“IL PIANO DI GESTIONE SEGNALA SULL’AREA INTERESSATA DAL PROGETTO PROPOSTO DALLA ENERGAS LA PRESENZA DI UN HABITAT DI INTERESSE PRIORITARIO PER L’UE”

Energas zps

“Senza contare che all’interno del SIC-ZPS non è consentito trasformare, danneggiare e alterare gli habitat d’interesse comunitario”

Manfredonia – INTERVENTO del WWF e del Centro Studi Naturalistici di Foggia contro il progetto di un deposito costiero di GPL nel comune di Manfredonia della Ditta Energas S.p.A.

Le due Associazioni hanno indirizzato un circostanziato documento al sindaco del Comune di Manfredonia, all’Ufficio Parchi della Regione Puglia e per conoscenza alla Commissione di Valutazione Impatto Ambientale del Ministero dell’Ambiente e al Parco del Gargano nel quale si invita l’Amministrazione comunale di Manfredonia ad integrare in autotutela il Certificato di Destinazione Urbanistica (CDU) rilasciato alla Energas per i terreni interessati dal progetto in quanto privo di alcune fondamentali informazioni. Nel documento WWF e CSN ricordano, infatti, che nell’area dove si vuole realizzare il deposito GPL sono presenti il SIC “Valloni e Steppe pedegarganiche” e la ZPS “Promontorio del Gargano”. Sempre per lo stesso territorio, lo Stato italiano ha assunto precisi impegni con la Commissione europea per fermare il trend di progressivo degrado degli habitat e così archiviare la procedura d’infrazione comunitaria n. 2001/4156.

Tra gli impegni presi vi era la redazione e l’approvazione di un Piano di Gestione (PdG) dei SIC/ZPS afferenti il territorio comunale, avente natura giuridica vincolante per le successive trasformazioni di suoli. Tale PdG, composto da una serie di elaborati cartografici, da una relazione e da due regolamenti, è stato definitivamente approvato, in variante al vigente regolamento edilizio comunale, dal Consiglio Comunale di Manfredonia il 28.12.2009.

In definitiva, evidenziano WWF e CSN, il vigente PRG del comune di Manfredonia è composto anche dagli elaborati del Piano di Gestione che comporta quindi una ulteriore limitazione e precisazione alle norme (zonizzazioni, indici, modalità di intervento, ecc.) dello stesso Piano Regolatore. Ad esempio, il Piano di Gestione segnala sull’area interessata dal progetto proposto dalla Energas la presenza di un habitat di interesse prioritario per l’Unione europea che spesso occupa superfici molto ristrette ed è quindi soggetto ad un reale rischio di estinzione con la conseguente scomparsa anche delle specie che vi vivono.

In un recentissimo sopralluogo, effettuato in data 24/06/2015, è stata rilevata inoltre la presenza sull’area di numerosi esemplari di Grillaio (Falco naumanni) e Cicogna bianca (Ciconia ciconia). Senza contare, sottolineano ancora WWF e CSN, che all’interno del SIC-ZPS non è consentito trasformare, danneggiare e alterare gli habitat d’interesse comunitario, cambiare la destinazione d’uso colturale delle superfici destinate a pascolo, costruire nuove strade o ampliare quelle esistenti.

Il progetto della Energas prevede invece aree carrabili per un’estensione pari a 127.500 mq e volumi edificati per 7.500 mq., su un’area attualmente del tutto inedificata e priva di qualsiasi infrastruttura. Per WWF e CSN è di tutta evidenza che, a prescindere dagli esiti delle procedure di VIA/VAS in corso, la vigente pianificazione urbanistica del comune di Manfredonia, così come integrata dagli elaborati del PdG, non consente la trasformazione dell’area interessata dal progetto del deposito di GPL.

Per Maurizio Gioiosa, presidente del CSN, e Carlo Fierro, presidente del WWF Foggia: “È essenziale che il Comune di Manfredonia integri in autotutela il Certificato di Destinazione Urbanistica rilasciato alla Energas in quanto quello attuale non fa alcun cenno alla variante urbanistica di cui al Piano di Gestione dei SIC e ZPS approvato dal Consiglio Comunale di Manfredonia. Il rischio è di avviare una procedura basata su falsi presupposti che inevitabilmente comporterà futuri contenziosi. Si pensi, ad esempio, alla lunghissima vicenda di Punta Perotti a Bari, nata dal rilascio di un non completo certificato di destinazione urbanistica.”

