“Non si può attribuire alcuna responsabilità alla LIPU se è riuscita o meno a costituirsi in giudizio nelle vertenze Isosar/Energas al TAR”

enzo-cripezzi-lipu“Per la LIPU e per il Coordinamento cittadino l’avversario da contrastare è la società non il Comune di Manfredonia”

Manfredonia – ”PER la LIPU e il Coordinamento cittadino l’avversario da contrastare è Energas e non il Comune verso cui si ha l’aspettativa di una collaborazione paritetica“. Lo dice a Statoquotidiano il responsabile della Lipu di Foggia Enzo Cripezzi, dopo l’incontro del 28 agosto 2015 nell’ufficio del sindaco Riccardi, alla presenza di 8 rappresentanti del Coordinamento per la tutela e lo sviluppo del territorio, relativo alla realizzazione del deposito gpl dell’Energas (ex Isosar).

“L’incontro a cui ho partecipato – spiega Cripezzi su richiesta – non ha avuto un carattere formale in ragione delle obiezioni poste dal sindaco che ha obiettato ‘problemi di rappresentanza‘ del Coordinamento. Posizione assolutamente rispettabile e legittima, tuttavia, a mio avviso, fuori luogo per un rappresentante istituzionale che avrebbe il dovere di incontrare chiunque”.

“A voler poi essere pignoli – continua il responsabile della Lipu – della contaminazione politica evidenziata da Riccardi nei confronti del Coordinamento non sembra esserne esente il Sindaco, che in una sede istituzionale per eccellenza ha promosso un incontro dei vertici di Energas con la sua maggioranza partitica (Manfredonia 2020) senza sentire il bisogno che, per la prima volta dopo quasi due anni di vertenza pubblica, fosse coinvolta anche una qualsivoglia rappresentanza associativa o sociale. E questo è uno degli aspetti che ha generato malumori nell’incontro”. In particolare, secondo Cripezzi “una compagine politica di maggioranza rappresenta chi l’ha votata mentre la Giunta di una Amministrazione comunale rappresenta una comunità intera. Degli esiti di quell’incontro, diramati a mezzo comunicato stampa, Riccardi ha preannunciato anche la risposta alla LIPU che ne aveva chiesto i verbali: non esistono. Ancora una volta, come in precedenti incontri sul tema”.

Il ruolo del Coordinamento. “Come avete ben sintetizzato su Stato, il Coordinamento ha comunque rimarcato la sua buona fede e disponibilità alla collaborazione a tutto campo in ragione di un interesse superiore. Il Sindaco dopo aver ribadito le questioni di carattere formale, ha evidenziato la posizione contraria della Giunta Comunale già nota pubblicamente e che avete descritto su Statoquotidiano. Della ‘nuova’ Giunta aggiungerei io per ovvie ragioni storiche che tutti conoscono”. In ogni modo, secondo il responsabile della Lipu “resta un margine di preoccupazione circa la tempestività tra i tempi di queste azioni e quelli del nuovo procedimento già intrapreso da Energas per l’Autorizzazione finale presso il Ministero allo Sviluppo Economico (di cui la LIPU ha chiesto ai primi di agosto copia della notifica del 27 maggio scorso inviata al Comune). Procedimento autorizzativo che tuttavia subordinato all’altro procedimento, quello di valutazione ambientale“.

Un “margine di preoccupazione” che Cripezzi ha tentato di evidenziare durante l’incontro del 28 agosto nell’ufficio del sindaco “ma su questo punto ho avuto ancora più difficoltà a parlare per un chiaro ostruzionismo del Sindaco preoccupato più delle responsabilità ascrivibili per ciò che non era stato fatto che non del punto di arrivo del ragionamento. Ha inveito sottolineando, come la comunità di associazioni non avessero fatto (loro !) osservazioni tranne la LIPU che però ne aveva prodotte di poco rilevanti (cornuti e mazziati come si suol dire), come il procedimento di VIA non preveda alcun ruolo per una amministrazione comunale, come il sottoscritto non conoscesse le vicissitudini dell’annoso contenzioso giuridico Isosar/Energas – Regione e sbandierando, a tal proposito, una sentenza del TAR nei confronti del quale la LIPU avrebbe avuto le responsabilità di non essersi costituita”.

“Rimanendo nel merito di questa parte animata dell’incontro, come Associazione di volontariato che basa quasi totalmente le proprie forze sull’apporto dei propri iscritti e che (diciamolo) spesso paga il prezzo di posizioni scomode assunte nei confronti di Enti responsabili per usi opinabili del territorio, ho l’obbligo di precisare che non si può attribuire alcuna responsabilità alla LIPU se è riuscita o meno a costituirsi in giudizio nelle vertenze Isosar/Energas al TAR …. MA, quantunque fosse, fino a quando ha potuto, ha fatto tutto il possibile, a differenza delle accuse ricevute: ricorsi Isosar nn.3437/2000 e 533/2001 al TAR Bari, contro le Autorità che emanarono l’allora parere ambientale negativo e nei confronti della Lipu, costituitasi ad opponendum, sentenza 3456/2001; ricorso LIPU n.12434/2001 al TAR Lazio con sentenza 10554/2002; ricorso LIPU n.596/2003 al TAR Bari con sentenza n.4189/2004″.

