In corso il procedimento per il rilascio dell’autorizzazione unica

Luigi Di Maio

In seguito alla Conferenza dei Servizi al MISE, relativa al progetto, la Regione Puglia ha preannunciato il diniego all’acquisizione dell’intesa come previsto dall’art.57 del Decreto Legge 9 febbraio 2012, n.5, convertito nella Legge 4 aprile 2012, n.35

Manfredonia. IL Vice Presidente Camera dei Deputati Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, sarà presente il prossimo 6 novembre 2015 a Manfredonia relativamente alla ‘questione Energas‘. Come risaputo, le ultime novità relative all’installazione o meno del citato deposito di gpl fanno riferimento alla comunicazione ministeriale inviata a circa una ventina di privati, compreso la Cooperativa Mucafer di Manfredonia (attualmente in Liquidazione Coatta Amministrativa) relativa all’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio – (D.P.R. n.327/20011) – articolo 8, comma 3 della legge 241.90 e s.i.m. – nell’ambito del procedimento di autorizzazione del deposito (da realizzarsi in località Santo Spiriticchio, nel Comune di Manfredonia). Presso il MiSE di Roma è invece in corso, su istanza dell’Energas Spa, il procedimento per il rilascio, ai sensi degli articoli 57 – 57 bis del decreto legge 9 febbraio 2012, n.5, convertito nella legge 4 aprile 2012, n.35, di una Autorizzazione unica per la realizzazione del citato deposito costiero di gpl, con annesso gasdotto di collegamento del deposito al Porto industriale di Manfredonia. Da quanto appreso, l’autorizzazione comprenderà la dichiarazione di opere di pubblica utilità, e sostituisce autorizzazioni, concessioni ed atti di assenso.

Come già pubblicato, con nota del 12 giugno 2015 del Dipartimento dei Vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile – Direzione regionale Vigili del Fuoco della Puglia, con oggetto: “Energas SpA – Deposito costiero gpl di Manfredonia – Rapporto di Sicurezza fase Nulla Osta di Fattibilità edizione maggio 2015. Avvio Istruttoria – Assegnazione al gruppo di lavoro – Procedura per la valutazione del R. di S. (rapporto di sicurezza,ndr) ai sensi dell’art. 21 del D.Lgs. 334/99″ è stato comunicato che “il CTR osserva che, ai sensi dell’art. 23 del D.Lgs. 334/99 e s.m.i. la popolazione interessata deve essere messa in grado di esprimere il proprio parere nei casi previsti dal medesimo articolo (..)“.

L’avviso pubblico. Come ancora pubblicato, lo scorso 30 settembre 2015, è stata pubblicata sul sito istituzionale, al link http://www.cittaconnessa.it/albo/scheda_atto.php?Rif=17840 , la documentazione prevista dall’art.24 comma 3, del D.Lgs. 26 giugno 2015 n. 105 “Attuazione della direttiva 2012/18 UE relativa al controllo del pericolo di incidenti rilevanti connessi con sostanze pericolose” (Direttiva Seveso III). Di tanto si è data comunicazione anche a mezzo manifesti pubblici, affissi in città.
“Chiunque lo ritenga il caso, può presentare le proprie proposte e/o osservazioni in una delle seguenti modalità, indicate dall’avviso stesso:
a) direttamente all’Ufficio di Protocollo del Comune di Manfredonia, Piazza del Popolo n.8;
b) con lettera raccomandata con avviso di ricevimento;
c) mediante posta certificata all’indirizzo: protocollo@comunemanfredonia.legalmail.it”.

Ad inizio ottobre 2015 i portavoce del M5s: Rosa Barone, Gianluca Bozzetti, Cristian Casili, Mario Conca, Grazia Di Bari, Marco Galante, Viviana Guarini e Antonella Laricchia, hanno provveduto a protocollare una interrogazione urgente diretta al Presidente del Consiglio Regionale Loizzo, al presidente della Giunta Regionale della Regione Puglia Michele Emiliano e, tra gli altri, agli assessori Santorsola, Curtutto e Giannini finalizzata ad ottenere la non concessione del nullaosta all’insediamento dell’impianto, secondo quelli che sono gli art 16 e 17 della direttiva europea Seveso III.

In seguito alla Conferenza dei Servizi al MISE, relativa al progetto, la Regione Puglia ha preannunciato il diniego all’acquisizione dell’intesa come previsto dall’art.57 del Decreto Legge 9 febbraio 2012, n.5, convertito nella Legge 4 aprile 2012, n.35.

Redazione Stato Quotidiano.it

in apnea noenergasGentile Redazione di Manfredonianews.it,

non è nostra abitudine rispondere agli articoli di stampa, né contestare ai giornalisti quanto ritengono opportuno scrivere e non intendiamo cominciare a farlo oggi. Un giornalista è sempre libero di fare tutte le considerazioni che crede e proporre le visioni che ritiene opportune, mai voi ci avete posto domande pubblicamente e riteniamo giusto rispondere altrettanto pubblicamente senza nessuna esitazione.

Non ci sarebbe bisogno di rispondere alle domande che ci avete posto se aveste letto i nostri comunicati e aveste frequentato le tante assemblee pubbliche e le numerose iniziative pubbliche che abbiamo promosso, ma non ci tiriamo indietro di fronte alla necessità di ribadire ancora una volta le nostre idee. In questi mesi tante e tanti si sono uniti nel percorso che ha dato vita al movimento NO Energas: è nato un movimento a forte trazione giovanile che contesta non solo la costruzione del mega-deposito GPL, ma le politiche di sviluppo che fino ad ora sono state propinate al nostro territorio. Si tratta di un movimento spontaneo ed autorganizzato che si muove dal basso contro chi, dall’alto, ci ha imposto un modello di sviluppo che non dà futuro alla nostra terra e alle nostre vite, che devasta il territorio e ci lascia nella povertà e nella disoccupazione.

Abbiamo imparato dalla tragedia dell’Enichem e dal fallimento del contratto d’area che pensare di distruggere il territorio ed impegnare denaro pubblico per produrre posti di lavoro attraverso aziende inquinanti che non hanno nulla a che spartire con le potenzialità del territorio significa distruggere i punti di forza su cui dovrebbe fondarsi la nostra economia, regalare profitti a grandi gruppi industriali non legati al territorio e ritrovarsi più poveri e più disarmati di prima di fronte ai fallimenti ampiamente prevedibili, magari con la necessità di bonifiche eterne ed inefficaci di ampie porzioni di territorio, ovviamente a spese della collettività. Forti di questa consapevolezza e di questa memoria storica abbiamo partecipato e partecipiamo allo studio epidemiologico sulle conseguenze dell’Ex-Enichem sul nostro territorio e abbiamo studiato i danni che il progetto Energas porterebbe al nostro territorio e alla nostra economia senza offrire nemmeno quella “mancetta occupazionale” che gli altri progetti industriali avevano almeno millantato di offrire: un territorio di forte interesse archeologico e naturalistico devastato irrimediabilmente, strutture turistiche svalutate e colpite dalla vicinanza di strutture paesaggisticamente e ambientalmente impattanti, la pesca messa in ginocchio dalla costruzione del gasdotto e dal transito e dallo scarico di grandi navi gasiere nei fondali bassi del golfo.