(Foggia, 29.06.2015 – Centro Studi Naturalistici Foggia – WWF Foggia)

 

Fonte: Statoquotidiano

Saremo ascoltati? Dal Gargano giunge forte il grido:” Vogliamo triglie, non trivelle! “

trivelle

ALLA MINISTRA, PRIMA DI PRENDERE DECISIONI AVVENTATE, CONSIGLIAMO DI RILEGGERE LA CRONACA DEI DISASTRI AMBIENTALI E ALLE SPECIE VIVENTI DEGLI ULTIMI CINQUANT’ANNI

Mentre l’opinione pubblica pugliese inizia a farsi sentire, come l’iniziativa presa a Polignano a Mare, con l’apposizione di firme sullo striscione “No Oil Stopseadrilling “, la fretta con la quale la ministra Federica Guidi si dice pronta a trivellare l’Adriatico in concorrenza con la Croazia, la dice lunga sul senso di responsabilità che dovrebbe guidare l’azione di uno Stato nell’affrontare temi e situazioni che potrebbero essere pagate a caro prezzo dalle popolazioni e dall’ambiente.
Alla Ministra, prima di prendere decisioni avventate, consigliamo di rileggere la cronaca dei disastri ambientali e alle specie viventi degli ultimi cinquant’anni. Ne basterebbe una per tutte, quello della piattaforma Deepwater del Pozzo Macondo nel Golfo del Messico, oppure consultare gli “esperti“ sugli effetti dello sversamento, e perdite, ogni anno di circa 600.000 tonnellate di petrolio nel Mediterraneo, in attesa della Direttiva Europea sulla sicurezza delle operazioni marine in materia di idrocarburi.
L’operazione trivelle dovrebbe svolgersi proprio lungo la costa pugliese, interessando un’area di oltre dodicimila chilometri quadrati, dove sono state rilasciate ventinove concessioni e, secondo stime degli esperti (?), si dovrebbero estrarre tre miliardi di barili di petrolio.
Il nuovo Governatore della Regione Puglia, il Sindaco dei pugliesi, Michele Emiliano ha già annunciato che ricorrerà alla Corte Costituzionale per impedire le trivellazioni in Adriatico. Probabilmente la stessa cosa farà il nuovo Consiglio regionale appena eletto.
Ma il tema, che si trascina dietro grosse implicazioni di natura politica ed economica, di buon vicinato fra nazioni confinanti, di un mare che bagna due coste, di sensibilità differenti, dove il tema della monetizzazione delle scelte, anche quelle pericolose, viene affrontato da punti di vista differenti, richiede il coinvolgimento di una platea più grande del semplice budello di mare Adriatico e della corsa a due fra Italia e Croazia. Il Parlamento Europeo, molto attento alla produzione vinicola, alle etichette dei prodotti, alle quote di produzione, alla certificazione dei medicinali, alle forme del formaggio reggiano, alla pizza col pomodoro e, giustamente, a tante altre direttive sulla salute dei cittadini e dell’Ecosistema, dovrebbe intervenire sul tema della tutela ambientale e marina attraverso strumenti di prevenzione del rischio, soprattutto quando, ad oggi, per l’estrazione di petrolio, non esistono tecnologie e certezze di rischio zero in un mare con caratteristiche estremamente complesse e pericolose per persone, animali e cose.
L’Adriatico, per la sua conformazione chiusa e per il circolo delle correnti dominanti è un mare estremamente esposto ai rischi. Basta, infatti, anche il cattivo funzionamento di un depuratore dei tanti comuni rivieraschi, per scaricare a riva gli effetti dell’inquinamento. Si deve aggiungere che, nella orografia costiera del Gargano, il delicato ecosistema dei laghi di Lesina e Varano, i quali si alimentano e scambiano acqua dal mare, potrebbero essere seriamente e irrimediabilmente perduti in caso di sversamento accidentale di petrolio. Una disastro da effetti inimmaginabile. Basterebbe un pronunciamento, o una Direttiva, per dichiarare l’Adriatico “ mare depetrolizzato “. Esattamente come sono riconosciuti, in ogni continente, tanti territori denuclearizzati. In riferimento, poi, ai vantaggi di natura economica, si deve tener conto che buona parte delle regioni che si affacciano sulle due sponde dell’Adriatico hanno da tempo avviati lunghi processi politici e di governo in materia di turismo, investendo ingenti somme e raggiungendo risultati eccellenti e riconosciuti in tutto il mondo.
Saremo ascoltati? Dal Gargano giunge forte il grido:” Vogliamo triglie, non trivelle! “
(Michele Angelicchio, Vico del Gargano, 20 giugno 2015)