“Ancora, ciò che cercavo semplicemente di evidenziare era come il Comune fosse pienamente legittimato a presentare osservazioni nel procedimento di VIA notificatogli : basta sfogliare gli atti di tanti altri procedimenti simili per notare che sono pieni di pareri comunali pro o contro (o non pervenuti!) relativi a proposte ricadenti nell’agro comunale di competenza. Dopo di che si può disquisire sul peso discrezionale che tali osservazioni hanno nel procedimento ma di fronte all’interesse in ballo non si può fare il processo alle intenzioni e la strada andava perseguita. Fatta questa premessa, la proposta sarebbe stata quella di rappresentare in regime di autotutela delle osservazioni al procedimento, non ancora concluso (deve ancora esprimersi il Parco, come a ragione avevamo invocato fin dall’inizio), benchè oltre i termini. Come già sperimentato in altre occasioni, si sarebbe confidato nel fatto che tali termini dal punto di vista giuridico hanno un carattere ‘indicativo‘ e non ‘prescrittivo‘ come ad esempio nei concorsi pubblici, in cui a margine della scadenza dei termini si prescrive ‘…pena l’inammissibilità della domanda…‘. Una azione più debole, rispetto a quella attuabile entro i termini, ma utile se commisurata alla enorme posta in gioco e ai …. tempi dell’altro procedimento autorizzativo appunto subordinato a quello ambientale ! Considerazioni che potevano essere ritenute condivisibili o meno ma al di là del merito, ho dovuto prendere atto di un atteggiamento poco elegante che mai mi sarei aspettato in quella sede, e che non si addice al ruolo istituzionale che Riccardi ricopriva. La peggiore delle opinioni garbatamente posta non può degenerare in una reazione scomposta.
Pur avendo il massimo riguardo per le istituzioni, di fronte a un atteggiamento volto a delegittimare e screditare il sottoscritto, e l’Associazione che rappresento, non ho potuto che reagire adeguando atteggiamenti e toni di voce”.

I motivi del dissenso. “L’impressione, a mio modesto avviso, è che vi siano alcuni nervi scoperti relativi all’assenza della precedente Giunta (e dello stesso Sindaco fino ad alcuni mesi fa) e che siano preclusi contributi (dalla raccolta di firme all’ipotesi di un atto amministrativo) che non siano la semplice accondiscendenza alle sole azioni dell’Amministrazione comunale (che in ogni caso ben vengano!). Per la LIPU e per il Coordinamento cittadino, l’avversario da contrastare è Energas , non il Comune verso cui si ha l’aspettativa di una collaborazione paritetica. L’Amministrazione Comunale deve però tenere conto e rispettare l’insindacabile ruolo di “controllore sociale” che le forze associative esercitano. Se non fosse per questo, probabilmente ancora oggi a Manfredonia e in Capitanata nessuno saprebbe ancora del significato della parola Energas e forse ci ritroveremmo con le ‘carte’ già pronte”, termina Cripezzi.

Fonte: Statoquotidiano

Riccardi: “Ora abbiamo un’arma in mano, stiamo giocando una partita a scacchi, poi passeremo alla lotta. Io sono con voi”

 

Incontro Riccardi – Coordinamento Tutela e Sviluppo del

Manfredonia – “PASSI avanti per l’instaurazione di un rapporto solido con l’Amministrazione. Il sindaco Riccardi ci ha rassicurato che il Comune farà tutto il possibile per impedire la costruzione del deposito Gpl, e ha promesso massimo appoggio al Coordinamento e soprattutto al collettivo InApnea”. Così Bartolomeo Marcianò, presidente del Coordinamento per la Tutela e lo Sviluppo del Territorio, al termine dell’incontro svoltosi ieri pomeriggio presso l’ufficio del Sindaco, per un confronto sulla questione Energas.

Presente al tavolo una delegazione di otto persone del Coordinamento cittadino costituita da Bartolomeo Marcianò (presidente del coordinamento e membro del collettivo InApnea),Angelo Rinaldi (collettivo InApnea), Filippo Colavelli (Movimento 5 Stelle di Manfredonia), Donato Arciuolo (associazione Gas), Luigi Starace (associazione Stigmamente, attivista M5S), Enzo Cripezzi (Lipu, unica associazione ad aver presentato nei termini delle osservazioni al progetto), Gianpaolo De Giorgio (associazione Territorio Zero), il Sindaco Angelo Riccardi e l’assessore all’ambiente del Comune di ManfredoniaElisabetta Palumbo.

L’incontro ha alternato momenti di dialogo ad altri di tensione, sorta sin dall’ingresso dei presenti negli uffici. “Dispiace solamente che il sindaco pensi che all’interno del coordinamento ci siano personaggi di partiti d’opposizione intenzionati a strumentalizzare la vicenda –spiega il presidente del Coordinamento Marcianò- e non solo cittadini e libere associazioni. Dispiace soprattutto perchè il sottoscritto presidente del Coordinamento, e quindi unico responsabile, è una persona che non appartiene a nessun partito politico bensì ad un collettivo. Sarà mia premura, però, prendere provvedimenti per impedire che la questione Energas passi su un piano diverso e non su quello più importante: la non realizzazione dell’impianto”.

La presenza di esponenti di partiti politici, in questo caso in veste di rappresentanti di associazioni, ha turbato l’equilibrio sperato dal sindaco – che ha espresso la volontà di non essere ripreso dalle telecamere – speranzoso di un incontro con soli cittadini liberi, svincolati da un qualsiasi interesse politico. Dopo un inizio volto a dimostrare che l’unico interesse è nei confronti della causa comune, scevro da qualsiasi obiettivo politico, il confronto – seppur con tanti ostacoli – ha avuto il suo corso.

“Il coordinamento –ha spiegato Enzo Cripezzi, responsabile Lipu di Puglia e Basilicata- è stato aperto a qualsiasi entità che fosse antagonista all’Energas. Ha accolto tutti, e la massima apertura comportava il fatto che all’interno ci potessero essere anche persone che, spogliandosi della loro identità politica, combattessero per la causa comune”. A movimentare il dibattito, verso il termine dell’incontro, è stato il proseguimento dell’intervento di Cripezzi, che ha ammonito l’Amministrazione per non aver invitato anche le associazioni all’incontro con l’Energas svoltosi nell’aula consiliare del Comune e di non aver reagito alla notifica di procedimento di valutazione di impatto ambientale.