Queste sono le ragioni del nostro No convinto e deciso, ma abbiamo anche pronunciato un SI altrettanto chiaro e forte: Si ad un modello di sviluppo diverso e costruito sulle potenzialità della nostra terra, sì alla promozione della pesca e del turismo, sì alla promozione di un agroalimentare di qualità e di valore etico legato alla storia del territorio, sì ad un’impresa diffusa ecocompatibile ed ecosostenibile che interessi la filiera dei settori più attivi del territorio, sì ad uno sviluppo duraturo fondato sulle potenzialità della nostra terra e su una sorveglianza condivisa e partecipata delle scelte di sviluppo.

Sono risposte populiste? No, sono risposte complessive e complesse. Sono risposte vaghe e di difficile realizzazione? Tutt’altro: sono risposte di buon senso e con solide argomentazioni a loro favore, risposte da costruire con una mobilitazione permanente e di portata storica.

Siamo contrari ad Energas non perché abbiamo aderito ad una rigida ideologia Nimby, siamo contrari ad Energas non perché abbiamo aderito alla semplice religione del No. Siamo contrari ad Energas perché abbiamo capito che non siamo noi ad essere contro questo modello di sviluppo, ma è questo modello di sviluppo ad essere pensato contro di noi e per il profitto di pochi. Vogliamo vivere in questa terra, vogliamo lavorare in questa terra facendo affidamento sulle sue potenzialità e sulle nostre capacità: questa è la nostra elementare proposta politica e la nostra ideologia, voler vivere ed amare la nostra terra.

I ragazzi e le ragazze del Collettivo InApnea

Fonte: Manfredonianews

CAONS – NATURA CREA – ENERGAS DISTRUGGE

Pubblicato il: 25 ott 2015 - Da Webmaster

Osservazioni inviate dal CAONS il 15 ottobre 2015 alle seguenti Istituzioni: Ministero dell’Ambiente, Ministero dello Sviluppo Economico, Presidente Regione Puglia, Servizio Ecologia Regione Puglia, Sindaco di Manfredonia e al Presidente del Parco Nazionale del Gargano.

COMITATO ASSOCIAZIONI OPERANTI NEL SOCIALE
PER LA TUTELA E LA VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO DI CAPITANATA E DEL GARGANO
C A O N S

Oggetto: osservazioni nell’ambito delle procedure e dei pareri adottati: progetto di deposito costiero di GPL nel Comune di Manfredonia (FG), proponente Energas Spa,

NATURA CREA – ENERGAS DISTRUGGE
mappa energas manfredoniaA proposito del progetto di installazione di un deposito di GPL in località “S. Spiriticchio” nel comune di Manfredonia, sono state intraprese diverse iniziative di denuncia da parte della LIPU coord. Puglia, in riferimento alla procedura di VIA e contestuale atto di significazione per inadempienze nell’ambito della medesima procedura”; e di un significativo numero di associazioni, tra cui il WWF e noi stessi circa l’aratura dei terreni compresi in zone protette (estate 2015).
Con le presenti associazioni, vogliamo soffermarci su alcuni aspetti che fino ad ora sono stati poco evidenziati. In particolare, in questo scritto faremo delle riflessioni di natura ecologica, ambientale e paesaggistica. Il terreno di cui trattasi rientra in un vasto territorio di aree protette e c’è la possibilità che venga lavorato e utilizzato distruggendo l’habitat esistente.