Fonte: Statoquotidiano

I LAVORI SUL PORTO VECCHIO… a Manfredonia

Pubblicato il: 23 giu 2015 - Da Webmaster

lavori porto“Manfredonia pulsa della vitalità del porto”, così il Comune sul web apre la descrizione della nostra infrastruttura più importante. Al momento sul Porto Commerciale o Porto Vecchio, ovvero Moli di Levante e Ponente e Banchina di Tramontana, sono in corso lavori di manutenzione straordinaria della pavimentazione delle banchine, della rete di smaltimento acque meteoriche e nere e riordino dei sottoservizi. Il quadro economico segna un importo totale per l’intero progetto esecutivo di €11.400.000, attinti dal Fondo Infrastrutture CIPE che nel 2008 destinava 30 milioni (poi ridotti a 20) al Porto di Manfredonia. Nel dettaglio, la pavimentazione sarà costituita da mattonelle carrabili (betonelle) e basole alla radice di Levante; per lo smaltimento acque bianche e nere verrà rifatta la rete idrica, con apposite caditoie e vasche per le acque piovane e colonnine per lo scarico delle acque di sentina delle imbarcazioni; l’illuminazione a Tramontana e a Levante sarà spostata dal centro sui lati. Il termine dei lavori per il 31/07/2015 potrà essere rispettato forse per il solo Molo di Ponente ma per la restante parte siamo ancora…in alto mare. Il Direttore dei lavori ing. Donato La Torre, riferisce di un vincolo paesaggistico sul faro, di cui inizialmente non si sapeva, che ha reso necessario inoltrare richiesta di autorizzazione alla Soprintendenza. Gli interventi in atto accresceranno la funzionalità del porto ma, in verità, il miglioramento dei sotto servizi avrebbe una logica più lineare in un ambito portuale in espansione e non in chiara regressione. Il commissario Gaetano Falcone parla di un movimento merci in linea con quello di altri porti simili, ma le cifre non vengono rese pubbliche sul sito istituzionale, come la legge impone e come questo giornale ha già denunciato. I dati alquanto rosei che l’Autorità ci ha fornito stridono con quelli della Capitaneria (Michele Apollonio, ManfredoniaNews.it 08/07/2014). Considerata dunque la crisi delle attività portuali, perché non si è intervenuti direttamente sull’operatività del Porto, accrescendone così l’attrattività per navi ad alto pescaggio tramite opere quali il dragaggio del fondale (ridotto ormai di circa un metro), il rafforzamento della scogliera di Levante e, ancora, il prolungamento della banchina a maggior protezione dalle mareggiate? Un rafforzamento della scogliera, precisa l’ing. La Torre, già fu fatto dal Genio Civile Opere Marittime ma, per i restanti interventi, bisognerà attendere probabilmente altri fondi e altri progetti. Gli operatori portuali, fruitori dell’infrastruttura, non sono stati consultati né in sede di progetto preliminare né per il progetto esecutivo. Essi avrebbero potuto evidenziare, come già lamentarono l’anno scorso, le effettive criticità da considerare prioritarie rispetto al pur importante adeguamento e messa a norma dei sotto servizi. Visto che i fondi del CIPE furono sbloccati, l’ambizioso “Piano di Sviluppo” presentato nel maggio 2014 dall’A.P. lasciava supporre una scala delle priorità che avrebbe privilegiato in prima battuta interventi di portata più ampia, affidandoli magari ad aziende marittime specializzate, che da noi non ci sono. Qui non si tenta di denigrare l’esecuzione dei lavori in corso ma di chiedersi: svilupperanno il potenziale (che già c’è) del porto? Creeranno nuovi posti di lavoro? Dubitarne è lecito. “Ciò che emerge da un’analisi, anche superficiale, della situazione è che, per impuntature politiche o per volontà di far prevalere l’arroganza del potere, le nostre infrastrutture marittime stanno perdendo un’occasione dopo l’altra di rilancio. Ma appare evidente che nessuna bufala elettorale da 30, 50 o 100 milioni di euro può coprire la triste realtà di un porto che perde sempre più posizioni e competitività, e non riesce a produrre né lavoro né ricchezza. È tutto da vedere se il tempo perso si potrà recuperare. Quello che è certo è che la discussione sul porto di Manfredonia dovrebbe tornare a parlare il linguaggio della verità, e tutta la città dovrebbe unirsi su un serio progetto di sviluppo del porto”, così Angelo Riccardi durante la sua prima campagna elettorale (ManfredoniaNews.it n. 5 del 21/02/2010).
Massimiliano Rinaldi

