Ad esempio, il Canale di Sicilia sta registrando un aumento significativo dei gamberi rosa

Michele Solatia

17 Febbraio 2025

Nel corso degli ultimi anni, il Mediterraneo ha visto trasformazioni significative, influenzate in modo marcato dai cambiamenti climatici. Le temperature marine più alte e gli eventi climatici estremi stanno alterando la fauna ittica e modificando le tradizionali abitudini di pesca.

POTREBBE INTERESSARTI // Abbondante pesca di mazzancolle nel Golfo di Manfredonia

Se da un lato alcuni settori traggono vantaggio da questa situazione, dall’altro la maggior parte delle imprese di pesca è costretta ad affrontare perdite ingenti e difficoltà operative. A dirlo è Confcooperative Fedagripesca, che ha analizzato i principali cambiamenti legati a un inverno più caldo del solito e al progressivo riscaldamento delle acque del Mediterraneo.

L’inverno del 2025 è stato caratterizzato da temperature sopra la media, con un gennaio che ha segnato il record di caldo più alto degli ultimi decenni. Le acque più calde del Mediterraneo stanno influenzando le specie marine in modo deciso. In particolare, le dimensioni delle sarde e delle acciughe si stanno riducendo, soprattutto nelle acque dell’Adriatico e del Tirreno. Le sarde, che tradizionalmente hanno rappresentato una delle risorse ittiche più abbondanti, sono oggi più piccole, mentre le acciughe, che da sempre costituivano una pesca abbondante nel Tirreno, sembrano risentire anch’esse di un cambiamento nelle condizioni ambientali.

 

Al contempo, altre specie sembrano adattarsi a queste nuove condizioni. Ad esempio, il Canale di Sicilia sta registrando un aumento significativo dei gamberi rosa, una specie che si sta diffondendo anche in altre aree del Mediterraneo. Un altro esempio interessante riguarda le mazzancolle, che stanno registrando un vero e proprio boom nelle acque di Manfredonia, in Puglia. Questo aumento delle mazzancolle è un chiaro segno del mutamento nelle condizioni marine, che potrebbero favorire alcune specie mentre danneggiano altre.

Il riscaldamento delle acque non influisce solo sulle specie ittiche, ma anche sulla distribuzione delle risorse. La presenza di alghe e mucillagini, fenomeno che sta diventando sempre più frequente, sta creando disagi sia per i pesci che per gli attrezzi da pesca. Le condizioni di vita dei pesci diventano più difficili, mentre le imbarcazioni faticano a lavorare in ambienti sempre più ostili. Una conseguenza di questo fenomeno è la perdita di biodiversità, con il rischio che alcune specie locali vengano sostituite da altre non native.

L’Impatto economico sulla Pesca

Ma le ripercussioni non sono solo ambientali. Secondo Paolo Tiozzo, vicepresidente di Confcooperative Fedagripesca, i cambiamenti climatici stanno minando la produttività delle imprese di pesca, con perdite fino al 50% in termini di giornate lavorative e fino al 70% per danni diretti e mancati guadagni. Il riscaldamento globale non è l’unico fattore in gioco. Anche la frequenza e l’intensità degli eventi climatici estremi, come le mareggiate violente e i temporali, stanno creando difficoltà. In inverno, infatti, le forti mareggiate mettono a rischio la sicurezza delle imbarcazioni e dei porti, con oltre il 70% dei porti mediterranei che rischiano di essere insabbiati, a causa di una manutenzione insufficiente.

Questa situazione ha causato una riduzione progressiva della produttività nel settore ittico, con una perdita di circa il 30% delle giornate di pesca negli ultimi dieci anni. Le imprese di pesca devono affrontare anche la concorrenza di specie aliene che, grazie al riscaldamento delle acque, si stanno adattando e diffondendo nel Mediterraneo. Oltre 200 specie invasive, come il granchio blu e il vermocane, stanno trovando un ambiente favorevole nel Mediterraneo più caldo, mettendo a rischio l’equilibrio ecologico della zona e le attività di pesca tradizionali.

I problemi legati ai porti e alla manutenzione

Un altro aspetto cruciale riguarda la manutenzione delle infrastrutture portuali. Le mareggiate sempre più frequenti e l’erosione costiera stanno minacciando molti porti, che rischiano di essere insabbiati, riducendo ulteriormente l’efficienza operativa del settore. Si stima che oltre il 70% dei porti mediterranei sia vulnerabile agli insabbiamenti e alle alterazioni causate dal cambiamento climatico. Senza interventi adeguati di manutenzione e protezione, questi porti potrebbero non essere più operativi, con un impatto devastante sulle attività di pesca e sulla logistica del settore.

Gli scenari futuri, se non affrontati con misure adeguate, potrebbero portare a una drastica riduzione delle risorse ittiche locali. Fedagripesca stima che, entro il 2050, oltre il 30% dei pesci, molluschi e crostacei nel Mediterraneo potrebbero non essere più di origine locale. Le specie aliene, come il granchio blu, potrebbero diventare una componente sempre più dominante, mentre le risorse tradizionali si ridurrebbero notevolmente.

Inoltre, uno degli effetti collaterali del cambiamento climatico potrebbe essere la scomparsa della posidonia, una pianta acquatica fondamentale per l’ecosistema marino. La posidonia è essenziale per la protezione delle coste e per la stabilità degli ecosistemi marini. Tuttavia, le alte temperature e l’aumento dell’acidità dell’acqua potrebbero causare la sua estinzione entro la metà del secolo, con gravi conseguenze per l’intero ecosistema marino.

Le sfide sono enormi, ma non insormontabili. È necessario un impegno concreto per adattarsi ai cambiamenti in corso. Le politiche ambientali dovrebbero essere rafforzate per mitigare gli effetti del riscaldamento globale e per sostenere il settore della pesca. È fondamentale intervenire con azioni di protezione delle infrastrutture portuali, promuovendo una gestione sostenibile delle risorse marine. Inoltre, va aumentato l’impegno nella ricerca scientifica per comprendere meglio gli impatti del cambiamento climatico e per sviluppare soluzioni tecnologiche e sostenibili che possano adattarsi alle nuove realtà marine.

In conclusione, la pesca nel Mediterraneo sta affrontando una sfida senza precedenti, dovuta a un clima che cambia e alle sue ripercussioni sulle risorse marine. Solo con una visione a lungo termine e un impegno collettivo sarà possibile tutelare questo settore fondamentale per le economie locali e per la biodiversità del nostro mare. La cooperazione tra istituzioni, scienziati e operatori del settore è la chiave per affrontare un futuro che, purtroppo, potrebbe riservare ulteriori sfide legate al cambiamento climatico.

Lo riporta l’Ansa.

Fonte: Statoquotidiano

I militari della Capitaneria di porto di Manfredonia unitamente ad una pattuglia del
Gruppo Pronto Impiego della Guardia di Finanza di Bari e della Polizia Locale di
Foggia, U.O. Polizia Commerciale hanno portato a termine un’importante
operazione di polizia finalizzata alla tutela dell’ambiente, al contrasto della vendita
illegale di prodotti ittici e della legalità in genere.

Le attività, portate a termine sotto il coordinamento dei rispettivi comandi superiori
gerarchici si sono concentrate presso il Mercato rionale Rosati di Foggia e hanno
riguardato diverse attività commerciali presenti.
In particolare i militari operanti ispezionavano un’attività commerciale dedita alla
vendita di prodotti ittici. Dall’ispezione emergeva che il prodotto ittico posto in
vendita fosse completamente privo di qualsivoglia informazione relativa alla
tracciabilità dello stesso e per tale motivo si procedeva al sequestro di tutto il
prodotto ittico (circa 75 kg) e all’irrogazione di una sanzione amministrativa di
importo pari a 1.500 euro.