Placati gli animi, sebbene con uno sfondo di scetticismo nei confronti delle intenzioni apolitiche dei membri presenti al tavolo, il dibattito ha avuto un corso regolare, nel quale il Sindaco ha mostrato l’iter che si sta percorrendo e i tempi necessari. In attesa di una conferma ufficiale, la data ipotizzata per la Conferenza dei Servizi al MiSE potrebbe essere quella di metà ottobre 2015. Si attendono fonti ufficiali. Spetterà al Ministero dello Sviluppo Economico il rilascio del decreto autorizzativo per la realizzazione dell’impianto, fermo restando l’analisi dei pareri degli enti di competenza.

Il sindaco di Manfredonia ha sottolineato più volte il pieno appoggio al Coordinamento, dimostrando una totale convergenza degli obiettivi dello stesso Coordinamento e dell’Amministrazione, evidenziando che si farà il possibile per impedire l’installazione del deposito. “Ora abbiamo un’arma in mano – ha affermato Riccardi -, stiamo giocando una partita a scacchi, poi passeremo alla lotta. Ricordo che l’ing. Marino (Gestore dell’Area Tecnica della sede operativa dell’Energas– Q8 di Napoli) affermò che se la comunità non avesse voluto l’impianto, ci avrebbe messo una pietra sopra. Sono pronto a ricordarglielo”.

Riccardi ha inoltre annunciato l’approvazione entro settembre, da parte del Consiglio comunale, dell’adeguamento del PRG al PPTR già avviato con delibera di Consiglio n. 15 dei 15.04.2015. Si ricorda infatti che la “Giunta comunale di Manfredonia con atto n.169/05.08.2015 – facendo propria la relazione del Dirigente del 7° settore – ha demandato allo stesso Dirigente di “definire compiutamente i tipi di interventi ammessi in zona DI49 in considerazione dell’intervento proposto dalla Società ENERGAS S.p.A. (‘posto che il precedente strumento urbanistico – P. di F. – ammetteva interventi esclusivamente di tipo artigianale non nociva, mentre il vigente strumento urbanistico pur recependo in toto le norme del P. di F. assegna una definizione diversa ammettendo la realizzazione di complessi industriali di tipo non inquinante’)”.

Un incontro-scontro quello di ieri pomeriggio nell’Ufficio del Sindaco a Palazzo San Domenico, che ha evidenziato la continua convinzione che non si possa perseguire uno scopo di interesse comune senza dare conto ai propri interessi politici. Una convinzione che se da una parte potrebbe essere fondata e nella maggior parte dei casi rispecchiare la realtà, dall’altra, a volte, dovrebbe esser accantonata, da ambo le parti, pensando solo all’obiettivo comune e inserendo, almeno per una volta, una battaglia di interesse popolare in un contesto completamente apolitico, mosso soltanto dal desiderio di andare incontro al bene di una comunità.

Fonte: Statoquotidiano

Obbiettivo: “essere messi al corrente, in maniera trasparente, sugli interventi che il governo cittadino ha intenzione di attuare per contrastare il progetto in questione e sull’efficacia che concretamente tali interventi produrrebbero”

ENERGAS Coordinamento cittadino

L’incontro si è reso necessario dopo le pressioni cittadine del 25/08/2015 in piazza del popolo nei confronti delle istituzioni locali

Manfredonia – ”DOMANI, venerdì 28 agosto 2015 alle ore 18.00, il sindaco di Manfredonia, Angelo Riccardi, ha convocato un tavolo di confronto con il Coordinamento cittadino tutela e sviluppo del territorio sul tema “deposito stoccaggio GPL” commissionato dall’azienda campana Energas.

L’incontro si è reso necessario dopo le pressioni cittadine del 25/08/2015 in Piazza del Popolo nei confronti delle istituzioni locali, contestualmente all’insediamento del Consiglio comunale, con l’obbiettivo di essere messi al corrente, in maniera trasparente, sugli interventi che il governo cittadino ha intenzione di attuare per contrastare il progetto in questione e sull’efficacia che concretamente tali interventi produrrebbero.”

Lo rende noto il Coordinamento per la tutela e lo sviluppo del territorio.

 

Fonte: Statoquotidiano

DOPO GLI ANNUNCIATI APPUNTAMENTO DI TORRE CANNE, TORCHIAROLO, POLICORO, ROCCA IMPERIALE, MONOPOLI, SQUINZANO/TREPUZZI, CASTELLANETA MARINA, VIESTE, CAMPOMARINO, GALLIPOLI, ROSSANO CALABRO, CROTONE, BISCEGLIE, MARGHERITA DI SAVOIA

notrivday

“Giù le mani dal nostro mare: un sogno poter dare finalmente il giusto valore a ciò che madre natura ci ha donato. Difendiamolo”

Manfredonia – DOPO gli annunciati appuntamento di Torre Canne, Torchiarolo, Policoro, Rocca Imperiale, Monopoli, Squinzano/Trepuzzi, Castellaneta Marina, Vieste, Campomarino, Gallipoli, Rossano Calabro, Crotone, Bisceglie, Margherita di Savoia, il 27 agosto 2015 Manfredonia sarà tappa del #notriv: “Giù le mani dal nostro mare: un sogno poter dare finalmente il giusto valore a ciò che madre natura ci ha donato. Difendiamolo”, a cura dei meetup del Movimento 5 Stelle. Possibile una partecipazione dei gruppi e delle associazioni contrarie all’installazione del deposito gpl dell’Energas in località Santo Spiriticchio a Manfredonia.

