“Sos Posidonia” nell’AMP delle Isole Tremiti, dal 21 al 25 luglio cinque giorni per parlare di cultura, educazione ambientale e sostenibilità turistica con scienziati, ricercatori e ambientalisti

E’ conto alla rovescia alle Isole Tremiti per la 3^ edizione del Posidonia Festival in programma dal 21 al 25 luglio 2024. Cultura, educazione e tutela ambientale, natura e sostenibilità turistica i temi dell’evento. Il Festival è rivolto a residenti, turisti, studenti, scienziati e professionisti, agli operatori legati alla ricerca scientifica e al turismo per far conoscere quanto sia importante difendere la Posidonia oceanica pianta capace di mantenere l’equilibrio degli ecosistemi costieri e marini del Mediterraneo e con esso anche quello dell’AMP Isole Tremiti.

Il Festival, organizzato da Marlin Tremiti, Laboratorio del Ma.Re. e Cdp Service, è patrocinato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Comune Isole Tremiti, Puglia Promozione,
Provincia di Foggia, CNR IRBIM – Istituto per le Risorse Biologiche e le Biotecnologie Marine, CoNISMa – Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze del Mare in collaborazione con Marevivo, Wwf Sub, MedReAct, Sea Shepherd, Pro Loco Isole Tremiti e Hotel Eden. Nel programma attività educativo-ambientali in spiaggia, snorkeling con biologi marini, attività subacquee con istruttori e biologi marini, attività di citizen science, escursioni in barca, incontri serali con ospiti del mondo della scienza, della cultura e del giornalismo, proiezioni di video, attività presso il Laboratorio del Ma.Re., attività di pulizia delle cale delle isole di San Domino e Caprara.

Tra gli ospiti della manifestazione Annalisa Lisci, sindaco delle Isole Tremiti; Adelmo Sorci, responsabile scientifico del Laboratorio del Ma.Re, e presidente del Marlin Tremiti; Enrico Miccadei,
geologo dell’Università di Chieti; Veronica Marchesi, Giada Quadrini e Alessio Asunis, biologi marini del Laboratorio del Ma.Re., impegnati nella ricerca scientifica di bioacustica ed eco acustica con il progetto Paesaggio sonoro sommerso dell’AMP Isole Tremiti e nel progetto 3DM I IT per la rigenerazione di ecosistemi marini compromessi dal cambiamento climatico e nel progetto di ricerca sull’impatto fisico dei subacquei sui fondali dell’AMP Isole Tremiti; Mario Berrettoni, chimico dell’Università di Camerino; Mario Di Cola, founder, project manager e CEO di Contralto Audio srl, impegnato con il Laboratorio del Ma.Re. in attività di ricerca scientifica di bioacustica ed eco acustica con il progetto Paesaggio sonoro sommerso dell’AMP Isole Tremiti; Emanuele Coppola, fotografo e documentarista con la sua trentennale attività di studi, osservazioni e filmati sulla Foca Monaca; Francesco Capurso, autore del libro IMMERSIONI, esperto subacqueo e del mare delle Tremiti; Antonio D’Amico, giornalista ed esperto di marketing territoriale; Gaetano Simone, moderatore e giornalista; Vittoria Zuccarini, Paola Cicalese e Giulia Guglielmelli, impegnate in ricerche scientifiche nella conservazione e monitoraggio degli elasmobranchi, sulle fanerogame e in particolare sugli antibiotici rilasciati in mare, la distribuzione delle microplastiche nel mare di Alboran.

Un momento di confronto sul e per il Territorio con tematiche diverse che si fondono nello sviluppo “provocato” dall’eco-sostenibilità con punti di partenza la formazione, l’educazione ambientale e una nuova visione di cultura del mare. «Il Posidonia Festival è innanzitutto ricerca – commenta Adelmo Sorci, direttore del Laboratorio del Ma.Re. – ma anche una ghiotta occasione per capire come difendere habitat importanti come la AMP Isole Tremiti. Ogni giorno, le prateria di Posidonia delle nostre isole sono minacciate da continui attacchi e tutti dimenticano l’importanza di questa pianta marina nell’ecosistema dei nostri fondali». Anche quest’anno le Isole Tremiti si confermano punto di riferimento per ricercatori e scienziati grazie al loro straordinario ecosistema incrociando i dati locali con i report di scienziati e istituti di ricerca che convergeranno a Tremiti. Sarà un importante momento di dibattito in cui l’obiettivo è quello di mettere insieme operatori, residenti e turisti.