Il deposito di GPL, unitamente al collegamento ferroviario e parte del gasdotto, sarà ubicato in area ZPS (zona di protezione speciale) IT9110039 “Promontorio del Gargano”; nonché in area SIC (Siti di importanza Comunitaria) IT9110008 “Valloni e Steppe Pedegarganiche”; oltre che in aree vincolate dal PUTT/P (Piano Urbanistico Territoriale della Puglia) e in un quadro vincolistico previsto dal PPTR ( Piano Paesaggistico della Puglia).
Inoltre, è contiguo al confine del Parco Nazionale del Gargano, che di certo subirà i condizionamenti in ordine agli effetti paesaggistici, territoriali e di conservazione delle risorse in genere. Madre Natura ci ha dotati di luoghi che, dal punto di vista ambientale, hanno una valenza internazionale.
CICOGNE SUD ZONA INDUSTRIALE - Foto Michele RinaldiIl sito in questione è anche coinvolto intensamente dal fenomeno stanziale e migratorio. L’area di Monte Aquilone e il sito in esame rappresentano un importante crocevia di spostamenti migratori lungo la dorsale Adriatica e verso il vicino Gargano.
Ciò integra un interesse aggiuntivo in ragione del sostegno trofico anche a specie migratrici; in particolare per alcune specie di rapaci del genere Circus quali Falco di palude, Albanella minore, Albanella reale, e per altre come Poiana, Biancone, Falco cuculo, Pecchiaiolo etc.
Citiamo, inoltre, alcune specie di uccelli, di importanza faunistica, gravitanti nell’area poiché nidificanti nel sito in questione o a breve distanza: Lanario, Grillaio, Cicogna bianca, Ghiandaia marina, Gruccione, Biancone, Occhione, Averla cenerina, Averla capirossa, Monachella, Alaudidi (Calandra, Calendrella, Cappellaccia, Allodola etc.), Barbagianni, Civetta.
La costruzione del deposito di GPL incide negativamente e direttamente sulla locale popolazione di Alaudidi, di Occhione e sulla fauna “minore” sottraendo un’area riproduttiva. Altresì, sottrae una preziosa area trofica utilizzata sia da specie che si riproducono nella zona che da migratori durante il periodo di passo fino a specie svernanti come Chiurli e Poiane.
A tutto ciò si deve aggiungere l’effetto indiretto di perturbazione sulla fauna selvatica determinando disturbo e maggiore difficoltà nell’uso spaziale delle risorse territoriali rimanenti, sia per la irruzione di un elemento estraneo e ostacolante in un areale utilizzato per le esigenze ecologiche, sia per effetti indotti dall’antropizzazione, movimentazione dei mezzi (anche con il tracciato ferroviario) e inquinamento luminoso.
Ci fermiamo qui senza analizzare le conseguenze che la costruzione del deposito di GPL dell’Energas porterebbe sulla flora la cui varietà è da considerarsi alquanto elevata, sui rettili, sugli insetti e sulla piccola fauna.
IT9110008_A4-vertEppure l’art. 1.2 del PPTR Puglia approvato con D.G.R. 176 il 16/02/2015 così recita:
“Il PPTR persegue, in particolare, la promozione e la realizzazione di uno sviluppo socio-economico sostenibile e durevole e di un uso consapevole del territorio regionale, anche attraverso la conservazione ed il recupero degli aspetti e dei caratteri peculiari della identità sociale, culturale e ambientale, del territorio regionale, il riconoscimento del ruolo della biodiversità, la realizzazione di nuovi valori paesaggistici integrati e coerenti, rispondenti a criteri di qualità e di sostenibilità”.
Comunque, ancor prima del PPTR Puglia, esiste un gran numero di leggi e/o disposti e/o normative, a vari livelli: Europeo, Nazionale e locale, che sanciscono la difesa di territori riconosciuti e valorizzati con una disposizione legislativa o con un provvedimento amministrativo di imposizione del vincolo paesaggistico, da proteggere e valorizzare come le ZPS (Zone di protezione speciale) o le SIC (Siti di interesse Comunitario), etc..
IT9110005_A4-vertNel nostro caso ci troviamo di fronte a zone ZPS e SIC che si pongono in un contesto di “ area prossima” alle seguenti ulteriori aree di valore naturalistico:
– ZPS / IT9110007 “Palude di Frattarolo” anche Riserva Naturale dello Stato e Parco Nazionale del Gargano;
– SIC / IT9120011 “Valle Ofanto – Lago Capacciotti”;
– Parco Nazionale del Gargano nonché il Parco Regionale del fiume Ofanto;
– SIC / IT9110005 “Zone umide di Capitanata” che è uno dei più grandi sistemi di zone umide d’Italia.
E ancora, se guardiamo “l’area vasta”, dobbiamo registrare anche la vicinanza con:
– SIC / IT9110009 “ Valloni di Mattinata e Monte Sacro”;
– SIC / IT9110014 “ Monte Saraceno;
– ZPS / IT9110006 “ Saline di Margherita di Savoia” Riserva Naturale dello Stato , che rientra tra le zone umide del territorio pugliese tutelate a livello internazionale attraverso la Convenzione di Ramsar.
E se tutto ciò non bastasse, aggiungiamo che sul golfo di Manfredonia si affacciano Monte S. Angelo e poco distante, Castel del Monte che sono stati dichiarati “Patrimonio dell’UNESCO”.
La costituzione italiana, all’art. 9, così recita: “ La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e della ricerca scientifica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione “
Con la costruzione del deposito di GPL si distrugge assolutamente il paesaggio della zona per cui si andrebbe contro la Costituzione.
Sarebbe il caso di dire: “La Natura crea ed Energas distrugge”.
Nella storia italiana è capitato spesso che si sono raggirate le leggi per arricchirsi alle spalle dei cittadini che sono costretti a subire le conseguenze di decisioni errate.
Dalla sentenza del Consiglio di Stato – Sezione Sesta – N.01674/2013 del 26/03/2013 – si riporta: “ …. Il D.Lgs. n. 152 del 2006 (recante disposizioni in materia ambientale) prevede all’art. 22, comma 3, che lo studio di impatto ambientale deve, tra l’altro, contenere le informazioni utili ad individuare e valutare “i principali impatti sull’ambiente e sul patrimonio naturale che il progetto può produrre, sia in fase di realizzazione che di esercizio”. Tali inequivoci dati normativi non lasciano dubbi sul fatto che in sede di valutazione di impatto ambientale le valutazioni di competenza del Ministero per i beni culturali ed ambientali devono riguardare “una proiezione spaziale più ampia rispetto alle aree specificamente sottoposte al vincolo paesaggistico: non rileva la “perimetrazione” del vincolo paesaggistico in sé e per sé considerato, ma quella di ogni componente dell’ambiente in grado di evidenziare ogni possibile pregiudizio che l’esecuzione potrebbe causare sull’ambiente ( da intendere unitariamente come biosfera, per tutte le sue componenti riguardanti il territorio e tutto ciò che rientri nella sovranità dello Stato) ed il paesaggio (inteso non soltanto come aree sottoposte al vincolo paesaggistico: ved. Gli articoli 131, comma 1, e 135, comma 1)…”
In base a questa sentenza si deve prendere in considerazione non solo “l’area prossima” ma “anche ”l’area vasta”. Dobbiamo concludere che, con la costruzione del deposito di GPL, si va contro le leggi, le normative e i vincoli esistenti che non vengono rispettati, ma, ancora peggio, si va contro la Costituzione. Il tutto in dispregio della volontà popolare che si è espressa in vari momenti e in diversi modi contro tale progetto.
É evidente che ci troviamo di fronte ad un sistema legale di protezione dell’ambiente talmente chiaro e completo da favorire uno sviluppo sociale in armonia con la natura. Invece, la realtà è che bisogna vigilare sempre per evitare che si commettano scempi, disastri, prevaricazioni e speculazioni.
L’Assessorato alla Qualità dell’Ambiente – Servizio Ecologia – della Regione Puglia in alcune sue considerazioni sulla valutazione ambientale proprio a riguardo al progetto di GPL Energas in località “S. Spiriticchio”, sosteneva a proposito delle citate zone SIC e ZPS:
“Questi siti rappresentano uno degli ultimi ambiti significativi di habitat ad elevato interesse conservazionistico e di specie gravemente minacciate a livello nazionale ed europeo. La ZPS è infatti, una delle importanti aree steppiche italiane e importante serbatoio di biodiversità. Sono presenti moltissime specie di uccelli alcune delle quali di interesse comunitarie tra cui si citano: la Gallina Prataiola, il Grillaio, il Falco Cuculo, la Calandra, ecc.”
Inoltre, da diversi anni in un’area poco distante dalla suddetta zona (circa 500 metri), nidificano alcune coppie di cicogne e dalla foto allegata si evince chiaramente che anche per questa specie il sito rappresenta un’oasi tranquilla di sosta e di foraggiamento.
Sul sito interessato dal deposito di GPL ricadono habitat naturali e specie prioritarie per cui nel rispetto delle leggi vigenti l’intervento può essere realizzato solo per esigenze connesse alla salute dell’uomo o della sicurezza pubblica, o per esigenze di primaria importanza per l’ambiente, oppure previo parere della Commissione Europea, per altri motivi imperativi di rilevante interesse pubblico (DPR 120/2003, art. 6, comma 10).
In tutti gli altri casi (motivi interesse privato o pubblico non rilevante), si esclude l’approvazione.
Nelle zone limitrofe sono in atto progetti Life – Rete Natura 2000 della Comunità Europea allo scopo di inserimento e ripopolamento di specie botaniche e fauna, per cui non si comprende l’insistenza a voler deturpare zone protette localizzate ai confini della ben nota e importante Riserva Naturale del Parco Nazionale del Gargano.
A nostro parere è assolutamente improponibile e impensabile la realizzazione del progetto presentato dall’Energas.

Distinti saluti
Manfredonia, 15-10-2015

per il Comitato

Ing. Matteo Starace

A cura di michele umbriano, referente tra l’altro di un comitato cittadino contrario all’installazione del deposito

energas

Totali delle perdite: 80 bagnini + 500 pescatori + 100 camerieri + 20 camionisti = tot 700 addetti (prossimi disoccupati)

Manfredonia. ”Facciamo una valutazione dei costi/ benefici in termini lavorativi del progetto ‘deposito costiero gpl‘ a Manfredonia proposto dall’Energas SpA. L’azienda dichiara nel suo progetto che qualora (malauguratamente, aggiunge il sottoscritto) si realizzasse l’impianto dovrebbe occupare manodopera altamente specializzata: in primis, previo addestramento, mansioni di controllo, successivamente il restante personale, per un totale di 73 unità lavorative ( dico 73 miseri posti).

A questo, in cambio la città di Manfredonia ci rimetterebbe in termini lavorativi: circa 80 posti di bagnini, 500 posti di pescatori, 100 posti di operatori addetti alla ristorazione (camerieri,baristi,ecc), 20 camionisti addetti agli approvvigionamenti alimentari delle attività turistiche a commerciali (pizzerie e ristoranti). Osservando solo questi dati occupazionali che andrebbero persi è da ritenersi il progetto dell’Energas deficitario lavorativamente parlando.