MANFREDONIA, IL NOTRIV DEL 06.10.2012

 

Fonte: Statoquotidiano

La copia della delibera, relativa al conferimento dell’encomio, sarà consegnata nel giorno del commiato, fissato per il 4 settembre 2015

encomio notaro

Comando della capitaneria di porto di manfredonia, assunto il 13 settembre 2013

Manfredonia – CON recente delibera, la Giunta comunale ha conferito l’encomio solenne della Città di Manfredonia (FG) al Capitano di Fregata Marcello Luigi Notaro, originario di Brindisi, Comandante della Capitaneria di Porto di Manfredonia, “in segno di gratitudine e riconoscenza per gli alti meriti umani e professionali mostrati durante l’incarico ricoperto a Manfredonia”. La copia della delibera, relativa al conferimento dell’encomio, sarà consegnata nel giorno del commiato, fissato per il 4 settembre 2015.

DAL TESTO DELLA DELIBERA. ”(..) il Capitano di Fregata, Marcello Luigi Notaro, il prossimo 4 settembre lascerà il Comando della Capitaneria di porto di Manfredonia, assunto il 13 settembre 2013; (…) nei due anni in cui ha esercitato il comando della stessa si è distinto non solo per la sua preparazione e professionalità, ma anche per le sue squisite doti umane; (..) ha sempre dimostrato grande sensibilità istituzionale, collaborando in modo attivo e proficuo sia nell’affrontare le numerose problematiche proprie della realtà costiera e portuale della nostra città, tra le più impegnative e complesse d’Italia, sia nel proporre soluzioni nel rispetto delle norme e nell’interesse generale dei diversi attori; (..) con grande spirito d’iniziativa, passione e dedizione, intelligenza ed equilibrio ha sempre seguito tutte le problematiche portuali e quelle con esse collegate, dalla pesca all’ambiente, alla difesa della costa per la sicurezza e la salvaguardia della nostra popolazione; (..) puntuali, discrete e ammirevoli sono state la presenza e la partecipazione a tutte le manifestazioni e a tutti gli eventi, denotando un interesse particolare e notevole per la storia e la cultura della nostra città; di poterlo annoverare tra quelle personalità, che hanno amato e che non dimenticheranno Manfredonia, perché hanno cercato in ogni momento di essere e sentirsi parte della comunità, pur avendo origine e storia diverse”.

 

Fonte: Statoquotidiano

Il Comandante della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Manfredonia, C.F. (CP) Marcello Luigi Notaro ed il Presidente del Comitato Provinciale C.R.I. di Foggia, Avv. Raffaele Pio di Sabato, hanno sottoscritto un Protocollo d’intesa al fine di garantire un tempestivo ed efficace intervento sanitario in occasione di attività di soccorso in mare, mediante l’imbarco sulle unità navali del Corpo delle Capitanerie di porto, in caso di necessità, di personale medico o paramedico volontario della C.R.I..
Il Protocollo, già attivo dai primi di luglio prevede, infatti, la possibilità di impiego a bordo di unità navali della Guardia Costiera di personale sanitario e della componente operativa Opsa (Operatori polivalenti salvataggio in acqua) della Croce Rossa Italiana. A tal fine, e sino al 15 settembre, personale specializzato della C.R.I. staziona ogni venerdì, sabato e domenica, tra le 09:30 e le 17.30, presso un locale del Porto turistico “Marina del Gargano” all’uopo messo a disposizione ed attrezzato, per poter prontamente imbarcare, in caso di chiamata di emergenza,
sulle motovedette del Corpo.
La C.R.I., durante lo svolgimento del servizio assicura, altresì, pronto intervento sanitario all’interno del porto turistico.
Il Protocollo, sottoscritto il 04 giugno 2015, avrà durata di tre anni.“Il Comandante della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Manfredonia, unitamente al Presidente del Comitato Provinciale di Foggia della Croce Rossa Italiana, ha espresso viva soddisfazione per la conclusione di un’intesa che, senza oneri aggiuntivi per le due
Amministrazioni, consentirà di affrontare la stagione estiva con maggiore sicurezza e serenità, offrendo all’utenza, non solo balneare, un servizio integrato ed altamente qualificato, riducendo al minimo i tempi di intervento degli operatori.
Manfredonia, 20/08/2015

f.to IL COMANDANTE
C.F. (CP) Marcello Luigi NOTARO

“Con il fermo biologico aumenta il rischio – sottolinea Impresapesca Coldiretti – di ritrovarsi nel piatto per grigliate e fritture, soprattutto al ristorante, prodotto straniero o congelato se non si tratta di quello fresco Made in Italy”

Fermo pesca

Blocco per 43 giorni nei compartimenti marittimi da pesaro a bari

Bari – STOP al pesce fresco a tavola per l’avvio del fermo pesca nei compartimenti marittimi da Pesaro a Bari. Il blocco delle attività prevede uncalendario scattato il 26 luglio per l’alto Adriatico, da Trieste a Rimini, con blocco per 43 giorni delle barche che hanno sistemi a traino, fino al 6 settembre. Come detto, da stamani stop alle attività per il centro e sud Adriatico, da Pesaro a Bari, con ripresa fissata per il 27 settembre. Il 19 settembre si fermeranno invece i pescherecci a partire da Brindisi, Ionio e Tirreno (fino al 18 ottobre), mentre Sardegna e Sicilia decideranno autonomamente, con uno stop di almeno trenta giorni nel rispetto dei periodi previsti dai piani di gestione.