Nella seconda attività commerciale ispezionata, il personale operante oltre ad
accertare la presenza di prodotto ittico privo di tracciabilità (circa 16 kg) che veniva
posto sotto sequestro, appurava, unitamente al personale dell’ALS di Foggia
intervenuto appositamente sul posto, molteplici irregolarità di carattere igienico-
sanitario tali da portare alla sospensione dell’attività commerciale.
Nel corso dell’ultima ispezione i militari accertavano la presenza di circa 80 kg di
prodotto ittico non tracciato procedendo, anche in questo caso, al sequestro del
prodotto e all’elevazione di una sanzione amministrativa a carico del titolare
dell’attività.
La Guardia Costiera ricorda la necessità di evitare l’acquisto di prodotti ittici
(facilmente deteriorabili) presso venditori non autorizzati atteso che gli stessi
contravvengono alle più elementari norme igieniche e potrebbero arrecare danni
seri alla salute degli eventuali consumator

Questi invasori non solo minacciano la biodiversità marina, ma pongono seri rischi anche per l’economia e la salute umana

MANFREDONIA (FOGGIA) – Il mare italiano è sotto assedio. A lanciare l’allarme è Coldiretti Pesca Puglia in occasione della Giornata nazionale del mare, che si celebra l’11 aprile.

La minaccia arriva da un numero crescente di specie aliene, tra cui il pesce scorpione, il granchio blu, il pesce pappagallo e il carango.

Questi invasori non solo minacciano la biodiversità marina, ma pongono seri rischi anche per l’economia e la salute umana.

L’invasione è aggravata da fenomeni come inquinamento marino, plastiche, pesca sportiva e infrastrutture industriali, tutti effetti dei cambiamenti climatici che stanno alterando i mari.

Le specie aliene che minacciano l’ecosistema marino

Secondo i dati dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), il numero di specie esotiche, sia terrestri che marine, introdotte ogni anno nel nostro Paese è aumentato notevolmente, passando da una media di 6 negli anni ’70 a oltre 30 negli ultimi dieci anni.

Granchio blu in Puglia, Coldiretti: “Senza provvedimenti i danni rischiano di raddoppiare”

 

Tra le specie più invasive, il granchio blu è forse il simbolo più noto.

Questo “killer dei mari”, proveniente dalle coste atlantiche dell’America, sta devastando gli allevamenti di vongole e cozze lungo le coste italiane, mentre il pesce scorpione, originario del Mar Rosso e dell’Oceano Pacifico, è stato avvistato nelle acque di Gallipoli.

Questo predatore, che ha pochi antagonisti naturali a causa delle sue spine velenose, si nutre in grandi quantità di altri pesci, causando danni enormi all’ecosistema marino.

Non è l’unica minaccia: il pesce pappagallo, noto per i suoi denti fusi che formano un becco simile a quello degli uccelli tropicali, è stato avvistato anche nei mari della Puglia.

E non solo: il carango, un pesce carnivoro che si nutre di altri pesci, crostacei e molluschi, ha fatto la sua comparsa nelle acque locali, mettendo ulteriormente a rischio l’equilibrio ecologico.

Il carango mediterraneo – Caranx crysos Fonte: ilgiornaledeimarinai

La risposta delle istituzioni e delle imprese

In risposta a questa emergenza, Coldiretti Pesca Puglia sottolinea l’urgenza di misure strutturali, a partire dal sostegno alle imprese e da un cambiamento nelle politiche attuali.

In particolare, l’organizzazione chiede un cambio di passo nelle politiche della pesca, sostenendo il nuovo decreto sull’arresto temporaneo delle attività, che offre maggiore flessibilità e permette alle imprese di scegliere i periodi di attività in base alle condizioni climatiche e alle proprie esigenze, senza più restrizioni nei fine settimana.

Il settore della pesca, essenziale per l’economia costiera e per il Made in Italy, ha visto segnali positivi dalla politica. Recentemente, infatti, sono stati adottati provvedimenti per proteggere l’equilibrio tra sostenibilità ambientale e salvaguardia delle attività economiche legate al mare.

Questi provvedimenti riguardano anche il settore della pesca a strascico, il più produttivo della flotta italiana, con una serie di misure che evitano la riduzione dei giorni di attività.

Verso una nuova politica comune della pesca

Queste iniziative devono ora essere estese alla nuova Politica comune della pesca (PCP), in discussione al Consiglio Agrifish dei ministri europei in programma a Bruxelles.

La politica della pesca, infatti, sta vivendo un periodo di revisione che mira a bilanciare la sostenibilità ambientale con le necessità economiche delle comunità costiere.

Dopo l’incontro tra Coldiretti Pesca e il commissario europeo alla Pesca, Costas Kadis, sembra che ci siano segnali positivi per la protezione della pesca a strascico, una delle principali attività economiche delle regioni costiere.

In questo contesto, le istituzioni stanno cercando di garantire una gestione equilibrata delle risorse marine, rispettando le esigenze ecologiche e produttive, per preservare le ricchezze naturali del mare e sostenere l’economia legata alla pesca.

Fonte: Statoquotidiano

L’azione posta in essere dai finanzieri ha permesso di individuare quattro pescatori di frodo, i quali avrebbero venduto il prodotto ittico sul mercato illegale.

Elicottero della GdF sorprende pescatori di frodo tra Manfredonia e Vieste: avevano raccolto 3500 ricci di mare (fonte: gazzettadelmezzogiorno)

I militari della sezione operativa navale della Guardia di Finanza di Manfredonia e della sezione Aerea di Bari, nei giorni scorsi, nell’ambito di specifici servizi di controllo del territorio, hanno sequestrato 3.500 esemplari di ricci di mare irregolarmente pescati nelle acque della costa garganica tra Manfredonia, Vieste e le isole Tremiti.

L’azione posta in essere dai finanzieri ha permesso di individuare quattro pescatori di frodo, i quali avrebbero venduto il prodotto ittico sul mercato illegale per un valore di circa 10.000 euro, in violazione della legge regionale nr.06/2023, che impone tre anni di divieto di pesca dei ricci di mare; ai trasgressori, inoltre, sono state elevate sanzioni per circa 8.000 euro e sono state sequestrate le attrezzature da loro utilizzate.

Inoltre, in assenza di documentazione che ne attesti la tracciabilità, è severamente vietata la vendita e commercializzazione del citato prodotto ittico, il quale è stato immediatamente rigettato in mare, così da assicurane la sopravvivenza e garantire il ripopolamento dei fondali, anche in considerazione dell’equilibrio dell’ecosistema marino garantito appunto dai ricci di mare.

Il contrasto alla pesca illegale infatti rientra nella più ampia missione del Corpo, finalizzata alla tutela dell’ambiente, della salute pubblica e della filiera economica ittica e agroalimentare ‘Made in Italy’, minacciata dalla diffusione di prodotti di provenienza non certificata. Le unità navali della Guardia di Finanza dispongono di sofisticati mezzi di ricerca e monitoraggio del litorale e garantiscono il controllo costante e trasversale del territorio in sinergia con i mezzi aerei del Corpo, i reparti territoriali, ed il monitoraggio dei radar costieri consentendo l’intervento anche nel corso delle ore notturne con telecamere all’infrarosso termico.