Fonte: Manfredonianews

Secondo il M5S:”La società Energas ha infatti protocollato in data 1 giugno presso il Ministero dell’Ambiente, la regione Puglia, la Provincia di Foggia e il Comune di Manfredonia una impropria istanza di autorizzazione ai sensi della legge 4 aprile 2012 n°35”

angeloriccardi

Manfredonia – ”M5S: ‘dal 1° luglio 2015 Energas potrebbe cominciare lavori per deposito gpl’. Questa notizia è vergognosamente falsa e dimostra l’assoluta mancanza di consapevolezza dell’iter amministrativo, invece di affrontare la questione responsabilmente e con tutti gli elementi a disposizione si continua a diffondere un clima di allarmismo, al momento del tutto infondato”. Lo scrive su facebook il sindaco di Manfredonia Angelo Riccardi, facendo riferimento ad una nota diramata ieri dal Movimento 5 Stelle di Manfredonia.

Secondo la citata nota dei 5 Stelle di Manfredonia – che nel prossimo Consiglio dovrebbero essere rappresentati da 2 consiglieri comunali – ”La società Energas ha infatti protocollato in data 1 giugno presso il Ministero dell’Ambiente, la regione Puglia, la Provincia di Foggia e il Comune di Manfredonia una impropria istanza (secondo il diritto di critica degli autori del comunicato,ndr) di autorizzazione ai sensi della legge 4 aprile 2012 n°35 recante la dicitura “Disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo, artt. 57 e 57bis”. Grazie alla azione parlamentare del portavoce Giuseppe D’Ambrosio si è riusciti a scoprire la mossa elusiva della società napoletana (secondo il diritto di critica degli autori del comunicato,ndr) atta a evitare ogni confronto politico in sede di giunta regionale e comunale, entrambe ancora in fase di nomina istituzionale.

A seguito di tale istanza nel caso in cui l’ufficio preposto del Comune di Manfredonia non si esprimesse (silenzio assenso), il 1° luglio l’Energas Q8, nonostante sia priva del VIA ministeriale e sebbene la Regione Puglia abbia chiesto una documentazione suppletiva, comincerà i lavori per il megaimpianto da 60.000.000 di litri di GPL”, la conclusione della nota del Movimento 5 Stelle di Manfredonia.

L’atto della Giunta regionale pugliese (05.06.2015). Al momento, come da esclusiva di Statoquotidiano, l’atto ufficiale relativo all’ipotetica realizzazione del deposito gpl a Manfredonia fa riferimento ad una delibera del 5 giugno 2015, con la quale ”la Giunta regionale pugliese ha espresso, nell’ambito del procedimento ministeriale di V.I.A., in conformità a quanto disposto dal Comitato Regionale per la V.I.A. nella seduta del 25.05.2015, parere favorevole condizionato di compatibilità ambientale, all’aggiornamento istanza di V.I.A. presentata in data 10.11.1999 da ENERGAS S.p.A. ex ISOSAR S.r.l di Napoli, per il progetto di costruzione di un deposito costiero di GPL nel Comune di Manfredonia (FG)“.

La discussione sui social. Sui social la discussione generata dalla risposta del sindaco Riccardi sulla nota del Movimento 5 Stelle è andata avanti per ore: ”Sindaco, al di la delle date e delle varie dicerie, ma verrà realizzata quest’opera? e se è si! quali sono le garanzie per la nostra Città? Grazie”. ”Si farà. ..si farà. ..imparate a leggere il politichese….”, ha replicato un altro cittadino. “Si farà … si farà …. imparate dai parchi eolici off-shore che dovevano essere realizzati nel Golfo di Manfredonia ..

Poi l’intervento del sindaco: “Uno cosa è battersi per il no, altra cosa è fare il veggente, rivolgersi al mago Otelma“. Replica dunque del cittadino: “Sindaco, chiedo scusa, la mia domanda è stata fatta in base alle sue conoscenze di fatto, nessuno sta chiedendo di fare il veggente!!!!“.