“Con il fermo biologico aumenta il rischio – sottolinea Impresapesca Coldiretti – di ritrovarsi nel piatto per grigliate e fritture, soprattutto al ristorante, prodotto straniero o congelato se non si tratta di quello fresco Made in Italy proveniente dalle altre zone dove non è in atto il fermo pesca, dagli allevamenti nazionali o dalla seppur limitata produzione locale dovuta alle barche delle piccola pesca che possono ugualmente operare”. Tra l’altro nei primi tre mesi del 2015 sono stati importati in Italia oltre 233 milioni di chili di pesci e crostacei, molluschi e altri invertebrati acquatici con un aumento del 3 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, secondo un’analisi Coldiretti Impresapesca su dati Istat. “Per effettuare acquisti di qualità al giusto prezzo il consiglio di Coldiretti Impresapesca è dunque di verificare sul bancone l’etichetta, che per legge deve prevedere l’area di pesca (Gsa). Le provenienze da preferire sono quelle dalle Gsa 9 (Mar Ligure e Tirreno), 10 (Tirreno centro meridionale), 11 (mari di Sardegna), 16 (coste meridionali della Sicilia), 17 (Adriatico settentrionale), 18 (Adriatico meridionale), 19 (Jonio occidentale), oltre che dalle attigue 7 (Golfo del Leon), 8 (Corsica) e 15 (Malta).

“Resta il fatto – denuncia Coldiretti Impresapesca – che l’attuale format del fermo pesca, inaugurato esattamente 30 anni fa, ha ampiamente dimostrato di essere inadeguato, poiché non tiene conto del fatto che solo alcune specie ittiche si riproducono in questo periodo, mentre per la maggior parte delle altre si verifica in date differenti durante il resto dell’anno. Da qui la proposta di Coldiretti Impresapesca di differenziare il blocco delle attività a seconda delle specie, mentre le imprese ittiche potrebbero scegliere ciascuna quando fermarsi in un periodo compreso tra il 1° luglio e il 30 ottobre”.

 

Fonte: Statoquotidiano

impianto energasPer la partitocrazia, tutte le ciambelle nascono col buco se impastate in prossimità o durante alcune date speciali come: i momenti elettorali, le vacanze pasquali, quelle natalizie e, in modo particolare, quelle estive. Non a caso il lesto Renzi, pilotato dai comitati d’affare, sta accelerando sulle controriforme che mettono il sigillo all’impunità dei forti e alla sottrazione dei diritti per i deboli. Pratica ampiamente sperimentata e consolidata nel tempo che produce ottimi risultati. Dal livello nazionale a quello locale, le lobby che foraggiano la partitocrazia, adottano questo sistema per far passare leggi, decreti e provvedimenti che in altri momenti potrebbero creare mobilitazioni e confusioni.

Poteva sottrarsi da tale pratica l’astuto Sinistro Ecologista Libero Presidente Vendola? Manco a dirlo!

Il 5 giugno 2015, a governo decaduto, l’astuto Nichi ha architettato un’imboscata. Con delibera giuntale n.1361 ha autorizzato l’impianto GPL dell’ENERGAS a Manfredonia. Per Nichi, la sua giunta e l’opposizione è “tutt’a post”, tant’è che nessuno s’è accorto dell’imboscata. Nemmeno il forzista oppositore nostro concittadino Giandiego Gatta che preferisce tacere sul caso per non infastidire gli amici degli amici. Il Presidente NCD del Parco del Gargano, Stefano Pecorella, ha invece liquidato la questione con la solita pilatesca formula consona agli usi e costume del suo partito: non interessano le aree sottoposte a vincolo.

Con tali premesse diventa lecito pensare che la carriera politica di questi signori ha una matrice: disinteresse per questioni territoriali delicate che possono favorire i gruppi d’affari. Vedi il caso Campo. Alla scadenza del suo mandato e in prossimità della campagna elettorale deliberò l’installazione di quell’obbrobrio di pannelli solari davanti al cimitero in cambio di un piatto di lenticchie per i cittadini ma a favore di una sua carriera politica pregna di privilegi. Oggi è arrivato a conquistare lo scranno di Consigliere Regionale.

Il caso ENERGAS di Manfredonia è emblematico. Tutto ebbe inizio cl processo di reindustrializzazione sponsorizzato dall’amministrazione Prencipe: “il cavallo di Siponto” dell’attuale PD. Partito che, dal periodo post Enichem e tangentopoli, ha subito diverse metamorfosi, da Pci a PDS a DS per arrivare all’attuale PD. Qesto, grazie alle continue metamorfosi e all’adozione della lemma “democratico”, ha resistito a tangentopoli annettendo nel suo grembo gran parte degli individui del vecchio pentapartito che hanno governato per 50 anni e specializzati nel dipanare lacci e lacciuoli.

L’ISOSAR, società napoletana che cambia nome in ENERGAS, durante l’amministrazione Prencipe non ebbe vita facile per due motivi: L’attenzione ambientalista post Enichem della città che non si era del tutto spenta e le battaglie del sottoscritto, con qualche collaboratore, che criticava severamente una reindustrializzazione “farlocca” e truffaldina capitanata dall’allora amministrazione di sinistra con la complicità della destra. L’allora sindaco Prencipe e l’intera partitocrazia mi accusavano di essere contro il lavoro e insensibile ai bisogni dei disagiati perché avevo la pancia piena. La solita tecnica adottata e alimentata per appianare il ricatto occupazionale.