Il Reparto Operativo Aeronavale di Bari, in forza delle sue esclusive prerogative di Polizia del mare, pone particolare attenzione a tutti i fenomeni di illegalità che originano dal mare ed assicura, attraverso il mantenimento dell’operatività nell’arco delle 24 ore, una decisa azione di prevenzione e contrasto degli illeciti perpetrati, rendendo possibile la salvaguardia delle risorse ambientali, della salute pubblica e dell’economia sana.

Lo riporta foggiatoday.it.

Fonte: Statoquotudiano

 

La Capitaneria di Porto di Manfredonia ha emanato un’ordinanza che dispone l’interruzione temporanea obbligatoria e continuativa della pesca delle vongole e del cannolicchio.

 La Capitaneria di Porto di Manfredonia ha emanato un’ordinanza che dispone l’interruzione temporanea obbligatoria e continuativa della pesca delle vongole “Venus spp – Chamelea gallina” e del cannolicchio “Ensis minor” all’interno del Compartimento Marittimo di Manfredonia. L’ordinanza n. 08/2025, firmata il 13 marzo 2025, è stata pubblicata sul sito ufficiale della Guardia Costiera di Manfredonia (www.guardiacostiera.gov.it/manfredonia) ed è accessibile a tutti gli interessati.

Motivazioni

La decisione rientra nell’ambito delle politiche di gestione sostenibile delle risorse marine, mirate a garantire il ripopolamento e la salvaguardia delle specie ittiche. Le vongole e i cannolicchi rappresentano risorse fondamentali per la pesca locale, ma la loro eccessiva raccolta può portare a un pericoloso depauperamento dei fondali. L’interruzione della pesca consente agli organismi di riprodursi e agli ecosistemi marini di rigenerarsi, evitando il rischio di sfruttamento eccessivo.

Impatti sul Settore Pesca

L’ordinanza avrà un impatto significativo sulle attività dei pescatori locali, molti dei quali dipendono fortemente dalla raccolta di vongole e cannolicchi. Le associazioni di categoria sono state invitate a diffondere l’informazione ai propri associati per garantire il rispetto della normativa. La sospensione della pesca, sebbene temporanea, comporterà una riduzione dei redditi per numerosi lavoratori del settore, ma rappresenta una misura necessaria per garantire la sostenibilità a lungo termine dell’attività.

Monitoraggio e Controlli

La Guardia Costiera intensificherà i controlli in mare per assicurare il rispetto dell’ordinanza. I trasgressori rischiano sanzioni severe, in linea con le normative vigenti sulla tutela delle risorse ittiche. Saranno inoltre avviate campagne di monitoraggio scientifico per valutare gli effetti del fermo pesca sulla popolazione delle specie protette.

Prossimi Passi e Raccolta Dati

Le autorità marittime e gli enti di ricerca collaboreranno per raccogliere dati sullo stato delle popolazioni di vongole e cannolicchi, valutando l’efficacia della misura. I dati raccolti saranno fondamentali per definire future strategie di gestione sostenibile della pesca nel Compartimento Marittimo di Manfredonia.

Informazioni e Approfondimenti

Per ulteriori dettagli, è possibile consultare l’ordinanza direttamente sul sito della Guardia Costiera di Manfredonia. Gli operatori del settore e i cittadini interessati possono rivolgersi agli uffici della Capitaneria di Porto per eventuali chiarimenti.

La decisione della Capitaneria rappresenta un passo importante nella tutela dell’ecosistema marino e delle risorse ittiche locali, evidenziando l’importanza di una gestione attenta e sostenibile della pesca per il futuro della comunità costiera.

A cura di Michele Solatia.

Fonte: Statoquotidiano

AUTORE:
Michele Solatia
14 Marzo 2025

 

‘‘Ambasciatore del Golfo di Manfredonia’’
6 agosto 2004 – 6 agosto 2024

La presenza del delfino Filippo nelle acque antistanti il Golfo di Manfredonia risale all’anno 1997, anche se alcune testimonianze riferiscono che il cetaceo è stato avvistato in data antecedente. Di certo dalla primavera del 1998 ha scelto come abituale dimora il Porto di Manfredonia e il suo mare come zona dove procurarsi il cibo.

Era solito riposarsi a prua delle imbarcazioni della Guardia di Finanza o della Lega Navale Italiana di Manfredonia, con il corpo interamente sommerso, ma con lo sfiatatoio fuori dall’acqua. Era emozionante ascoltare il suono emesso dal suo respiro con una certa frequenza.

‘‘Filippo’’, il cui nome gli è stato amorevolmente attribuito dalla gente del luogo, era un tursiope maschio adulto (Tursiops truncatus), di circa 25 anni, 3 metri di lunghezza. Staccatosi, per cause a noi sconosciute, dal branco di appartenenza, ha preferito la compagnia degli uomini a quella dei suoi conspecifici instaurando un bellissimo rapporto specialmente con i bambini.

Considerato in Italia l’unico caso di delfino ‘‘solitario e socievole’’ (pochi casi analoghi sono stati presenti nel mondo intero), è stato oggetto di studio da parte di ricercatori che hanno indagato sulle sue abitudini e sul suo comportamento.

L’allora presidente della Lega Navale Italiana di Manfredonia, dr. Roberto Murgo, ha costituito un Comitato per la tutela e la salvaguardia del delfino Filippo, nominando il sottoscritto coordinatore per avviare una vasta campagna di sensibilizzazione finalizzata alla conoscenza dell’ambiente marino e dei suoi abitanti e istituire un centro di riferimento usufruibile da tutti gli interessati al caso Filippo.

Il dr. G. Bearzi, presidente dell’Istituto di Ricerca Tethis di Milano, venuto a conoscenza della presenza del delfino nel Golfo di Manfredonia, consapevole che si trattava di una eccezionale opportunità scientifica, ha avviato un rapporto di collaborazione con il Dipartimento di Biologia Ambientale dell’Università di Siena coinvolgendo per la ricerca una studentessa di Biologia dell’Università di Milano, che, nell’ambito di un progetto di tesi, era interessata all’aspetto comportamentale del cetaceo in superficie.

In seguito alcuni docenti del Dipartimento di Medicina Veterinaria di Bari si sono interessati al caso Filippo: il prof. Nicola Zizzo, anatomo-patologo, ha monitorato lo stato di salute del cetaceo e il prof. Angelo Quaranta, docente di Fisiologia ed Endocrinologia Veterinaria, coadiuvato da alcuni collaboratori e da due laureande, ha intrapreso un particolare studio sulle vocalizzazioni emesse da un delfino libero e solitario, come Filippo, in ambiente naturale, in mare aperto e nel porto di Manfredonia.

La ricerca si è conclusa con la discussione di una tesi di laurea in Fisiologia Veterinaria presentata da Clementina Aloé, relatore Prof. A. Quaranta e correlatore Prof.ssa Daniela S. Pace.

La prof.ssa Daniela S. Pace dell’Università degli Studi di Napoli ‘’Federico II’’, etologa, del Dipartimento di Zoologia, ha supervisionato anche uno studio condotto da due laureande del Corso di Laurea in Scienze Biologiche, Iolanda La Ragione e M. Luigia Iadevito riguardante il comportamento alimentare, le modalità interattive di un individuo solitario di Tursiops truncatus nel Golfo di Manfredonia, relatori Proff.ri G. Ciarcia, P. Bianco, correlatore Prof.ssa. Daniela S. Pace.