Anche il parco eolico è in stand by….. sono decisioni prese dall’alto … egregio Sindaco l’era di internet ci rende informati al millesimosecondo .. se lei riuscirà a difendere il ns territorio avrà fatto una cosa giusta per o suoi figli e per i cittadini della sua città onorando il suo mandato”, ha detto ancora un altro utente.

Qui la replica del sindaco Riccardi: “Lei dice una bugia clamorosa, i parchi eolici off-shore non sono in attesa di un bel nulla, sono stati cancellati con decreto del Consiglio dei Ministri – Governo Letta. Qui si usa la tastiera per il solo scopo di far muovere le mani“.

Ancora un intervento di Massimiliano Ritucci (Movimento 5 Stelle): ”Caro Sindaco Angelo Riccardi non capisco perché si scalda così tanto ogni volta che si parla di Energas. Questa non è una questione tra noi e lei, ma dal momento che si continua a dichiarare contrario come noi all’istallazione del Mega Impianto di Stoccaggio di GPL, dovremmo unire le forze e le competenze per contrastarlo coinvolgendo anche l’intera Popolazione di Manfredonia. Lei che dice di conoscere bene l’iter Amministrativo ed è l’unico a non essere preoccupato, dovrebbe spiegarci perché non dovremmo preoccuparci anche noi. Mai come questa volta vorremmo sbagliarci ma per come stanno i fatti e in base alle nostre competenze c’è davvero poco ancora da fare per scongiurare l’insediamento del Deposito. Di certo la soluzione non è continuare ad attendere gli eventi senza intervenire. Concludo invitandola ad essere più chiaro con tutti i suoi concittadini spiegando bene la sua posizione senza continui giochi di parole che invece di tranquillizzare aumentano ulteriormente i dubbi, Buona Domenica anche a Lei”.

FOCUS DEPOSITO GPL ENERGAS – ‘Parere favorevole condizionato di compatibilità ambientale V.I.A. Energas’

Deposito costiero di GPL nel comune di Manfredonia – Loc. Santo Spiriticchio – DOCUMENTAZIONE INTEGRALE PROGETTO ENERGAS SPA – DAL SITO MINISTERIALE

Fonte: Statoquotidiano

Per valorizzazione della cultura del mare “in quanto ‘scrigno’ depositario di valori ambientali, scientifici, culturali e turistico-ricreativi”

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Manfredonia – “FINALMENTE a Manfredonia la sede del Museo del Mare. Erano anni che si aspettava questa notizia. Ieri mattina passando da Viale Miramare ho notato lo straordinario graffito , sulla facciata del Museo, dell’artista Valerio Triennese. Ringraziamo a tal riguardo l’Associazione Centro Cultura del Mare, del presidente dottor Renato Sammarco, e dei consiglieri prof. Giovanni Simone e Matteo Starace (da ricordare come Renato Sammarco non ricopre più ad oggi la carica di presidente essendo solo un socio ordinario. A gennaio l’assemblea dei soci ha eletto presidente Giovanni Simone e vicepresidente Matteo Starace,ndr). Ora una domanda: quando aprirà il Museo del Mare a Manfredonia?”.

A riguardo si ricorda che l’architetto della Provincia di Foggia Emanuele Bux aveva comunicato a Stato – l’11 aprile 2014 – che “prima della corrente estate” ci sarebbe stata la conclusione dei lavori. Il tutto ad un anno (12 aprile 2013-12 aprile 2014) dalla sottoscrizione del Protocollo d’intesa regolante i rapporti tra l’Associazione Centro Cultura del Mare di Manfredonia, ed il Comune sipontino, proteso a “sviluppare, potenziare e valorizzazione il patrimonio di beni (attrezzi, utensili, conchiglie, libri, fotografie, ecc.) proprio del Centro Cultura del Mare (C.C.M.), con particolare attenzione alla cultura del mare in quanto ‘scrigno’ depositario di valori ambientali, scientifici, culturali e turistico-ricreativi”.

STORIA. Si ricorda che la G.C. con atto n. 354 dell’08.09.2010 aveva deliberato, tra l’altro, l’individuazione presso il p.t. del Liceo Classico “A. Moro” in viale Miramare di n. 3 locali e servizi per la realizzazione del Museo del Mare in sinergia con l’Amministrazione Provinciale; nella seduta del 07.07.2011 la Giunta Provinciale aveva deliberato l’istituzione del “Museo del Mare” in Manfredonia, individuando quale sede museale i locali del Liceo Classico “Aldo Moro” già individuati dal Comune.