All’ex sindaco Gaetano Prencipe andrebbe assegnata la medaglia d’oro al fallimento. Dopo la sua elezioni a sindaco, che tutti speravano in una vera rivoluzione copernicana, circondato da un gruppo di “nutrici” che lui amava definire “Società Civile”, ha fallito disattendendo a tutte le promesse elettorali e riconsegnando alla partitocrazia una città che bramava una nuova stagione politica. Ha fallito nel tenere sveglia e vigile quella coscienza ambientalista che si era radicata nella popolazione durante la questione Enichem; ha fallito sponsorizzando e sottoscrivendo un contratto d’area, dagli esiti catastrofici scontati; ha fallito nel custodire e difendere quella “Società Civile” che lo aveva osannato e protetto; è fallito anche il tentativo di una sua candidatura al senato in cambio della riconsegna della città alla partitocrazia. Stranamente anche una cooperativa di cui è stato presidente nel passato è fallita. La medaglia andrebbe assegnata anche per aver indetto un Consiglio Comunale ad hoc per elogiare, ringraziare, venerare e genuflettere l’intera cittadinanza al cospetto del “mecenate” signor Sangalli; invitato, per l’occasione, a sbandierare le sue doti e capacità imprenditoriali truffaldine. Durante quel Consiglio Comunale, tra il pubblico presente in delirio, si elevava una sola voce dissidente: la mia. Venni aggredito con scherni, imprecazioni e perfino con calci. Purtroppo il tempo è galantuomo, ho dovuto obtorto collo aver ragione e mi dispiace per tanti giovani e padri di famiglia che sono stati sedotti e bidonati da un piano fallito miseramente.

Però bisogna ammettere che qualcuno ha goduto di certi effetti positivi.

Gaetano Prencipe, conclusa l’esperienza di sindaco, in cambio della rinnegata candidatura al senato è stato ricompensato con diversi incarichi di sottogoverno; lasciando la patata ISOSAR al neo Sindaco Campo.

Riccardi, durante il periodo delle vacche grasse foraggiate dal processo di reindustrializzazione, ha fatto cementificare il campo sportivo, costruendo anche una capanna ed estendendo un tappeto di erba sintetica; ha portato la squadra di calcio in serie “C” ed ha goduto di una brillante carriera politica ben retribuita e colma di privilegi. Mentre la reindustrializzazione cominciava ad accusare i colpi e trascinava con sé la serie “C”, la sua carriera politica andava avanti: da assessore comunale a quello provinciale, per poi passare a consigliere regionale e approdare per due legislature a sindaco della città. Ora aspetta le politiche per concludere in bellezza. Riccardi, durante il suo percorso politico non s’è mai preoccupato della questione ISOSAR e tantomeno della ENERGAS. Ora sembra aver scoperto l’arcano e cerca di prendere posizione, non si sa per quali reali motivi. Comunque meglio tardi che mai.

Franco OgnissantI, che i cittadini si accorgono della sua carriera politica solo durante il periodo elettorale per ripagarlo di favori o prebende godute, aveva ed ha altri problemi per la testa ed è naturalmente impegnato a gestire il suo pacchetto di voti. Voti che gli consentono di incunearsi in tutte le coalizioni in cambio di poltrone e sgabelli. Lui avverte l’esistenza di problematiche territoriali solo quando giungono a conclusione e riesce perfino ad accreditarsi qualche merito.

L’astuto Campo, ereditando da Prencipe la patata bollente della ISOSAR e dovendo gestire un contratto d’area, portatore di diversi miliardi, non poteva inimicarsi gli imprenditori, perciò pensò bene di giocare la carta dell’invasione delle zone poste a vincoli ambientali: ZPS – Valloni e steppe pedegarganiche, ZPS Paludi di Frattarolo, Sic – Zone umide di Capitanata. Si sono così create le precondizioni per ripristinare l’appetito dei napoletani della ex ISOSAR. Questi sono tornati alla carica con la nuova società nominata ENERGAS, grazie all’operazione Campo che con la sua giunta, il suo consiglio comunale, il silenzio assenso delle opposizioni e con la collaborazione di Riccardi e Ognissanti in Regione Puglia hanno aggirato la procedura d’infrazione 2001/4156 della Commissione Europea con la compensazione. Monetizzazione della violazione pagata con i soldi dei contribuenti pugliesi e manfredoniani.

Per il concittadino On. Bordo, le questione ISOSAR o ENERGAS, sono solo quisquiglie alle quali non può dedicare il suo tempo prezioso. Lui, diventato “Romano” di adozione, è iper impegnato nel pigiare il bottone verde per approvare le controriforme di Renzi.

Ora tutti fingono di chiamarsi fuori e non hanno nemmeno la decenza di accennare qualche mea culpa.

A questi attori vanno aggiunti tanti altri vecchi ed emergenti gregari, proni, prebendati, graziati, favoriti, assistiti e apparenti di tutti gli schieramenti partitocratici che obbediscono, in modo diverso, al partito della reindustrializzazione. Grazie ai silenzi e alle subalternità si è consolidato il disinteresse per ciò che accadeva e accade nella nostra città. Oggi sembra che qualcuno si stia svegliando dal torpore perdurato troppi lunghi anni.

Attenti però alla balena che impazza. Questa riesce a generare fortissimi colpi di coda, a volte mortali. Il caso Enichem di Manfredonia insegna. La conoscenza profonda del territorio, delle famiglie e dei loro bisogni consente alla partitocrazia di praticare strategie e infiltrazioni atte a pilotare e condizionare scelte anche nelle neo formazioni che si professano irriducibili. Il ripristino di quei valori che tutti auspichiamo costa sacrifici veri e severità nei propri comportamenti senza atteggiarsi ad eroi, con ferma determinazione, non ascoltando le sirene della mercificazione e con semplici gesti quotidiani. Alcuni lestofanti dall’aspetto “bonista” si sono già infiltrati, prodigandosi nella ricerca del “posto” nella politica dei privilegiati. Utilizzare il terreno fertile dell’inesperienza dei gruppi emergenti per raggiungere l’anelato l’obiettivo è cosa facile.