Totali delle perdite: 80 bagnini + 500 pescatori + 100 camerieri + 20 camionisti = tot 700 addetti (prossimi disoccupati).
Progetto Energas 73 addetti.
Fate voi i conti di quanto Manfredonia ci rimetterebbe.

Perchè Manfredonia perderebbe questi posti lavorativi? Risposta: immaginate le navi gasiere che per 2 volte al mese scaricheranno circa 200 t di gpl allo stato liquido; il gpl per passare dallo stato liquido a quello aeriforme dovrà essere riscaldato; per il riscaldamento l’Energas dichiara che dovrebbe aspirare acqua di mare che attraverserà sentine e scambiatori di calore. L’acqua di scarto dei scambiatori uscirà dalle sentine con una temperature di circa 1 grado; provate ad immaginare quale effetto per il mare! Acqua ghiacciata per un bel tratto di mare, effetto sulla pesca moria delle forme elementari del mare che costituiscono la base della catena alimentare del mare. Le sentine rilasceranno acqua pulita com’era prima di riscaldare il gpl? Sicuramente no !!! Ricordiamoci che i venti predominanti spirano da Levante e da Scirocco e trasporteranno tutta la schifezza prodotta dalle navi gasiere verso la nostra costa. Adesso immaginiamo di essere dei turisti che desiderano apprezzare il mare di Manfredonia: secondo voi verranno più nella nostra città? Penso di no. ll resto immaginatelo da soli.
NO ALL’ENERGAS”.
(A cura di Michele Umbriano, referente tra l’altro del CAONS, Manfredonia 24 ottobre 2015)

 

Fonte: Statoquotidiano

“Tale deposito viene ritenuto dalla regione puglia e dal comune di manfredonia non conforme alla legge per le ragioni tecniche”

noenergas comune manfredonia regione puglia“Regione e Comune dunque si attiveranno, nelle sedi competenti, a partire dal MISE, per la revoca dell’iter autorizzativo dell’insediamento dell’impianto EnerGas”

Manfredonia. Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, il sindaco di Manfredonia Angelo Riccardi, gli assessori regionali all’Urbanistica Anna Maria Curcuruto e alla Qualità dell’Ambiente Domenico Santorsola, i consiglieri regionali Giandiego Gatta e Paolo Campo, con i tecnici della regione Puglia Antonello Antonicelli, Giuseppe Tedeschi, Francesca Pace e Giuseppe Musicco, hanno incontrato nella sede della Regione Puglia, i vertici della EnerGas spa, accompagnati dall’avvocato Isabella Loiodice, ai quali è stata anticipata la posizione che domani verrà presa dalla Regione Puglia e del Comune di Manfredonia nella conferenza di servizio che si terrà a Roma presso il Ministero per lo Sviluppo economico, in margine alla autorizzazione all’esercizio di un deposito costiero di gas GPL.

Tale deposito viene ritenuto dalla Regione Puglia e dal Comune di Manfredonia non conforme alla legge per le ragioni tecniche che verranno lì evidenziate e, comunque, assolutamente inopportuno dal punto di vista della sicurezza della comunità di Manfredonia nonché ai fini del corretto sviluppo dell’area industriale di Manfredonia che verrebbe interrotta, se non addirittura azzerata, dalla presenza di un impianto che potrebbe rivelarsi di particolare pericolosità come quello in oggetto. Regione e Comune dunque si attiveranno, nelle sedi competenti, a partire dal MISE, per la revoca dell’iter autorizzativo dell’insediamento dell’impianto EnerGas in considerazione del rischio industriale per la città e dell’impatto ambientale per tutto il territorio circostante.

 

Fonte: Redazione Stato Quotidiano

Atto che dovrebbe rappresentare, nel bene e nel male, l’ultimo capitolo del secondo tentativo da parte di energas (ex isosar) di realizzare il deposito gpl nella città di manfredonia

energas

Definire l’opera Come “di pubblica utilità” significa riconoscergli un ruolo importantissimo nell’ambito dell’approvvigionamento energetico dell’Italia

Manfredonia. IN programma mercoledì 22 Ottobre a Roma, presso il MiSE, la Conferenza dei servizi per il “rilascio all’Energas Spa dell’autorizzazione ad installare il deposito costiero di GPL (‘ in località Santo Spiriticchio) con annesso oleodotto di collegamento al Porto industriale di Manfredonia e raccordo ferroviario alla Stazione di Frattarolo”. Un atto che dovrebbe rappresentare, nel bene e nel male, l’ultimo capitolo del secondo tentativo da parte di Energas (ex Isosar) di realizzare il deposito gpl nella città di Manfredonia. In tal senso la Conferenza dei Servizi servirà proprio per il rilascio dell’autorizzazione finale per l’installazione del deposito.

Mentre le associazioni e i movimenti cittadini organizzano nuove strategie di opposizione (è stato fissato per martedì 21 Ottobre un incontro tra la Commissione ambiente e tutte le associazioni No Energas presenti sul territorio, in un tavolo condiviso presso l’aula consiliare del Comune, mentre per il 22 si parla di un altro corteo cittadino) l’azienda napoletana varca dunque il suo personalissimoRubicone, entrando nel vivo di una battaglia burocratica con le amministrazioni dichiaratesi avverse al progetto, si prepara dunque allo scontro finale.

LA CONFERENZA DEI SERVIZI: COS’E’ E COME FUNZIONA . La Conferenza dei servizi è volta a semplificare l’azione della Pubblica amministrazione attraverso l’esame contestuale dei vari interessi pubblici coinvolti in un procedimento amministrativo. Viene convocata spesso per semplificare, velocizzare e coordinare la pluralità degli interessi (e degli interessati) coinvolti e giungere così, in tempi abbastanza brevi, al rilascio o meno delle autorizzazioni necessarie per la realizzazione del progetto, da rilasciare entro 90 giorni dall’inizio della stessa. Nel caso Energas, rappresenta l’ultimo scoglio che l’azienda napoletana deve superare per far si che partano i lavori. In fase istruttoria vengono raccolti tutti i pareri delle amministrazioni coinvolte. Ovviamente ogniparere ha un peso ed una considerazione diversa agli occhi del Ministero dello Sviluppo Economico. Una volta raccolte tutte le varie posizioni, la determinazione finale non avviene a maggioranza ma a prevalenza, che prende in considerazione, nel ponderare il peso delle varie posizioni acquisite, anche il rilievo della singola amministrazione cui esse ineriscono.

LE AMMINISTRAZIONI CONVOCATE. Regione Puglia (Assessorato Sviluppo Economico), Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Autorità Portuale di Manfredonia, Capitaneria di Porto di Manfredonia, Ministero dell’Ambiente, RFI, ANAS (Direzione generale), Provincia di Foggia, Comune di Manfredonia, Energas Spa. Tra le suddette amministrazioni, ognuna è chiamata ed esprimere un parere relativo alla propria sfera di competenza. Un caso su tutti: il Comune di Manfredonia (rappresentato per l’occasione dal Sindaco, dall’Assessore all’Ambiente e da un tecnico nominato ad hoc) esprimerà un parere di compatibilità urbana, verosimilmente negativo, dopo le numerose dichiarazioni di contrarietà espresse pubblicamente dalla classe dirigente, dopo la mozione approvata nel secondo consiglio comunale (17 settembre 2015) e dopo l’interpretazione dell’Art. 44, che permetterà di elaborare un parere negativo perché definisce un impianto “ad incidente potenzialmente rilevante” (come Energas) anche potenzialmente inquinante.