Ho avuto l’onore e il piacere di assistere alle discussioni delle interessantissime tesi.

In presenza di tantissime persone, ho provato indescrivibili emozioni perché si è parlato del nostro delfino, del nostro mare e della nostra amata Manfredonia.

Interessante e proficua è stata la collaborazione intrapresa dalle due Università di Bari e Napoli.

Nel 2003 la dr.ssa Claudia Gili, responsabile del settore veterinario dell’Acquario di Genova, ha visitato il delfino Filippo constatandone il godimento di un’ottima salute.

Fondamentale è stata la disponibilità e la presenza del Servizio Veterinario Area C ASL FG/2 che ha incaricato un suo dirigente, il dr. Valerio Iarussi e il dr. D. Bisceglie di vigilare e seguire da vicino il tursiope, in collaborazione con il Comitato per la Tutela del delfino Filippo e con il prezioso contributo della Guardia Costiera di Manfredonia.

Numerosi articoli sono stati pubblicati da siti on-line, quotidiani e frequenti i servizi televisivi trasmessi a cura di emittenti locali, provinciali, regionali, nazionali ed internazionali. Tutto ciò ha suscitato curiosità e un vivo interesse nei confronti del cetaceo tanto da richiamare un numero sempre crescente di turisti e ricercatori.

Da ricordare la lodevole iniziativa del Console del Touring Club Italiano, avv. Vincenzo D’Onofrio, che, nel 2000, ha proposto all’Azienda di Promozione Turistica della Provincia di Foggia di conferire al delfino Filippo il premio ‘’Fenicottero Rosa’’. La cerimonia si è svolta presso le terme di Margherita di Savoia.

Il premio è stato ritirato da un delegato dell’allora Sindaco di Manfredonia.

Il 6 agosto 2004 il delfino Filippo veniva barbaramente ucciso nel tratto di mare tra il porto Alti fondali e il molo di Levante.

La Capitaneria di Porto di Manfredonia ha segnalato il caso alla Procura della Repubblica di Foggia, non potendo escludere l’ipotesi di reato per maltrattamento di animali, per di più di una specie protetta.

Dopo i dovuti accertamenti della Procura della Repubblica, essendo rimasti ignoti gli autori del reato, è stata disposta l’archiviazione del procedimento penale.

Il prof. Nicola Zizzo veniva autorizzato ad eseguire l’esame autoptico con alcuni collaboratori presso l’ex mercato ittico. Questo è riportato nel referto conclusivo: Le lesioni riscontrate sul delfino Filippo che hanno determinato la morte possono essere considerate conseguenti ad una esplosione subacquea.

Successivamente, il Comitato per la tutela del delfino si è adoperato presso le Autorità competenti di mettere in atto tutti i provvedimenti necessari per consentire il trattamento e il recupero del suo apparato scheletrico.

Grazie all’interessamento dell’allora Amministrazione comunale e anche alla sensibilità e disponibilità del prof. Nicola Zizzo, coadiuvato da un suo collaboratore, si è proceduto a fissare le modalità per il trattamento e la conservazione dei resti del cetaceo.

Era per noi doveroso recuperare qualcosa che nel tempo potesse ricordarci la straordinaria presenza di un delfino che ha donato alla nostra città tanta importanza e popolarità. È stata espressa dal Centro Cultura del Mare la decisione di esporre l’apparato scheletrico di Filippo insieme ai tanti cimeli marinari raccolti in più di 40 anni nell’istituendo Museo del mare.

Infatti, l’8 aprile del 2022, è stata inaugurata una mostra di reperti marinari presso i locali ubicati in viale Miramare, destinati al Museo del Mare.

In una sala, in tale occasione, è stata esposta la teca contenente l’apparato scheletrico di Filippo, circondata da foto e informazioni attinenti alla sua vita.

L’iniziativa ha riscosso un notevole successo in ambito sociale e culturale. Circa 8000 visitatori, di cui 1000 alunni appartenenti a Istituti Comprensivi di Manfredonia, e non solo.

Oggi 6 agosto 2024, per questa speciale ricorrenza, a 20 anni dalla scomparsa del delfino, avevamo programmato mostre, convegni, proiezioni di filmati ed altro per non far disperdere nei meandri della memoria la indimenticabile ed emozionante storia di questo cetaceo e per non deludere le aspettative di quanti lo hanno rispettato ed amato. Purtroppo, a causa di lavori di manutenzione straordinaria riguardanti l’intero immobile, i vari reperti marinari e la teca sono stati temporaneamente allocati in altri depositi, per cui, per causa di forza maggiore il Centro di Cultura del Mare è stato costretto a rimandare tali eventi.

L’Associazione e tutti coloro che hanno avuto modo di conoscere la straordinaria e irrepetibile storia del delfino Filippo, in virtù di ciò che ha significato per il nostro territorio, sono convinti che fino ad oggi nessuno è riuscito ad eguagliare la sua popolarità che ha portato in auge la nostra città. Non lo si può dimenticare.

Si auspica che quanto prima esso possa ritornare ad essere visibile per appagare le esigenze dei tanti estimatori che non ancora hanno avuto la gioia di ammirarlo.

La sua storia affascina non solo i bambini e gli adulti ma desta ancora interesse nel mondo della ricerca poiché ‘‘Filippo’’ costituisce una testimonianza di alto valore sia scientifico che storico.

Per il Centro Cultura del Mare A.P.S.
Ente del Terzo Settore /AICS
Il presidente  Giovanni Simone

 

Pubblichiamo due poesie dedicate a Filippo da due alunne diversi anni fa …

Il Delfino                                                                  Il Delfino

Dal mare spumeggiante                                            Mi piacerebbe poterlo salutare

zampilla un delfino danzante.                                 e sulle onde con lui andare.

È l’amico ideale                                                           È bravo e intelligente

per un’amicizia speciale,                                           e con noi uomini molto paziente.

con i bimbi vuol giocare                                            Sembra volesse volare

è un personaggio da ammirare.                               ma è un grande salto

Simpatico e divertente                                               sull’azzurro del mare.

il suo fascino elegantemente ti prende.                                    (Elena)

La sua grazia e bellezza

ci incontra e ci vezzeggia

con estrema tenerezza.

(Anna Maria)

1 2 3 4 4(1) 5 6 7 11

 

 

 

 