Attenti ai lupi in cerca di notorietà sguinzagliati dagli stessi partitocrate, questi sono i più pericolosi e la nostra comunità ne conta a iosa.

Allego il link della delibera di giunta n. 1361 del 5/06/2015.

 

http://www.regione.puglia.it/index.php?page=burp&opz=lsezdoc&anno=xlvi&sez=133&limit=10&total=1163&limitstart=50

 

Pino Delle Noci

Fonte: Statoquotidiano

“L’energas, inoltre, si è resa disponibile a riattivare con soldi propri, il pontile n° 5 del porto industriale di manfredonia, bene pubblico demaniale”

presidente energas

“E’ intenzione dell’Energas, attraverso il suo Presidente e lo staff dirigenziale, a partire dal mese di settembre, aprire un dibattito pubblico invitando l’Amministrazione, le parti sociali, politiche e soprattutto la popolazione di Manfredonia”

Napoli, 10 agosto 2015. ”La nostra Azienda esiste dal lontano 1936 ed opera nel settore del GPL da quasi 80 anni garantendo serenità e sviluppo a tutti i suoi dipendenti.
Siamo tra le prime 5 società in Italia: quelle che ci precedono, a differenza nostra, sono a capitale pubblico ( Eni ) o straniero ed è pertanto forte l’orgoglio di essere leader in Italia, consapevoli della nostra matrice e natura meridionale. Sono trascorsi 150 anni dall’Unità Nazionale ma il nostro Paese rimane ancora a due velocità. Proprio in questi giorni è divampato forte il dibattito sul tema. Il Mezzogiorno da sempre si è proposto come opportunità strategica e di questo ne hanno profittato imprenditori del Nord che attraverso l’impiego di soldi pubblici, finanziamenti europei e contratti d’area hanno aperto aziende sfruttando territori e risorse NOSTRE ma, è storia nota a tutti, che alle prime difficoltà, non avendo investito soldi propri ed avendo realizzato un proprio tornaconto, sono andati via. Per il progetto GPL di Manfredonia furono stanziati circa 18 miliardi delle vecchie lire con contributi europei. Ne furono incassati 1/3 ma per i motivi a tutti arcinoti, furono TOTALMENTE restituiti. Oggi, nonostante la totale assenza di fondi pubblici e contributi europei, solo ed esclusivamente per la volontà di un IMPRENDITORE MERIDIONALE e per un forte senso di giustizia, è grande la volontà dell’Energas di realizzare il proprio progetto, più che mai attuale, anche alla luce dei pareri tecnici e ministeriali che via via stiamo ottenendo e che garantiscono a tutti, tutti gli aspetti di sicurezza e operatività.

L’Energas, inoltre, si è resa disponibile a riattivare con SOLDI PROPRI, il pontile n° 5 del porto industriale di Manfredonia, bene pubblico demaniale, investendo pertanto su di una struttura rispetto alla quale avrà solo una concessione. Probabilmente questa azione darà il via alla realizzazione dell’intero progetto di ripristino delle banchine aprendo nuove fonti di sviluppo restituendo al territorio una infrastruttura oggi inutilizzata. Ci sta molto a cuore realizzare questo progetto. Ed il consenso popolare è parte fondamentale di tutto ciò. Se non riusciremo a spiegare le nostre ragioni e se non sarà chiara alle amministrazioni locali l’opportunità di sviluppo che intendiamo dare al territorio di Manfredonia, saremo costretti ad investire i nostri capitali nell’Italia settentrionale contribuendo, con enorme rammarico, al gap economico, sociale ed industriale tra Nord e Sud. Questa campagna di disinformazione, infatti, ha acceso su di noi positivi riflettori da parte di operatori del settore dell’Italia centro/settentrionale pronti ad accoglierci per la realizzazione di progetti analoghi a quello di Manfredonia tra l’altro già ben avviati avendo infatti completato la fase procedurale ed autorizzativa. Pertanto l’Energas si augura di poter trovare la stessa responsabilità da parte degli Amministratori pubblici e della popolazione di Manfredonia. In caso contrario, con grande rammarico saremo costretti a indirizzare i nostri investimenti sulle iniziative che si stanno avviando nell’Italia Centro / Settentrionale continuando a vedere, con dispiacere e frustrazione i nostri giovani del Sud, costretti a cercare lavoro proprio presso quegli stessi depositi su cui, frettolosamente, i mezzi di informazione si sono accaniti con una campagna denigratoria.

E’ intenzione dell’Energas, attraverso il suo Presidente e lo staff dirigenziale, a partire dal mese di settembre, aprire un dibattito pubblico invitando l’Amministrazione, le parti sociali, politiche e soprattutto la popolazione di Manfredonia, al fine di presentare il progetto rappresentando tutte le nostre più valide argomentazioni. Siamo altresì pronti a confrontarci con dei tecnici di vostra fiducia per accogliere tutti quei suggerimenti utili per la realizzazione di un deposito a sicurezza totale, anche oltre le norme che regolano la costruzione e la gestione di questo tipo di attività. Questo è lo spirito che anima la nostra Azienda protesa a cogliere le opportunità di sviluppo del nostro Sud”.

(comunicato stampa, inviato alla redazione di Statoquotidiano in data 10.08.2015)

Fonte: Statoquotidiano

area-energasENERGAS “sta valutando l’opportunità di attivare una campagna di informazione e sensibilizzazione contro chi, in modo artefatto e immotivato, con argomentazioni false e tendenziose, sta diffondendo allarme tra la popolazione e sta scatenando una campagna denigratoria contro la realizzazione del deposito di GPL”.