Le amministrazioni in indirizzo” saranno “altresì invitate a far conoscere tempestivamente nel corso della riunione se, per rilasciare il parere di competenza” avranno ”necessità di ottenere ulteriori informazioni sul progetto in esame”. Responsabile del procedimento è la dottoressa Paola Barzaghi. Dirigente del MISE interessato è il dr. Guido di Napoli.

I PUNTI ALL’ORDINE DEL GIORNO. Oltre all’approvazione del progetto, vero fulcro di suddetto istituto, l’altro aspetto fondamentale è rappresentato dalla “dichiarazione della pubblica utilità” e l’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio. Se l’opera dovesse, infatti, esser definita e come opera privata di pubblica utilità, il suo peso (e conseguentemente la probabilità che essa sia realizzata) aumenterebbe enormemente. Nel caso Energas, definire l’opera Come “di pubblica utilità” significa riconoscergli un ruolo importantissimo nell’ambito dell’approvvigionamento energetico dell’Italia, in ottica di una politica di re-industrializzazione del Sud ideata dall’attuale governo Renzi. Questa posizione, se concretizzata, andrebbe a distruggere ogni speranza di Coordinamenti e Comitati contrari al progetto: sappiamo infatti che tale definizione “blinda” ogni possibilità di opposizione e battaglia (pacifica) alla sua realizzazione. Per maggiori informazioni, si rimanda alla Tav in Val di Susa. Collegata alla definizione di pubblica utilità è la possibilità di esproprio. Massima espressione del potere ablatorio, permette alla pubblica amministrazione, con un provvedimento, di acquisire per sé o far acquisire ad un altro soggetto(Energas), per esigenze di interesse pubblico, la proprietà o altro diritto reale su di un bene, indipendentemente dalla volontà del suo proprietario, previo pagamento di un indennizzo. Da un lato, quindi, l’impossibilità di opposizione al progetto. Dall’altra, in vista di un ipotetico bene “comune”, potrebbe esser minato anche il più importante diritto su cui si fonda la nostra società: la proprietà privata.

LA RIUNIONE DEL 22. La prima riunione, prevista per Giovedì, rappresenta solamente il primo passo di un istituto che dovrebbe terminare almeno a Dicembre. All’interno di essa, sarà richiesta alle Amministrazioni invitate di:
1) Indicare le condizioni per ottenere tutti gli assensi previsti dalle normative vigenti – ammesso che esistano.
2) Far conoscere tempestivamente se si ravvisi la necessità dell’acquisizione di pareri endoprocedimentali da parte di altre amministrazioni non elencate in indirizzo, ai fini della loro convocazione nell’ambito della conferenza dei servizi
3) Far sapere se sarà necessario, per le varie Amministrazioni chiamate ad esprimere il proprio parere di competenza, ottenere ulteriori informazioni sul progetto.

(A cura di Mario Valente – mariovale92@gmail.com)

(prima pubblicazione il 19 ottobre 2015)
Fonte: Statoquotidiano

 

Un pensiero va anche ai movimenti che condividono le nostre posizioni: grazie, davvero grazie per i comunicati di solidarietà dell’altra manifestazione

corteo noenergas inapneaIl concentramento è alle 9:30 piazzale ferri, salve eventuali cambiamenti. per maggiori informazioni contattaci sulla a pagina fb

Manfredonia. IL 22 ottobre presso il Ministero dello Sviluppo Economico a Roma si svolgerà la conferenza di servizi: un tavolo da gioco male assortito dove Comune e Regione (ammesso che sia contraria, come Emiliano ha recentemente dichiarato, sebbene i vari permessi siano stati accordati) si giocheranno le loro carte contro Energas e Ministro Guidi (Ex vice-presidente Confindustria). Giocheranno sul serio? Blufferanno? Vinceranno? Perderanno? Non lo sappiamo. Possiamo solo dire che l’incontro di Giovedì sarà fondamentale. Per due motivi: anzitutto, è l’ultima carta che la nostra città può giocarsi per scampare dal pericolo rappresentato dall’installazione del deposito da parte del colosso industriale napoletano. Se dalla Conferenza dei Servizi dovesse uscire l’autorizzazione, l’iter burocratico sarà concluso ed Energas potrà bellamente iniziare i suoi lavori, concretizzando le sue mire speculative sul nostro territorio.

Ma questo non basta. Come a voler rinforzare la dose, quasi per spegnere ogni forma di Resistenza di ogni libero cittadino che si dichiara contrario al deposito, la Conferenza dei Servizi definirà anche se il deposito sarà da considerarsi “di pubblica utilità”, concedendo difatti carta bianca nella realizzazione dello stesso, impedendo ogni forma di resistenza sul territorio e spegnendo ogni possibilità di dichiararsi contrari. Chiunque si opporrà sarà tacciato di “terrorismo”, mentre la loro giustizia spartirà pene severe a chi avrà addirittura l’ardire di difendere la propria terra. Per capirci, ciò che sta avvenendo con la Tav. Mattiamo il caso che il deposito venga dichiarato come opera strategica. Avete presente l’osceno processo intentato contro lo scrittore Erri De Luca, (finito fortunatamente con una assoluzione, ma con quanta fatica!)? Ecco, se l’impianto verrò così definito, chiunque utilizzerà il termine “sabotare”, anche solamente a scopo simbolico o parlando di resistenza pacifica e passiva, sarà inquisito. Chiunque porterà cesoie nei pressi dell’area, chiunque manifesterà semplicemente il proprio diritto/dovere a impedire la realizzazione del deposito, passera lungo la cruna dell’ago processuale, con tutti i danni che ciò comporta. Uno scenario davvero apocalittico, che purtroppo sarà verosimile, visto l’esempio della Val di Susa, vista la repressione impostaci dall’alto dal governo attuale.

E’ la vincita del fascismo democratico, dei grandi interessi che spremono i deboli, della repressione nei confronti della libertà di parola, sancita dall’art. 21 della Costituzione Italiana.
Per questo è necessario scendere nelle piazze. Non solo per combattere ancora la minaccia Energas, ma per difendere la nostra dignità ed il nostro diritto di esprimere liberamente il nostro dissenso, messo in pericolo dalla beffarda “pubblica utilità”, per rinvigorire ulteriormente la posizione di una città che non vuole rassegnarsi a chi vuole chiudergli la bocca e capacità di giudizio, ai poteri forti e alle logiche dello Stato-multinazionale. Per questo abbiamo deciso di partecipare e contribuire ad organizzare una grande manifestazione popolare, sotto la forma di un corteo cittadino, che si terrà in concomitanza con la Conferenza dei Servizi, la mattina del 22 Ottobre. Ancora una volta è il Movimento Studentesco a farsi promotore dell’iniziativa, ancora una volta il nostro Collettivo invita tutta la cittadinanza a farne parte, sperando che questa volta gli “adulti” invece di stare al margine a parlottare in maniera poco matura di “quanto gli studenti abbiano voglia di manifestare” prendano parte alla mobilitazione.