Nel corso di questa prima parte di stagione estiva, grazie anche al meteo particolarmente
favorevole, le spiagge e il litorale della Puglia Garganica sono state prese d’assalto da
bagnanti e diportisti.
Per far fronte a tale flusso, imponente è lo sforzo operativo messo in campo dalla
Guardia Costiera di Manfredonia lungo tutto il litorale di competenza da nord a sud (da
Zapponeta a Marina di Chieuti).
Diverse le segnalazioni che quotidianamente arrivano alla sala operativa della
Capitaneria di Porto di Manfredonia e agli Uffici dipendenti sia tramite il numero per le
emergenze 1530 ma anche attraverso il numero unico 112 oramai attivo su tutto il
territorio regionale e che hanno riguardato per lo più diportisti e bagnanti in difficoltà.
Solo nel week end appena trascorso sono stati effettuati numerosi interventi sia a terra
che a mare, e comminate sanzioni amministrative di cui la maggior parte ha riguardato la
navigazione con imbarcazioni da diporto sotto costa ovvero nella zona di mare riservata
alla balneazione.
Si ricorda ai diportisti che con l’ordinanza n° 10 del 17.05.2024 ““Disciplina della
navigazione in prossimità della costa e zone di mare interdette alla navigazione” è stata
fissata in 200 metri dalle spiagge ovvero 100 metri dalle scogliere a picco la fascia di
mare riservata alla balneazione.
Le attività diportistiche, tra cui l’uso di acquascooter, kitesurf e flyboard, che si svolgono
sul litorale di competenza sono state regolamentate dall’ ordinanza 08/2017 e successive
modifiche e integrazioni.
Alcuni consigli per i bagnanti:
• Avvisare sempre la Capitaneria di Porto/Guardia Costiera (direttamente o anche
tramite l’assistente bagnante) di situazioni di pericolo;
• Non entrare mai in acqua da soli (anche il più banale incidente potrebbe avere
gravi conseguenze);
• Evitare un’eccessiva esposizione al sole e proteggersi nelle ore di maggior caldo;
• Se si è stati troppo tempo esposti al sole, entrare in acqua gradatamente;
• Se non si sa nuotare, bagnarsi esclusivamente in acque molto basse e sotto il
controllo diretto del personale addetto alla sicurezza (sui fondali sabbiosi che
degradano lentamente, le onde e le correnti possono creare insidiosissime buche
che si spostano col mutare delle condizioni ambientali, rendendo da un giorno
all’altro pericoloso un tratto di mare che fino al giorno precedente non lo era
affatto);
• Se non si è in grado di nuotare per lunghe distanze, non forzare il tuo fisico;
• Quando si fa il bagno non allontanarsi mai troppo dai compagni, da riva, dal
natante appoggio, dalla visibilità del bagnino;
• Non allontanarsi mai troppo dalla costa usando materassini, ciambelle, piccoli
canotti gonfiabili;
• Non tuffarsi mai se non si è provetti tuffatori e, comunque, non tuffarsi se prima
non si è ispezionato il fondale;
• Non forzare mai le proprie prestazioni anche se si è nuotatori provetti;
Se si è colti da crampi non agitarsi, distendersi sul dorso e chiedere aiuto;
Non fare il bagno:
• se il bagnino di salvataggio in torretta ha esposto la bandiera rossa;
• quando il mare è mosso, se spirano forti venti, se vi sono forti correnti;
• se non si è in perfette condizioni psicofisiche (ricordarsi che non basta la visita
medico-sportiva per garantire da possibili incidenti: ogni volta che si entra in acqua
fare un rapido check-up sulle proprie condizioni in quel preciso momento);
• se l’acqua è molto fredda (o se la temperatura dell’acqua è di molto inferiore alla
temperatura ambiente);
• in acque inquinate o che hanno probabilità di esserlo, nelle zone in cui è vietata la
balneazione, nei porti, nei porti-canali, nei corridoi di entrata/uscita di
imbarcazioni.
Alcuni consigli per i diportisti:
• accertarsi che ci sia carburante sufficiente per affrontare il viaggio che si intende
intraprendere considerando eventuali imprevisti;
• consultare il bollettino meteo, prima della partenza e per il tempo che si intende
trascorrere in mare;
• controllare le dotazioni di sicurezza;
• controllare l’efficienza della propria unità navale;
• non trasportare mai un numero di persone superiore a quello per cui l’imbarcazione
è omologata;
• distribuire bene il carico a bordo;
È sempre possibile consultare sempre le ordinanze di sicurezza emanate dalle locali
Capitanerie di Porto e che le Sale Operative della Capitaneria di Porto di Manfredonia e
di Vieste operano 24h su 24h, 7 giorni su 7, e possono essere contattate telefonicamente
attraverso il “numero per le emergenze in mare” 1530 per le sole emergenze in mare
oppure al numero unico 112.
Manfredonia, 31 luglio 2024

Granchi blu sterminati dal caldo africano anche in Puglia ph lagazzettadelmezzogiorno.it

29 Luglio 2024

Il caldo record di questi giorni sta causando la morte non solo dei pesci di laguna, stagni e laghi, ma anche dei granchi blu, come ad Orbetello. Qui, i cosiddetti killer delle vongole non riescono a sopravvivere al mix letale di alte temperature delle acque e scarsa ossigenazione. A Goro, in Emilia Romagna, i granchi blu, non trovando più cibo a sufficienza, hanno fatto razzia delle alghe, contribuendo a tenere pulite le acque. Secondo Fedagripesca-Confcooperative, l’afa di questa estate sta stravolgendo i ritmi anche in acqua, evidenziando le principali criticità per il settore da Nord a Sud.

La situazione è quasi fuori controllo ad Orbetello, in Toscana, dove i pescatori locali stanno affrontando per l’ottava estate consecutiva la moria di orate, anguille e altre specie, soffocate dal caldo eccessivo dell’aria e dell’acqua. Qui, l’obiettivo è mettere in atto tutte le misure possibili per affrontare quella che si preannuncia come una drammatica emergenza ambientale, economica e sociale. I pescatori e l’amministrazione comunale stanno cercando di salvare il salvabile pescando il prodotto prima che muoia e rimuovendo le carcasse dalle acque per smaltirle.

In Sardegna, nelle lagune dell’Oristanese, c’è un alto rischio di una strage di pesci. In Puglia, la situazione è aggravata dalle altissime temperature del mare e dalla mancanza di una filiera di stoccaggio adeguata. Secondo Fedagripesca, l’80% della produzione di cozze a Taranto è in pericolo, poiché non è possibile prelevare il prodotto e metterlo in salvo in attesa delle richieste di vendita.

Nelle acque interne del Veneto e dell’Emilia Romagna, la bassa salinità causata dalla piena del Po, dopo le nevicate invernali e le abbondanti piogge, rappresenta un ulteriore problema. Solo un anno fa, in queste zone, gli allevatori pescavano alghe per salvare le vongole da una proliferazione eccessiva che soffocava le lagune. Intanto, i pescatori in mare a Porto Garibaldi, Emilia Romagna, lamentano di dover consumare più carburante per inseguire i pesci che si spostano più a largo per sfuggire al caldo sotto costa.

«Non possiamo porre rimedio agli eventi climatici – afferma Paolo Tiozzo, vice presidente di Fedagripesca-Confcooperative – ma dobbiamo contenere i danni, preservando laghi, lagune e stagni, con interventi di manutenzione periodici. I pescatori troppo spesso si trovano a dover combattere da soli questa battaglia con gesti quotidiani come ripulire le acque dalle alghe prima di iniziare a pescare, ma questo non può più bastare».

Lo riporta lagazzettadelmezzogiorno.it

Fonte: Statoquotidiano

 

Il Capitano di Fregata (CP) sottoscritto, Capo del Circondario Marittimo e Comandante del Porto di Manfredonia.