Il 07.07.2012 in Foggia, a Palazzo Dogana, la Provincia di Foggia, il Comune di Manfredonia e l’Autorità Portuale di Manfredonia avevano sottoscritto una Convenzione per la realizzazione del “Museo del Mare” nei citati locali. Con la stessa Convenzione la Provincia di Foggia ha concesso al Comune, in uso gratuito per 6 anni rinnovabili, i locali a piano terra (lato est) del Liceo Classico “A. Moro”. Il 12 aprile 2013 la sottoscrizione del protocollo d’intesa.

COSA DISSE AD APRILE 2014 L’ARCHITETTO BUX A STATO: “PRONTI PER LA CONSEGNA DEI LAVORI”. “Siamo oramai pronti per la consegna dei lavori – disse a Stato l’architetto Emanuele Bux, dirigente di settore del già assessorato dei Lavori Pubblici della Provincia di Foggia, direttore dei lavori e Rup relativamente ai prossimi interventi riguardanti la parte esterna dell’edificio che ospita attualmente il Liceo Classico, con parte interessata relativa alle sale macchine dell’Istituto Nautico – abbiamo già raggiunto un’intesa con una ditta di Foggia; si tratterà di rendere accessibile a tutti il sito dalla parte esterna (che si affaccia sulla Rotonda di viale Miramare,ndr); sarà importante anche rispettare le quote, le colorazioni dello stesso Lungomare. Ripeto: fine aprile per la partenza dei lavori, entro luglio la conclusione”. Spese. “150mila in totale: 100mila già stanziate ed utilizzate dalla Provincia di Foggia per la parte interna, 50mila a carico del Comune di Manfredonia”.

“I 50mila euro stanziati dall’Amministrazione comunale – disse a Stato l’assessore alle attività produttive Antonio Angelillis – saranno utili per l’abbattimento delle barriere architettoniche, così da garantire la massima accessibilità dei locali. Per i ritardi dei lavori, bisogna ricorare – aggiunge Angelillis – la lunga burocrazia per le diverse autorizzazioni (trattandosi di area Demaniale,ndr) oltre ai lavori necessari per la pulizia dei locali, con sala macchine dell’ex Nautico, in disuso, dove è stata rilevata anche la presenza di amianto. Crediamo molto in questa iniziativa; per l’interno i lavori sono stati conclusi; prossimo l’allestimento dei reperti”.

Si attende la partenza (e conclusione) dei lavori. Dunque l’attesa apertura alla Comunità.

ATTO INTEGRALE CONVENZIONE

(Prima pubblicazione: 15 settembre 2014)

Fonte: Statoquotidinao

Falesie: “E’ ancora in atto un tavolo di lavoro, ci saranno sopralluoghi e verifiche nei punti interessati da parte delle autorità competenti”

Guardia Costiera depuratoriManfredonia – “L’ANNO scorso abbiamo elevato 19 verbali amministrativi e 5 notizie di reato, c’è stato il sequestro di un depuratore. L’attività è andata avanti. Cercheremo di incrementare i controlli sugli impianti per evidenziare eventuali criticità”. Così stamani aStatoquotidiano il Comandante della Capitaneria – Guardia Costiera di Manfredonia, CFMarcello Notaro, in attesa della conferenza di presentazione dell’operazione ‘Mare Sicuro 2015’.

Come risaputo, a fine agosto 2014 furono resi noti i risultati di un’attività di controllo deidepuratori dei Comuni di tutta la provincia di Foggia da parte dei militari del Comando Provinciale dei Carabinieri di Foggia e della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Manfredonia, con l’ausilio dei tecnici ARPA del Dipartimento di Foggia.

Durante le operazioni di censimento e controllo degli scarichi autorizzati e non, furono eseguiti 8 controlli presso diversi impianti depurativi pubblici situati nella Provincia, nei quali spesso si è potuto riscontrare delle “anomalie delle determinazioni analitiche quali valori alterati relativi alla richiesta di ossigeno nelle acque di depurazione oltre alla presenza di metalli, tracce di inquinamento dovuto a sostanze di origine fecali“.

Di conseguenza, al tempo sono state elevate 9 sanzioni amministrative per violazioni al T.U. Ambiente di cui al Decreto Legislativo nr. 152/2006. “L’attività è partita da uno strumento di indagine fornito dal Comando Generale delle Capitanerie di Porto: il telerilevamento, da cui scaturiscono anomalie termiche, fonte di indizi circa presunti inquinamenti”.