Un pensiero va anche ai movimenti che condividono le nostre posizioni: grazie, davvero grazie per i comunicati di solidarietà dell’altra manifestazione, ma non sappiamo cosa farcene. Ciò che serve è la presenza di tutti. Solo la presenza massiccia della città può cambiare le sorti del dibattito in materia deposito gpl: il Ministero dello Sviluppo Economico è lontano, bisogna essere in tanti ed urlare forte.

Il concentramento è alle 9:30 piazzale ferri, salve eventuali cambiamenti. per maggiori informazioni contattaci sulla a pagina fb.

(Collettivo InApnea Manfredonia, 20 ottobre 2015)

 

Fonte: Statoquotidiano

Atto che dovrebbe rappresentare, nel bene e nel male, l’ultimo capitolo del secondo tentativo da parte di Energas (ex Isosar) di realizzare il deposito gpl nella città di Manfredonia

ministero sviluppo economico

Definire l’opera Come “di pubblica utilità” significa riconoscergli un ruolo importantissimo nell’ambito dell’approvvigionamento energetico dell’Italia

Manfredonia. IN programma mercoledì 22 Ottobre a Roma, presso il MiSE, la Conferenza dei servizi per il “rilascio all’Energas Spa dell’autorizzazione ad installare il deposito costiero di GPL (‘ in località Santo Spiriticchio) con annesso oleodotto di collegamento al Porto industriale di Manfredonia e raccordo ferroviario alla Stazione di Frattarolo”. Un atto che dovrebbe rappresentare, nel bene e nel male, l’ultimo capitolo del secondo tentativo da parte di Energas (ex Isosar) di realizzare il deposito gpl nella città di Manfredonia. In tal senso la Conferenza dei Servizi servirà proprio per il rilascio dell’autorizzazione finale per l’installazione del deposito.

Mentre le associazioni e i movimenti cittadini organizzano nuove strategie di opposizione (è stato fissato per martedì 21 Ottobre un incontro tra la Commissione ambiente e tutte le associazioni No Energas presenti sul territorio, in un tavolo condiviso presso l’aula consiliare del Comune, mentre per il 22 si parla di un altro corteo cittadino) l’azienda napoletana varca dunque il suo personalissimo Rubicone, entrando nel vivo di una battaglia burocratica con le amministrazioni dichiaratesi avverse al progetto, si prepara dunque allo scontro finale.

LA CONFERENZA DEI SERVIZI: COS’E’ E COME FUNZIONA . La Conferenza dei servizi è volta a semplificare l’azione della Pubblica amministrazione attraverso l’esame contestuale dei vari interessi pubblici coinvolti in un procedimento amministrativo. Viene convocata spesso per semplificare, velocizzare e coordinare la pluralità degli interessi (e degli interessati) coinvolti e giungere così, in tempi abbastanza brevi, al rilascio o meno delle autorizzazioni necessarie per la realizzazione del progetto, da rilasciare entro 90 giorni dall’inizio della stessa. Nel caso Energas, rappresenta l’ultimo scoglio che l’azienda napoletana deve superare per far si che partano i lavori. In fase istruttoria vengono raccolti tutti i pareri delle amministrazioni coinvolte. Ovviamente ogni parere ha un peso ed una considerazione diversa agli occhi del Ministero dello Sviluppo Economico. Una volta raccolte tutte le varie posizioni, la determinazione finale non avviene a maggioranza ma a prevalenza, che prende in considerazione, nel ponderare il peso delle varie posizioni acquisite, anche il rilievo della singola amministrazione cui esse ineriscono.

LE AMMINISTRAZIONI CONVOCATE. Regione Puglia (Assessorato Sviluppo Economico), Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Autorità Portuale di Manfredonia, Capitaneria di Porto di Manfredonia, Ministero dell’Ambiente, RFI, ANAS (Direzione generale), Provincia di Foggia, Comune di Manfredonia, Energas Spa. Tra le suddette amministrazioni, ognuna è chiamata ed esprimere un parere relativo alla propria sfera di competenza. Un caso su tutti: il Comune di Manfredonia (rappresentato per l’occasione dal Sindaco, dall’Assessore all’Ambiente e da un tecnico nominato ad hoc) esprimerà un parere di compatibilità urbana, verosimilmente negativo, dopo le numerose dichiarazioni di contrarietà espresse pubblicamente dalla classe dirigente, dopo la mozione approvata nel secondo consiglio comunale (17 settembre 2015) e dopo l’interpretazione dell’Art. 44, che permetterà di elaborare un parere negativo perché definisce un impianto “ad incidente potenzialmente rilevante” (come Energas) anche potenzialmente inquinante.

Le amministrazioni in indirizzo” saranno “altresì invitate a far conoscere tempestivamente nel corso della riunione se, per rilasciare il parere di competenza” avranno ”necessità di ottenere ulteriori informazioni sul progetto in esame”. Responsabile del procedimento è la dottoressa Paola Barzaghi. Dirigente del MISE interessato è il dr. Guido di Napoli.

I PUNTI ALL’ORDINE DEL GIORNO. Oltre all’approvazione del progetto, vero fulcro di suddetto istituto, l’altro aspetto fondamentale è rappresentato dalla “dichiarazione della pubblica utilità” e l’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio. Se l’opera dovesse, infatti, esser definita e come opera privata di pubblica utilità, il suo peso (e conseguentemente la probabilità che essa sia realizzata) aumenterebbe enormemente. Nel caso Energas, definire l’opera Come “di pubblica utilità” significa riconoscergli un ruolo importantissimo nell’ambito dell’approvvigionamento energetico dell’Italia, in ottica di una politica di re-industrializzazione del Sud ideata dall’attuale governo Renzi. Questa posizione, se concretizzata, andrebbe a distruggere ogni speranza di Coordinamenti e Comitati contrari al progetto: sappiamo infatti che tale definizione “blinda” ogni possibilità di opposizione e battaglia (pacifica) alla sua realizzazione. Per maggiori informazioni, si rimanda alla Tav in Val di Susa. Collegata alla definizione di pubblica utilità è la possibilità di esproprio. Massima espressione del potere ablatorio, permette alla pubblica amministrazione, con un provvedimento, di acquisire per sé o far acquisire ad un altro soggetto(Energas), per esigenze di interesse pubblico, la proprietà o altro diritto reale su di un bene, indipendentemente dalla volontà del suo proprietario, previo pagamento di un indennizzo. Da un lato, quindi, l’impossibilità di opposizione al progetto. Dall’altra, in vista di un ipotetico bene “comune”, potrebbe esser minato anche il più importante diritto su cui si fonda la nostra società: la proprietà privata.

LA RIUNIONE DEL 22. La prima riunione, prevista per Giovedì, rappresenta solamente il primo passo di un istituto che dovrebbe terminare almeno a Dicembre. All’interno di essa, sarà richiesta alle Amministrazioni invitate di:
1) Indicare le condizioni per ottenere tutti gli assensi previsti dalle normative vigenti – ammesso che esistano.
2) Far conoscere tempestivamente se si ravvisi la necessità dell’acquisizione di pareri endoprocedimentali da parte di altre amministrazioni non elencate in indirizzo, ai fini della loro convocazione nell’ambito della conferenza dei servizi
3) Far sapere se sarà necessario, per le varie Amministrazioni chiamate ad esprimere il proprio parere di competenza, ottenere ulteriori informazioni sul progetto.