VISTA l’istanza n.360RM24 datata 24.07.2024 assunta al prot. n° 16855 in data 25.07.2024 presentata dalla “POLISERVIZI s.r.l.”, con sede legale a ROMA in Via S. Andrea delle Fratte n.24 (P.iva 02864720103), al fine di ottenere l’emissione di una ordinanza di interdizione di specchio acqueo per l’esecuzione di indagini geofisiche e ambientali in merito alla realizzazione di un parco eolico offshore a largo del Gargano nell’ambito del progetto “Nementum” del Consorzio nazionale interuniversitario per le scienze del mare (CoNISMa);

VISTO il nulla osta dell’Istituto Idrografico della Marina – prot. nr. 7831 in data 26.07.2024;
VISTO il nulla osta dello Stato Maggiore della Marina prot. n. 175/24 in data 26.07.2024;
VISTO il nulla osta del Comando Interregionale Marittimo Sud, assunto al prot. n. 17458 di questa Capitaneria di Porto in data 01.08.2024;
VISTI i documenti di bordo della M/n ARGOS iscritta nei RR.NN.MM. & GG. di Bari al numero BA 4624;
VISTA la propria Ordinanza n° 54/2001 in data 05/10/2001 “Disposizioni in materia di ritrovamento di ordigni bellici”;
VISTA l’Ordinanza n. 10/2024 in data 17/05/2024 di questa Autorità Marittima che disciplina la navigazione in prossimità della costa e zone di mare interdette alla navigazione;

VISTA l’Ordinanza di Sicurezza Balneare n.14/2024 del 24/05/2024 di questa Capitaneria di Porto;
VISTA la COLREG 72 (regolamento internazionale per prevenire gli abbordi in mare);
VISTI gli atti d’ufficio;
RAVVISATA la necessità di regolamentare il transito/sosta di unità in genere nelle zone di mareinteressate dai lavori in parola, ai fini della sicurezza della navigazione e dellasalvaguardia della vita umana in mare;

VISTI gli artt. 17, 30, 81, 1174 e 1231 del Codice della Navigazione, nonché l’art.59 del relativo Regolamento di esecuzione (parte marittima);

RENDE NOTO

che il Consorzio nazionale interuniversitario per le scienze del mare (CoNISMa), per conto della POLISERVIZI S.r.l., dal giorno di pubblicazione della presente ordinanza e fino al 30 settembre 2024, effettuerà indagini ROV nei punti di indagine come da stralcio planimetrico allegato (coordinate datum WGS84), dal litorale di Zapponeta (FG) fino a circa 7 miglia nautiche al traverso.

Le operazioni oggetto dell’intervento saranno eseguite esclusivamente con l’ausilio della M/n “ARGOS” iscritta al n. 4624 dei Registri Navi Minori e Galleggianti della Capitaneria di Porto di Bari (BA 4624).

ORDINA
Ai soli fini della sicurezza della navigazione e della salvaguardia della vita umana in mare

Articolo 1

Per quanto di competenza, per la parte ricadente nelle acque del Circondario marittimo di Manfredonia, nel periodo di validità del presente provvedimento, è fatto obbligo alle unità navali in genere a mantenersi a distanza di sicurezza non inferiore a metri 500 (cinquecento), con divieto di transito, sosta e ancoraggio, dai punti di coordinate geografiche indicate nello stralcio planimetrico allegato, quando presente ed in attività l’unità navale su citata, e di prestare la massima attenzione alle eventuali segnalazioni provenienti dalle persone e mezzi impegnati nelle attività di cui trattasi. Queste ultime, tuttavia, dovranno immediatamente essere interrotte in ogni caso in cui motivi di sicurezza rendano opportuna tale decisione.

Articolo 2

Fermo l’obbligo di cui all’art.1, le unità in navigazione nei pressi delle zone di mare interessate dall’attività in parola, dovranno procedere a velocità ridotta, adottare un servizio di vedetta, prestare particolare attenzione alle attività in corso e valutare l’eventuale adozione di misure aggiuntive suggerite dalla buona perizia marinaresca al fine di scongiurare situazioni di potenziale pericolo.

Articolo 3

Gli obblighi di cui sopra non si applicano ai mezzi della Guardia Costiera, Forze Armate e di Polizia, altre pubbliche amministrazioni, unità di soccorso o emergenza, che in caso di necessità procederanno con la massima cautela segnalando la propria presenza al personale impiegato nei lavori.

Articolo 4

La ditta esecutrice dei lavori è responsabile della vigilanza dei lavori in base alle norme vigenti in materia.
La stessa società dovrà inoltre accertarsi che l’unità navale impiegata sia idonea al servizio ed in possesso, per tutta la durata dei lavori, delle prescritte abilitazioni e certificazioni di sicurezza in corso di validità nonché del rinnovo della polizza assicurativa per i lavori in parola.

Dovrà altresì adottare ogni precauzione atta a garantire la sicurezza del personale impiegato durante le operazioni. Dovrà scupolosamente osservare ogni altra prescrizione indicata nei nulla osta rilasciati da Maristat, Marina Sud e Maridrografico.

Articolo 5

Gli equipaggi delle unità navali impiegate nei lavori dovranno altresì osservare le sottoelencate prescrizioni:

  1. 1.1  assicurarsi che i lavori siano eseguiti in ore diurne;
  2. 1.2  assicurarsi che le condizioni meteo marine siano tali da consentire lo svolgimento insicurezza dei lavori, sospendendo gli stessi qualora il mutamento delle condizioni localirenda consigliabile tale decisione;
  3. 1.3  prendere visione delle locali Ordinanze/Bandi di Pericolosità/Avvisi ai naviganti vigenti econsultare le pubblicazioni nautiche in vigore;
  4. 1.4  assicurare l’ascolto radio continuo e comunicare giornalmente alla Sala Operativa dellaCapitaneria di porto di Manfredonia, l’inizio, il termine o la sospensione dei lavori eposizione delle Unità navali tramite contatto radio (CH 16 del VHF) o al n° 0884/583871;
  5. 1.5  durante l’esecuzione dei lavori deve essere assicurato un continuo servizio di vigilanza ai mezzi ed al personale impiegato al fine di scongiurare potenziali danni a terzi, contattando la Sala Operativa della Capitaneria di Porto di Manfredonia per qualsiasi eventualeemergenza;
  6. 1.6  attivare un efficiente servizio di vedetta, prestando particolare attenzione ad eventuali unitàe/o soggetti estranei alle operazioni che dovessero avvicinarsi alle zone di lavoro provvedendo, se del caso, ad emettere appositi segnali ottico-acustici per attirarne l’attenzione e di invitarle ad allontanarsi;
  7. 1.7  adoperarsi affinché siano inalberati i prescritti segnali diurni previsti dalla COLREG 72 (regolamento internazionale per prevenire gli abbordi in mare), in particolare le unità dovranno considerarsi “navi con manovrabilità limitata” (Regola 27);
  1. 1.8  porre in essere tutte le iniziative per prevenire qualsiasi forma di inquinamento;
  2. 1.9  qualora si ravvisi che l’attività possa intorpidire lo specchio acqueo antistante, il richiedente dovrà posizionare idonee panne galleggianti per confinare tale fenomeno nell’area dicantiere;
  3. 1.10  sia data immediata notizia circa il rilascio, sia pure contingente, diapparecchiature/attrezzature in mare, specificando caratteristiche di segnalamento dellestesse, esatta posizione geografica, eventuale mancato recupero;
  4. 1.11  qualora durante i lavori dovessero aver luogo rinvenimenti di carattere archeologico, aisensi degli artt. 28, 90 e 175 del D.Lgs. 42/04, la ditta responsabile dei lavori è tenuto a sospendere immediatamente gli stessi, dandone contestualmente comunicazione a questa Capitaneria di Porto e alla Soprintendenza per i provvedimenti di competenza;
  5. 1.12  in caso di localizzazione di masse ferrose, potenzialmente riconducibili al rinvenimento di manufatti esplosivi, o in caso di individuazione di presunti reperti o relitti archeologici la ditta deve:
    1. a)  sospendere immediatamente ogni attività lavorativa;
    2. b)  informare immediatamente l’Autorità Marittima e il Comune;
    3. c)  non intervenire in nessun modo nell’area;
    4. d)  delimitare la zona con gavitelli di colore rosso/arancione;
    5. e)  in caso di accertato rilievo di massa ferrosa, indicarne la presenza con gavitelli di colorebianco;
    6. f)  mantenere la sorveglianza continua della zona.Articolo 6

La presente ordinanza, emanata agli esclusivi fini della sicurezza della navigazione e della salvaguardia della vita umana in mare, non esime l’interessato dall’obbligo di munirsi di ogni eventuale ulteriore provvedimento autorizzativo di competenza di organi o enti cui la legge riconosca a vario titolo specifiche attribuzioni nei settori direttamente o indirettamente coinvolti dalle attività poste in essere.