Da ultimo, nella prima settimana di agosto del 2014, “con intento di consolidare le indagini in corso sulla qualità delle acque che si riversano nei principali Torrenti e corsi d’acqua collegati a loro volta al mare”, il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto aveva inviato sul posto un nucleo di specialisti con l’impiego di un Laboratorio ambientale Mobile, che hanno effettuato diversi campionamenti di acqua di mare, dolce e reflua per l’esecuzione di analisi chimico-fisiche e microbiologiche. Particolari criticità erano state evidenziate a carico di alcuni depuratori privati esistenti lungo la riviera sud antistanti la foce del Torrente Candelaro.

“Quella attuale – ha detto stamani a Statoquotidiano il Comandante Marcello Notaro – è una fase di preparazione per poi mettere in campo tutte le azioni necessarie per lo sviluppo delle nostre operazioni. Abbiamo fatto tesoro delle criticità osservate l’anno passato. Per un maggior controllo del territorio abbiamo pensato di intervenire in collaborazione con altri enti: penso alla Guardia costiera ausiliaria, ai Vigili del fuoco, per le verifiche in alcune località isolate, cd arenili”.

Falesie. “L’anno scorso c’è stata una fase di proposizione della problematica. Anche quest’anno è stata trattata a livello di unità di governo, di Prefettura. E’ ancora in atto un tavolo di lavoro, ci saranno sopralluoghi e verifiche nei punti interessati da parte delle autorità competenti. Le autorità tecniche preposte alla sicurezza della cittadinanza si esprimeranno in seguiti sui limiti da adottare.Ci sono delle aree che sono oggetto di ordinanza, si stanno rivisitando alcune zone dove ci sono stati degli interventi di mitigazione del rischio”.

“Ricordo a tutti che sarà attivo h24 il numero gratuito 1530: i diportisti potranno chiamare per qualsiasi emergenza”.

 

Fonte: Statoquotidiano

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Nel corso del pomeriggio odierno la Sala Operativa della Guardia Costiera di Manfredonia riceveva una chiamata di soccorso da parte di un diportista il quale riferiva di trovarsi con il proprio gommone in avaria, in località Varcaro, del Comune di Monte S. Angelo, con i propri familiari a bordo – in totale cinque persone di cui un bambino.

L’unità in questione, verosimilmente a seguito di un malfunzionamento del motore, priva di qualsiasi spinta propulsiva, si trovava alla deriva e rischiava di schiantarsi pericolosamente contro gli scogli presenti nelle immediate vicinanze.

La Capitaneria di Porto, diretta dal Comandante Marcello Notaro, ha attivato subito le previste procedure che facevano tempestivamente confluire sul posto la Motovedetta CP 820 oltre ad una pattuglia a terra, nel caso in cui fosse stata necessaria ulteriore assistenza.

Giunti sul posto, il personale militare imbarcato sulla suddetta motovedetta notava che il gruppo di persone, spaventato, aveva abbandonato il gommone, ormai completamente spinto dal mare sulla scogliera, e si era rifugiato su degli scogli presenti in zona.

I militari intervenuti immediatamente trasbordavano a bordo della motovedetta la famiglia in difficoltà la quale, in buono stato di salute, ma in comprensibile stato di agitazione, veniva trasportata verso il porto commerciale di Manfredonia.

A seguito del tempestivo intervento degli uomini della Guardia Costiera di Manfredonia si è evitato che una tranquilla gita in mare potesse sfociare in tragedia e che l’unità potesse infrangersi e quindi provocare inquinamento.

Tale evento denota l’inizio della stagione diportistica che vede la Guardia Costiera già impegnata su tutto il territorio nazionale e solo nell’ultimo fine settimana l’attività svolta a salvaguardia della vita umana in mare ha portato a trarre in salvo sessantadue persone.

La Guardia Costiera di Manfredonia, pur promuovendo le ludiche attività diportistiche, in questa fase iniziale della stagione balneare, invita i “Comandanti” di unità da diporto, a verificare, prima di prendere il largo, l’efficienza della propria imbarcazione, il possesso delle dotazioni di salvataggio e la regolarità dei documenti di bordo, al fine di non mettere a repentaglio la propria e altrui incolumità.

 

Manfredonia, 08/06/2014