(A cura di Mario Valente – mariovale92@gmail.com)

Fonte: Statoquotidiano

giandolfi energas“Chi ha orecchi per intendere intenda, perchè noi siamo convinti che “il dardo scoccato non ritorna indietro” e che la macchina non si fermerà nella prossima riunione del 22/10/2015 presso il MINISTERO ALL’AMBIENTE A ROMA”

Manfredonia. ”La scarsa pubblicità degli atti approvati dalla pubblica amministrazione (..) pone in seria difficoltà lo stesso Sindaco e la giunta,perchè non riescono ad informare i cittadini, nemmeno sui provvedimenti più importanti licenziati. L’ultimo in ordine di tempo (diritto di critica autore messaggio,ndr) l’approvazione della delibera di C.C. nella seduta del 17/09/2015 con la quale tutti i consiglieri presenti, quasi alla unanimità, hanno espresso la netta opposizione all’insediamento dell’impianto di G.P.L. (ENERGAS) in località “SPIRITICCHIO”.

Al contrario, però, nel contempo non si può sottacere su alcune osservazioni in ordine ad una eventuale richiesta di danni procurati alla stessa società dette in altre occasioni, ripetute nella suddetta seduta e da noi “CRISTIANI UNITI”, per amore di verità, denunciate in una nota già precedentemente pubblicata sulla Gazzetta di Capitanata. (….) noi “CRISTIANI UNITI” invitiamo tutta la cittadinanza a non abbassare la guardia, perchè non è escluso la presenza in loco di una regia occulta che sa muovere i fili in direzione opposta a quella approvata e che, attraverso la ” VIA LATTEA”, possa fare realizzare il sogno dell’Energas, additando il tutto a fattori esogeni il cambio di rotta. Chi ha orecchi per intendere intenda, perchè noi siamo convinti che “il dardo scoccato non ritorna indietro” e che la macchina non si fermerà nella prossima riunione del 22/10/2015 presso il MINISTERO ALL’AMBIENTE A ROMA”.

(messaggio, 19 ottobre 2015)

Fonte: Statoquotidiano

CAONS osservazioni Energas

Pubblicato il: 15 ott 2015 - Da Webmaster

Commissione Europea per l‘Ambiente
DG ENV — Direzione generale dell‘Ambiente
Direttore generale CALLEJA CRESPO Daniel
Sig. Leiner Stefan
Biodiversità
Avenue de Beaulieu 5/Beaulieulaan 5 1160 Bruxelles/Brussel Belgique

 

Oggetto: osservazioni nell‘ambito delle procedure e dei pareri adottati: progetto di deposito costiero di GPL nel comune di Manfredonia (FG), considerati dalla Direttiva Seveso III “a rischio di incidente rilevante” proponente Energas Spa.