L’Autorità Marittima è manlevata da responsabilità di qualunque titolo per danni che dovessero derivare a persone e/o beni dei soggetti interessati o terzi, dalle attività svolte ed anche qualora il danno non derivi dall’inosservanza delle prescrizioni di cui ai precedenti articoli.

Articolo 7

I contravventori alla presente Ordinanza saranno puniti, salvo che il fatto non integri una fattispecie diversa o di più grave reato e salve le maggiori responsabilità derivanti dall’illecito comportamento:

  1. a)  se alla condotta di un’unità da diporto, ai sensi dell’art.53 del Decreto Legislativo n°171/2005, così come revisionato dal D.lgs 229/2017;
  2. b)  dall’art.1174 del Codice della navigazione;
  3. c)  negli altri casi, autonomamente o in eventuale concorso con altre fattispecie, ai sensi degliart.1231 del Codice della Navigazione.

E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservare e far osservare la presente ordinanza, la cui pubblicità verrà assicurata mediante l’affissione all’albo dell’ufficio, nonché l’inclusione alla pagina “Ordinanze” del sito istituzionale www.guardiacostiera.gov.it/manfredonia.

Il Capitano di Fregata (CP) sottoscritto, Capo del Circondario marittimo e Comandante del Porto di
Manfredonia:

VISTO l’esito del bando di gara della Provincia di Foggia – Settore Pianificazione, Servizi, di Trasporto e Mobilità Sostenibile Servizio Mobilità e Trasporti Pubblici Locali “Procedura aperta per l’affidamento del servizio di trasporto pubblico marittimo diretto relativo all’itinerario Manfredonia-Isole Tremiti di cui all’art. 64 della L.R. 37/2023 del 29.12.2022 Misure in materia di cabotaggio marittimo, di carattere sperimentale Delibera di Giunta della Regione Puglia n. 203 del 04/03/202 – CIG : B21EABC9B9 – CUP : F19I24000140002 CUI:S00374200715202300001;

VISTO il verbale di consegna sotto riserva di legge in data 23/07/2024 con cui la Provincia di Foggia provvedeva all’aggiudicazione del servizio in parola alla Società RTI Gargano Metro Marine;

VISTA la richiesta di approdo nonché la tabella relativa agli orari delle corse in programma presentate dalla Società “A. Galli & Figlio S.r.l” in qualità di capogruppo del raggruppamento temporaneo di imprese denominato “Gargano Metrò Marine”, aggiudicatario del bando di gara sopra descritto;
VISTA la nota prot.n.20240025821 in data 26/07/2024 della ADSPMAM con la quale veniva espresso il proprio parere favorevole all’imbarco/sbarco dei passeggeri dal Molo Trapezoidale con successivo stazionamento notturno nei pressi del Molo di Ponente (zona port facility) e la partenza del servizio per il giorno 30 luglio 2024;
VISTA la nota prot.n.15058 in data 25/07/2024 della Capitaneria di Porto di Termoli nella quale si evince che la M/N “ELIA JET” è autorizzata ad ormeggiare alle ore 10.30 e ripartire alle ore 16.30 dalla banchina di San Nicola;
VISTA la Legge n. 84/1994 c.m.i. (Riordino della legislazione in materia portuale), con particolare riferimento all’art.
14 – Competenze dell’Autorità Marittima;
VISTO il Decreto Legislativo n. 81/2008 c.m.i. (Testo Unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei
luoghi di lavoro), con particolare riferimento all’art.13, comma 3 – Vigilanza;
VISTA la Direttiva 98/41/CE in data 18.06.1998, così come successivamente modificata dalle Direttiva 2002/84/CE in data 05.11.2002, Regolamento (CE) n.1137/2008 in data 22.102008 e Direttiva (UE) 2017/2019 in data 15.11.2017, relativa alla registrazione delle persone a bordo delle navi passeggeri che effettuano viaggi da e verso i porti degli Stati membri della Comunità;
VISTO il Decreto Legislativo n. 38/2020 in data 11/05/2020 relativo alla attuazione della Direttiva (UE) 2017/2019 del Parlamento europeo e del Consiglio del 15 novembre 2017, relativa alla registrazione delle persone a bordo delle navi passeggeri che effettuano viaggi da e verso i porti degli Stati membri della Comunità;
VISTO il Decreto Dirigenziale n. 2037/2022 in data 22.12.2021, recante la modifica al Decreto 28 settembre 2022 “registrazione delle persone a bordo delle navi da passeggeri che effettuano viaggi da e verso i porti degli Stati membri della Comunità – modalità tecniche e operative di trasmissione dei dati di cui agli articoli 4 e 5 del Decreto Legislativo 11 maggio 2020, n.38”;
VISTO il Decreto Ministeriale 27 aprile 2017 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti relativo agli “adempimenti di arrivo e partenza delle unità addette ai servizi locali, alla pesca professionale, alla
acquacoltura, alla navigazione da diporto o di uso privato o in conto proprio, nonché delle unità adibite a
servizi particolari”, pubblicato sulla G.U. n.107 del 10.05.2017;
VISTO il Decreto Legislativo n. 197/2021 in data 08.11.2021, di recepimento della direttiva UE 2019/883 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 aprile 2019, relativa agli impianti portuali di raccolta per il conferimento dei rifiuti delle navi che modifica la direttiva 2010/65/UE e abroga la direttiva 2000/59/CE;m_inf.A0130C2.REG_ORDINANZE.R.0000024.29-07-2024.h.13:05
2
VISTA l’Ordinanza n. 12/2003 in data 02.04.2003, così come successivamente modificata ed integrata
dall’ordinanza n. 18/2019 in data 08/07/2019 di questa Capitaneria di Porto (pescaggi del Porto
Commerciale e del Bacino Alti Fondali di Manfredonia);
VISTA l’Ordinanza n. 32/2009 in data 30.06.2009 di questa Capitaneria di Porto (rada del porto di Manfredonia – piano dei punti di fonda);
VISTA l’Ordinanza n. 02/2011 in data 24.01.2011, così come successivamente modificata ed integrata
dall’ordinanza n. 04/2019 in data 14/03/2019 di questa Capitaneria di Porto (disposizioni, divieti e norme di sicurezza relative alle aree portuali del porto industriale e del porto commerciale di Manfredonia);
VISTA l’Ordinanza n. 08/2020 in data 17.06.2020 di questa Capitaneria di Porto (Regolamento per la navigazione, la sosta, e la precedenza agli accosti delle navi e dei galleggianti nella zona portuale di Manfredonia);
VISTA l’Ordinanza n. 05/2022 in data 17.02.2022 di questa Capitaneria di Porto (sistema NMSW-PMIS – National Maritime Single Window – Port Management Information System);
VISTA l’Ordinanza n. 01/2022 in data 21.01.2022, così come successivamente modificata ed integrata
dall’ordinanza n. 07/2022 in data 31/03/2022 dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale a firma congiunta del Comandante della Capitaneria di Porto di Manfredonia (Regolamento per la disciplina dell’accesso, della circolazione e della sosta dei veicoli nel Porto Commerciale di Manfredonia);
VISTA l’Ordinanza n. 21/2008 in data 10.07.2008 “disciplina dell’entrata e uscita delle unità navali e relativo
ormeggio nel porto di Mattinata”;
RITENUTO NECESSARIO regolamentare le generali procedure di imbarco e sbarco dei passeggeri all’interno del porto di Manfredonia per la corrente stagione estiva;
VISTI gli artt. 17, 30, 62, 63, 65, 68, 81, 407, 409 e 1174 del Codice della Navigazione e l’art. 59, 62, 63, 64, 65, 71, 73, 74 e 209 del relativo Regolamento di Esecuzione.
VISTI gli atti d’ufficio;