Secondo le ricerche del Marlin Tremiti e del Laboratorio del Ma.Re.,e successive valutazioni la Posidonia oceanica sul versante sud dell’Isola di San Domino scomparirà nel giro di pochi anni. Tanti i fattori che hanno provocato una vertiginosa regressione (soprattutto negli ultimi cinque anni) e tra questi anche gli ancoraggi delle imbarcazioni da diporto. Infatti, lo sviluppo del turismo diportistico, “mordi e fuggi”, dalla costa garganica e dalla costa molisana sta condizionando in maniera negativa l’ambiente sottomarino costiero. La mancanza di linee guida sugli ormeggi e ancoraggi, la mancata delimitazione delle aree con Posidioneto, e un minimo di regole per lo smaltimento dei rifiuti organici e alimentari, sta provocando danni incalcolabili e irreversibili. Come Laboratorio del MA.RE. dal 2006 che vengono monitorate costantemente le acque delle Isole Tremiti e i cambiamenti che si sono susseguiti e che si susseguono oggi anche a ritmi vertiginosi, che richiedono un radicale cambio di passo nella gestione dell’AMP Isole Tremiti.

I numeri dell’edizione 2023:
858 presenze totali
688 nelle serate informative
113 nelle attività di educazione ambientale
28 nelle attività per bambini
15 al Convegno
14 Ospiti
15 operatori di staff

Fonte: Manfredonianews

16.07.2024

Secondo il nuovo calendario, la pesca sarà sospesa tra San Benedetto del Tronto e Bari dal 16 agosto al 29 settembre

Manfredonia: fermo biologico dal 16 agosto al 29 settembre

Il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, ha firmato il decreto sul Fermo pesca obbligatorio 2024, introducendo alcune modifiche alla gestione della pesca nel mare Adriatico, in particolare nel tratto tra San Benedetto del Tronto e Bari. Il provvedimento prevede un fermo biologico di quasi un mese e mezzo.

Secondo il nuovo calendario, la pesca sarà sospesa tra San Benedetto del Tronto e Bari dal 16 agosto al 29 settembre. Durante questo periodo, le uscite in mare saranno consentite solo per tre giorni, o 72 ore, tra il primo luglio e il 31 ottobre, previa comunicazione. Inoltre, la pesca sarà vietata entro sei miglia marine, con l’eccezione della piccola pesca.

Il Ministro Lollobrigida ha sottolineato che questo decreto rappresenta un cambiamento significativo rispetto ai fermi precedenti. L’obiettivo è offrire maggiore libertà alle imprese di pesca italiane, permettendo loro di decidere autonomamente quando pescare. Ha dichiarato: “Questo decreto segna un cambiamento di paradigma rispetto ai fermi degli anni passati. Vogliamo dare alle imprese di pesca italiane la possibilità di scegliere quando pescare, ribaltando l’approccio degli ultimi anni. L’obiettivo del Governo Meloni è chiaro: superare la contrapposizione tra pesca e ambiente, costruendo un futuro sostenibile per il settore ittico”.

Lollobrigida ha anche evidenziato come questa nuova impostazione rifletta gli sforzi del Governo in Europa per il settore della pesca. Ha aggiunto: “La nuova impostazione del Fermo pesca obbligatorio 2024 rispecchia quanto il Governo ha fatto in Europa per il settore, un primo passo per andare incontro alle esigenze delle imprese di pesca italiane”.

Il Ministro ha espresso la speranza che la nuova Commissione europea possa rivedere le politiche precedenti, che secondo lui hanno danneggiato il settore della pesca in Italia. “Speriamo che la nuova Commissione europea riveda le politiche degli ultimi anni, che hanno danneggiato un settore fondamentale per l’Italia. Il nostro Paese non si è mai tirato indietro. Lo scorso dicembre, al Consiglio Agrifish, abbiamo detto no a ulteriori riduzioni delle possibilità di pesca e continueremo a lavorare in Europa per difendere i nostri pescatori, le nostre marinerie e il nostro modello economico”, ha concluso Lollobrigida.

Fonte: Statoquotidiano

 

Manfredonia. Questa mattina, martedì 25 giugno, il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM), Ugo Patroni Griffi, alla presenza delle massime autorità e della comunità portuale di Manfredonia, nel corso di una breve ma significativa cerimonia, ha inaugurato il nuovo “villaggio pescatori”, realizzato dall’Ente. Si tratta di una vasta area, ricadente nel porto commerciale di Manfredonia, sulla quale sono state realizzate strutture e manufatti utili al miglioramento dei servizi a terra, di sicurezza dei pescatori, delle condizioni di sbarco e di deposito del pescato.