La presente è trasmessa per sottoporre alla V/S autorevole Commissione le opportune valutazioni.
NATURA CREA – ENERGAS DISTRUGGE
A proposito del progetto di installazione di un deposito di GPL in località ―S. Spiriticchio‖ nel comune di Manfredonia, sono state intraprese diverse iniziative di denuncia da parte della LIPU coord. Puglia, in riferimento alla procedura di VIA e contestuale atto di significazione per inadempienze nell‘ambito della medesima procedura‖; e di un significativo numero di associazioni, tra cui il WWF e noi stessi circa l‘aratura dei terreni compresi in zone protette (estate 2015).
Con le presenti associazioni, vogliamo soffermarci su alcuni aspetti che fino ad ora sono stati poco evidenziati. In particolare, in questo scritto faremo delle riflessioni di natura ecologica, ambientale e paesaggistica. Il terreno di cui trattasi rientra in un vasto territorio di aree protette e c‘é la possibilità che venga lavorato e utilizzato distruggendo l‘habitat esistente.
Il deposito di GPL, unitamente al collegamento ferroviario e parte del gasdotto, sarà ubicato in area ZPS (zona di protezione speciale) IT9110039 ―Promontorio del Gargano‖; nonché in area SIC (Siti di importanza Comunitaria) IT9110008 ―Valloni e Steppe Pedegarganiche‖; oltre che in aree vincolate dal PUTT/P (Piano Urbanistico Territoriale della Puglia) e in un quadro vincolistico previsto dal PPTR ( Piano Paesaggistico della Puglia).
Inoltre, è contiguo al confine del Parco Nazionale del Gargano, che di certo subirà i condizionamenti in ordine agli effetti paesaggistici, territoriali e di conservazione delle risorse in genere. Madre Natura ci ha dotati di luoghi che, dal punto di vista ambientale, hanno una valenza internazionale.
Il sito in questione è anche coinvolto intensamente dal fenomeno stanziale e migratorio. L‘area di Monte Aquilone e il sito in esame rappresentano un importante crocevia di spostamenti migratori lungo la dorsale Adriatica e verso il vicino Gargano.
Ciò integra un interesse aggiuntivo in ragione del sostegno trofico anche a specie migratrici; in particolare per alcune specie di rapaci del genere Circus quali Falco di palude, Albanella minore, Albanella reale, e per altre come Poiana, Biancone, Falco cuculo, Pecchiaiolo etc.
Citiamo, inoltre, alcune specie di uccelli, di importanza faunistica, gravitanti nell‘area poiché nidificanti nel sito in questione o a breve distanza: Lanario, Grillaio, Cicogna bianca, Ghiandaia marina, Gruccione, Biancone, Occhione, Averla cenerina, Averla capirossa, Monachella, Alaudidi (Calandra, Calendrella, Cappellaccia, Allodola etc.), Barbagianni, Civetta.
La costruzione del deposito di GPL incide negativamente e direttamente sulla locale popolazione di Alaudidi, di Occhione e sulla fauna ―minore‖ sottraendo un‘area riproduttiva. Altresì, sottrae una preziosa area trofica utilizzata sia da specie che si riproducono nella zona che da migratori durante il periodo di passo fino a specie svernanti come Chiurli e Poiane.
A tutto ciò si deve aggiungere l‘effetto indiretto di perturbazione sulla fauna selvatica determinando disturbo e maggiore difficoltà nell‘uso spaziale delle risorse territoriali rimanenti, sia per la irruzione di un elemento estraneo e ostacolante in un areale utilizzato per le esigenze ecologiche, sia per effetti indotti dall‘antropizzazione, movimentazione dei mezzi (anche con il tracciato ferroviario di Km.1,8 in area protetta) e inquinamento luminoso.
Ci fermiamo qui senza analizzare le conseguenze che la costruzione del deposito di GPL dell‘Energas porterebbe sulla flora la cui varietà è da considerarsi alquanto elevata, sui rettili, sugli insetti e sulla piccola fauna.
Eppure l‘art. 1.2 del PPTR Puglia approvato con D.G.R. 176 il 16/02/2015 così recita:
―Il PPTR persegue, in particolare, la promozione e la realizzazione di uno sviluppo socio-economico sostenibile e durevole e di un uso consapevole del territorio regionale, anche attraverso la conservazione ed il recupero degli aspetti e dei caratteri peculiari della identità sociale, culturale e ambientale, del territorio regionale, il riconoscimento del ruolo della biodiversità, la realizzazione di nuovi valori paesaggistici integrati e coerenti, rispondenti a criteri di qualità e di sostenibilità‖.
Comunque, ancor prima del PPTR Puglia, esiste un gran numero di leggi e/o disposti e/o normative, a vari livelli: Europeo, Nazionale e locale, che sanciscono la difesa di territori riconosciuti e valorizzati con una disposizione legislativa o con un provvedimento amministrativo di imposizione del vincolo paesaggistico, da proteggere e valorizzare come le ZPS (Zone di protezione speciale) o le SIC (Siti di interesse Comunitario), etc.
Nel nostro caso ci troviamo di fronte a zone ZPS e SIC che si pongono in un contesto di ―area prossima‖ alle seguenti ulteriori aree di valore naturalistico:
– ZPS / IT9110007 ―Palude di Frattarolo‖ anche Riserva Naturale dello Stato e Parco Nazionale del Gargano;
– SIC / IT9120011 ―Valle Ofanto – Lago Capacciotti‖;
– Parco Nazionale del Gargano nonché il Parco Regionale del fiume Ofanto;
– SIC / IT9110005 ―Zone umide di Capitanata‖ che è uno dei più grandi sistemi di zone umide d‘Italia.
E ancora, se guardiamo ―l‘area vasta‖, dobbiamo registrare anche la vicinanza con:
– SIC / IT9110009 ― Valloni di Mattinata e Monte Sacro‖;
– SIC / IT9110014 ― Monte Saraceno;
– ZPS / IT9110006 ― Saline di Margherita di Savoia‖ Riserva Naturale dello Stato , che rientra tra le zone umide del territorio pugliese tutelate a livello internazionale attraverso la Convenzione di Ramsar.
E se tutto ciò non bastasse, aggiungiamo che sul golfo di Manfredonia si affacciano Monte S. Angelo e poco distante, Castel del Monte che sono stati dichiarati ―Patrimonio dell‘UNESCO‖.
La costituzione italiana, all‘art. 9, così recita: ― La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e della ricerca scientifica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione‖
Con la costruzione del deposito di GPL si distrugge assolutamente il paesaggio della zona per cui si andrebbe contro la Costituzione.
Sarebbe il caso di dire: ―La Natura crea e l‘ Energas distrugge‖.
Nella storia italiana è capitato spesso che si sono raggirate le leggi per arricchirsi alle spalle dei cittadini che sono costretti a subire le conseguenze di decisioni errate.
Dalla sentenza del Consiglio di Stato – Sezione Sesta – N.01674/2013 del 26/03/2013 – si riporta: …. Il D.Lgs. n. 152 del 2006 (recante disposizioni in materia ambientale) prevede all‘art. 22, comma 3, che lo studio di impatto ambientale deve, tra l‘altro, contenere le informazioni utili ad individuare e valutare ―i principali impatti sull‘ambiente e sul patrimonio naturale che il progetto può produrre, sia in fase di realizzazione che di esercizio‖. Tali inequivoci dati normativi non lasciano dubbi sul fatto che in sede di valutazione di impatto ambientale le valutazioni di competenza del Ministero per i beni culturali ed ambientali devono riguardare ―una proiezione spaziale più ampia rispetto alle aree specificamente sottoposte al vincolo paesaggistico: non rileva la perimetrazione del vincolo paesaggistico in sé e per sé considerato, ma quella di ogni componente dell‘ambiente in grado di evidenziare ogni possibile pregiudizio che l‘esecuzione potrebbe causare sull‘ambiente ( da intendere unitariamente come biosfera, per tutte le sue componenti riguardanti il territorio e tutto ciò che rientri nella sovranità dello Stato) ed il paesaggio (inteso non soltanto come aree sottoposte al vincolo paesaggistico: ved. gli articoli 131, comma 1, e 135, comma 1)…‖
In base a questa sentenza si deve prendere in considerazione non solo ―l‘area prossima‖ ma ―anche ‖l‘area vasta‖. Dobbiamo concludere che, con la costruzione del deposito di GPL, si va contro le leggi, le normative e i vincoli esistenti che non vengono rispettati, ma, ancora peggio, si va contro la Costituzione. Il tutto in dispregio della volontà popolare che si è espressa in vari momenti e in diversi modi contro tale progetto.
É evidente che ci troviamo di fronte ad un sistema legale di protezione dell‘ambiente talmente chiaro e completo da favorire uno sviluppo sociale in armonia con la natura. Invece, la realtà è che bisogna vigilare sempre per evitare che si commettano scempi, disastri, prevaricazioni e speculazioni.
L‘Assessorato alla Qualità dell‘Ambiente – Servizio Ecologia – della Regione Puglia in alcune sue considerazioni sulla valutazione ambientale proprio a riguardo al progetto di GPL Energas in località ―S. Spiriticchio‖, sosteneva, a proposito delle citate zone SIC e ZPS:
―Questi siti rappresentano uno degli ultimi ambiti significativi di habitat ad elevato interesse conservazionistico e di specie gravemente minacciate a livello nazionale ed europeo. La ZPS è infatti, una delle importanti aree steppiche italiane e importante serbatoio di biodiversità. Sono
presenti moltissime specie di uccelli alcune delle quali di interesse comunitarie tra cui si citano: la Gallina Prataiola, il Grillaio, il Falco Cuculo, la Calandra, ecc.”.
Inoltre, da diversi anni in un‘area poco distante dalla suddetta zona (circa 500 metri), nidificano alcune coppie di cicogne e dalla foto allegata si evince chiaramente che anche per questa specie il sito rappresenta un‘oasi tranquilla di sosta e di foraggiamento.
Sul sito interessato dal deposito di GPL ricadono habitat naturali e specie prioritarie per cui nel rispetto delle leggi vigenti l‘intervento può essere realizzato solo per esigenze connesse alla salute dell‘uomo o della sicurezza pubblica, o per esigenze di primaria importanza per l‘ambiente, oppure previo parere della Commissione Europea, per altri motivi imperativi di rilevante interesse pubblico (DPR 120/2003, art. 6, comma 10). In tutti gli altri casi (motivi interesse privato o pubblico non rilevante), si esclude l’approvazione.
Nelle zone limitrofe sono in atto progetti Life – Rete Natura 2000 della Comunità Europea allo scopo di inserimento e ripopolamento di specie botaniche e fauna, per cui non si comprende l‘insistenza a voler deturpare zone protette localizzate ai confini della ben nota e importante Riserva Naturale del Parco Nazionale del Gargano. A nostro parere è assolutamente improponibile e impensabile la realizzazione del progetto presentato dall‘Energas.
A sostegno di quanto le leggi prevedono e regolamentano e da noi evidenziato nelle presenti osservazioni, riportiamo un pensiero di Papa Francesco tratto da ‗Laudato Si’ – Enciclica sulla cura della casa comune-.
“…Quando si analizza l’impatto ambientale di qualche iniziativa economica, si è soliti considerare gli effetti sul suolo, sull’acqua e sull’aria, ma non sempre si include uno studio attento dell’impatto sulla biodiversità, come se la perdita di alcune specie o di gruppi di animali o vegetali fosse qualcosa di poco rilevante. Le strade, le nuove colture, le recinzioni, i bacini idrici e altre costruzioni, vanno prendendo possesso degli habitat e a volte li frammentano in modo tale che le popolazioni animali non possono più migrare né spostarsi liberamente, cosicché alcune specie vanno a rischio di estinzione…”
Distinti Saluti

Manfredonia, 15-10-2015

CAONS osservazioni Energas 2

Ferrovia in zona ZPS

Allegato3