RENDE NOTO
Nel periodo compreso tra il giorno 30.07.2024 ed il giorno 01.09.2024 (salvo proroga per l’eventuale
recupero delle corse non effettuate) sarà attivato il servizio di linea di trasporto pubblico marittimo diretto
relativo all’itinerario Manfredonia – Isole Tremiti, effettuato con la MN ELIA JET 6MF023.

ORDINA

ARTICOLO 1 (accosti)
Il servizio di linea di cui al rendo noto sarà articolato secondo gli orari e le modalità indicate nel programma allegato che costituisce parte integrante della presente Ordinanza.
Eventuali corse soppresse saranno recuperate nel periodo compreso fra il giorno 01/09/2023 ed il giorno
30/09/2023.
Accosti occasionali diversi da quelli previsti dalla presente Ordinanza dovranno essere preventivamente
autorizzati da questa Autorità Marittima.
Eventuali indisponibilità tecniche del mezzo impiegato e/o motivazioni straordinarie che comportino ritardi nelle partenze dovranno essere immediatamente comunicate, anche tramite VHF in casi urgenti,
all’Autorità Marittima.
In caso di indisponibilità del mezzo nautico, al fine di garantire il servizio, la sostituzione potrà avvenire solo con adeguato mezzo nautico avente analoghe caratteristiche e potrà essere effettuata solo a seguito di formale autorizzazione da parte di questa Autorità Marittima.
ARTICOLO 2 (ormeggi)
Per le operazioni di imbarco/sbarco passeggeri nel porto commerciale di Manfredonia, la motonave ELIA JET potrà ormeggiare alla banchina di ponente, molo trapezoidale, occupando lo spazio prospiciente l’attività commerciale “BAR L’APPRODO”.
Cessate le operazioni di sbarco passeggeri e per ricovero notturno, la motonave ELIA JET dovrà spostarsi
al molo di ponente, zona security, ed ormeggiare a poppa nave servizio idrico con le Tremiti, garantendo
un servizio di guardiania, e immediata reperibilità dell’equipaggio anche per eventuali spostamenti richiesti dalle forze di polizia connessi ad attività istituzionali/emergenza.
ARTICOLO 3
(operazioni di imbarco/sbarco passeggeri)
L’imbarco dei passeggeri dovrà avvenire in sicurezza, con unità assicurata agli ormeggi in banchina,
mediante l’impiego di passerelle/scalandroni con passamano e sempre alla presenza del personale di
bordo pronto a prestare assistenza, in particolar modo alle persone a mobilità ridotta (P.M.R.).
Dovrà essere posizionato nei pressi dei punti di imbarco almeno un salvagente anulare munito di sagola
galleggiante.
Dovrà essere assicurato, presso il punto di imbarco/sbarco, la presenza di personale munito di ausili
adeguati per il conteggio delle persone e di dispositivi idonei di instradamento per il corretto
imbarco/sbarco dei passeggeri.
ARTICOLO 4
(comunicazioni obbligatorie)
Prima della partenza
Il comandante della motonave ELIA JET dovrà contattare la locale Sala Operativa via radio VHF CH16
ovvero al numero 0884 583871 al fine di ottenere l’autorizzazione a lasciare la banchina, e comunicare nel contempo le seguenti informazioni:
a) il numero delle persone presenti a bordo compreso l’equipaggio;
b) il porto di destinazione;
c) l’orario in cui ha mollato gli ormeggi, entro 10 minuti dalla partenza.
Prima della partenza, il comandante della nave accerta che il numero delle persone a bordo non superi la
capacità massima prevista dal certificato delle annotazioni di sicurezza dell’unità.
L’addetto alla registrazione dei passeggeri deve raccogliere e dichiarare entro 15 minuti dalla partenza
della motonave attraverso l’interfaccia unica nazionale, di cui all’ordinanza 05/2022 di questa Capitaneria di Porto, le informazioni riguardo:
a) il numero delle persone a bordo;
b) cognome, nome, genere, nazionalità, data di nascita delle persone a bordo;
c) cure e assistenza speciali che possono essere necessarie in caso di emergenza, se richiesto dal
passeggero;
d) un numero di contatto in caso di emergenza, se richiesto dal passeggero.
Prima dell’arrivo in porto Il comandante della motonave ELIA JET dovrà contattare la locale Sala Operativa, via radio VHF CH16 ovvero al numero 0884 583871, almeno 0,5 miglia prima della relativa imboccatura al fine di ottenere l’autorizzazione a raggiungere la banchina designata, e comunicare nel contempo le seguenti informazioni:
a) il numero delle persone presenti a bordo compreso l’equipaggio;
b) il porto di provenienza.

È tassativamente vietato mollare gli ormeggi ovvero attraversare in ingresso le ostruzioni foranee
del porto senza l’esplicita autorizzazione della Sala Operativa.
In attesa di ricevere suddetta autorizzazione all’ingresso in porto l’unità dovrà mantenere sgombra
l’imboccatura del porto.
Analogo obbligo di comunicazione dei passeggeri imbarcati dovrà essere effettuato alla partenza e al
rientro da parte dei Comandanti delle unità che effettuano il trasporto passeggeri lungo la costa nel
Circondario Marittimo di Manfredonia tramite chiamata VHF su canale VHF CH16 ovvero al numero della sala operativa 0884 583871
ARTICOLO 5
(responsabilità)
Per le operazioni di imbarco e sbarco dei passeggeri, la responsabilità di eventuali incidenti o danni a
persone e/o cose è posta in capo al vettore marittimo nei termini, modalità e limiti di cui all’art. 409 Cod.
Nav.
Il vettore sarà ritenuto responsabile della sicurezza di tutti gli altri apprestamenti eventualmente utilizzati per le operazioni di imbarco/sbarco sulla motonave ELIA JET.
A cura del vettore marittimo dovrà essere idoneamente delimitata l’area destinata alle operazioni di
imbarco/sbarco, anche al fine di prevenire l’accidentale caduta di persone in mare.
ARTICOLO 6
(disposizioni finali e sanzioni)
L’efficacia del presente provvedimento può essere sospesa a giudizio di questa Autorità Marittima, qualora si verificassero fatti o situazioni che potrebbero compromettere la sicurezza della navigazione e la salvaguardia della vita umana in mare.
Salvo che il fatto non costituisca più grave reato, i contravventori alla presente Ordinanza saranno
sanzionati, in relazione all’effettiva violazione commessa, ai sensi degli artt. 1174, 1224 e 1231 del Codice
della Navigazione nonchè dall’art.53 del D.lgs 171/2005 e ss.mm.ee.ii se l’infrazione commessa con unità da diporto, oppure ai sensi dell’art.11 del decreto legislativo 11 maggio 2020, n.38.