E allora vediamo di dare una mano a questa azienda che si sente vittima di disinformazione con queste semplici e incontestabili considerazioni.

  • Il fabbisogno attuale di GPL e le previsioni di lungo periodo, ben diverse da quelle del 1999 e del 2007 (addotte come motivazione per la proposta di costruzione dell’impianto), non giustificano un investimento così considerevole per la realizzazione del deposito e delle opere accessorie (gasdotto sottomarino, gasdotto terrestre e raccordo ferroviario).
  • Per poter realizzare la parte interrata del gasdotto sarà necessario acquisire, oltre ai permessi pubblici, anche permessi da privati per accesso ai terreni per la costruzione e successivamente di servitù per la costituzione di una fascia di rispetto a cavallo del gasdotto. Nel progetto è prevista la stipula di 45 atti notarili con privati. Nel caso in cui i proprietari non accettassero un accordo, sarà necessario procedere ad un esproprio per il quale è necessaria una dichiarazione di “Impianto di pubblica utilità”, secondo quanto previsto dal D.P.R. n. 327/2001.
  • Le ricadute economiche sul territorio, a parte una piccola quantità di lavori non specializzati durante la fase di realizzazione, sarebbero praticamente nulle.
  • Il GPL è un sottoprodotto naturale dei processi di lavorazione di greggio e gas naturale, di cui rappresenta rispettivamente il 3% e il 5%. Il prodotto che deriva dalla raffinazione del petrolio si ottiene principalmente dalla distillazione del greggio e da vari processi. Il GPL, acronimo di gas di petrolio liquefatti, è una miscela di idrocarburi, composta principalmente da propano e butano, con occasionale presenza di piccole quantità di etano, etilene e butilene. I suoi componenti a temperatura ambiente e a pressione atmosferica sono allo stato gassoso: vengono liquefatti mediante compressione a pressioni relativamente modeste, comprese tra 2 e 8 bar, per ridurre l’ingombro e rendere più economico il trasporto. Il vantaggio che si ottiene è rendere la densità della miscela circa 250 volte la sua densità allo stato gassoso, riducendo così il volume a parità di massa e rendendo possibile l’utilizzo di contenitori a pressione di dimensioni relativamente limitate. Il GPL è di per sé inodore e viene odorizzato con etantiolo, che gli conferisce un odore forte e acre, in modo che possano essere avvertite eventuali perdite.
  • Il GPL è il combustibile che, attraverso reti canalizzate, serbatoi e bombole a differente capacità, sostituisce il gas metano nelle zone rurali e nei piccoli centri urbani non raggiunti dai gasdotti per gli utilizzi domestici, per cucinare e riscaldare, industriale e agricolo. Altro uso è nell’autotrazione individuale come l’automobile.
  • Il GPL è trasportato con autocisterna su strada, ferrocisterna su ferrovia, e gasiera via mare.

Prescindendo dalle conseguenze ambientali, su cui si è già espresso il MinAmb, l’impianto creerebbe notevoli rischi di incendi e/o esplosioni legati a possibili fughe di gas durante le fasi di

  • travaso del GPL dalle navi gasiere al gasdotto
  • trasporto del GPL lungo il gasdotto
  • travaso dal deposito alle ferrocisterne o carricisterna
  • trasposto del GPL con ferrocisterne o carricisterna.
  • Il GPL allo stato gassoso ha una densità superiore a quella dell’aria e ciò gli impedisce di diffondersi nell’atmosfera; in caso di fuoriuscite accidentali tende a concentrarsi ristagnando al suolo e nelle cavità, causando situazioni di accumulo molto pericolose, a rischio di incendio.

Questa è la caratteristica che ha causato 32 morti e centinaia di feriti a seguito dell’ incidente ferroviario alla stazione di Viareggio del 2009, che sarà utile rivedere in questa ampia e documentatissima relazione.

http://www.lorenzofedele.it/1/upload/1_relazione_viareggio_2009.pdf

Il maggior rischio del GPL è il cosiddetto BLEVE (boiling liquid expanding vapor explosion)

Un BLEVE si verifica quando un recipiente contenente GPL in pressione cede in modo catastrofico. Quando ciò si verifica, la pressione scende repentinamente a quella atmosferica ed il liquido caldo va rapidamente all’ebollizione generando una grande quantità di vapore. Il danno è causato dall’onda di pressione derivante dalla rapida espansione del vapore rilasciato e dai pezzi volanti del serbatoio e della tubazioni. Essendo i vapori infiammabili, possono incendiarsi e creare una grande palla di fuoco.

Un BLEVE può verificarsi per diversi motivi tra cui una sovrapressione nel serbatoio, danni ad un serbatoio in pressione conseguenti ad un impatto meccanico o corrosione e dall’esposizione di un serbatoio pressurizzato ad un incendio esterno.

  • Il 19 Novembre 1984, in un terminal di distribuzione e di stoccaggio di gas GPL a Città del Mexico, si è sviluppato un grande incendio con una serie di esplosioni catastrofiche. Il bilancio dell’incidente è stato di ca. 600 vittime, ca. 7.000 feriti, 200.000 persone evacuate ed il terminal distrutto. Le esplosioni sono state rilevate da un sismografo a 20 km dal terminal.
  • Per avere altri esempi di disastri provocati da questo combustibile è il caso di aprire anche i video sottostanti.

https://www.youtube.com/watch?v=TY3wRmjUj0w

https://www.youtube.com/watch?v=UM0jtD_OWLU

https://www.youtube.com/watch?v=QMYi-SbMwhs

 

Fonte: Manfredonianews