché scomparsi.

Il Piano introduce una terza tipologia, quella di “spiagge libere con servizi”, che potranno essere da subito messe a bando fornendo nuove opportunità di lavoro e sviluppo turistico di nuovi tratti di litorale. Si tratta di spiagge di libero accesso, non a pagamento, dove viene data la concessione per servizi privati (chiosco, bagni, deposito ombrelloni e attrezzature), in cambio della manutenzione e gestione del tratto di spiaggia.

“Problema cruciale – rileva Clemente – sono i villaggi turistici degli Sciali, trasformati dagli Anni ottanta in seconde case, spesso in cattivo stato di conservazione. Rispetto a questo tema ci vuole una strategia complessiva, perseguibile con il PUG, ma il Piano delle coste, nell’occuparsi dell’uso degli arenili, ha già messo a sistema gli accessi al mare, individuando le relazioni tra la fascia costiera, i servizi ad essa connessi e il territorio retrostante, con l’idea di favorire lo sviluppo turistico ed economico del territorio”.

L’ideale che coincide poi con l’interesse comune, sarebbe quello di applicare da subito, ove possibile, i nuovi criteri di utilizzazione di quella risorsa in prospettiva naturalmente di promuovere sviluppo non solo economico.

Michele Apollonio

Fonte: ManfredoniaNews.it