Il progetto ha previsto la realizzazione di tre punti di sbarco, uno sul molo di Levante, uno su quello di Tramontana e l’ultimo sul molo di Ponente. Ogni punto di sbarco è dotato di illuminazione, dissuasori di sicurezza, segnaletica stradale e colonnina per presa acqua.

Sui piazzali retrostanti la banchina Tramontana, inoltre, è stata realizzata l’area più significativa dell’intervento, una piazza di circa 2.575mq ad uso esclusivo dei pescatori, come luogo sicuro e adeguato per tutte le attività. L’area è provvista di depositi e di servizi igienici.

E’ stata prevista, inoltre, una zona coperta di circa 400mq, in struttura portante di calcestruzzo armato-sostenuta da “colonne” tonde-e finiture in pannelli di fibrocemento, destinata alla lavorazione delle reti. La forma della copertura richiama la prua di una nave e su di essa sono stati posizionati pannelli fotovoltaici, con la  possibilità, in futuro di installarne anche altri.

Quasi tutta l’area è stata attrezzata con una pavimentazione in cemento industriale, corredata di pali per l’illuminazione, di impianto di acqua potabile, di smaltimento delle acque reflue prodotte dai bagni e di quello per lo smaltimento delle acque meteoriche.

Nella stessa area sono stati realizzati, anche 20 magazzini di circa 10 mq. I depositi sono stati realizzati in blocchi da 5 e messi a disposizione degli operatori per migliorare le condizioni igieniche dell’area portuale e contestualmente ridurre rischi di furti, delle reti e degli attrezzi di lavoro, atteso che ad oggi i pescatori sono costretti a lasciare i loro strumenti di lavoro incustoditi sulle banchine.

Sono stati realizzati, inoltre, due blocchi per i servizi igienici, di cui uno sulla banchina di Tramontana e uno sul Molo di Levante, ove sono stati realizzati i rimanenti 10 magazzini sempre in blocchi da 5. L’accesso e l’utilizzo dei servizi igienici da parte delle persone diversamente abili è garantito da una rampa di accesso e da una ringhiera metallica di protezione.

Abbiamo immaginato e realizzato un vero e proprio villaggio, ampio, avveniristico, sicuro e accogliente – commenta il presidente dell’AdSPMAM Ugo Patroni Griffi- una macro area all’interno della quale i pescatori possono non solo lavorare ma anche ritrovarsi in un contesto di comunità. La flotta peschereccia di Manfredonia,- continua il Presidente-è la seconda in Italia per numero di imbarcazioni edè la quinta nella classifica di stazza lorda. Non è solo un pilastro economico, quindi, ma un vero e proprio simbolo di tradizione e di dedizione.L’intervento che abbiamo realizzato –conclude Patroni Griffi- vuole non solo essere uno strumento idoneo per le attività quotidiane dei nostri pescatori, ma anche un luogo dove le generazioni future potranno continuare a coltivare questa preziosa eredità”.

Il  costo complessivo dell’opera è di circa 1.150.000 euro

L’intervento è stato finanziato in parte dal Fondo Europeo per la Pesca 2007–2013, nell’ambito della Misura 3.3. “Porti, luoghi di sbarco e ripari di pesca“, di cui l’Autorità di Sistema Portuale è titolare del finanziamento da parte della Regione Puglia, per l’importo di oltre 840 mila euro, e in parte con fondi propri dell’Ente.

Fonte: Stato Quotidiano

 

Nella giornata odierna, alle ore 10:00 circa, perveniva alla Sala Operativa di questo Ufficio Circondariale Marittimo, dalla Centrale Operativa della Direzione Marittima di Bari, una richiesta di soccorso dalla nave da crociera MSC SPLENDIDA diretta a Katakolo (Grecia) a circa 14 miglia dal porto di Vieste.

La richiesta di soccorso riguardava l’evacuazione medica di una turista tedesca di 65 anni circa che necessitava di ospedalizzazione urgente per una diagnosi di emorragia digestiva. La Sala Operativa della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Vieste, sotto la direzione operativa di Bari, disponeva intervento della dipendente motovedetta CP 880, unità operativa destinata al servizio di ricerca e soccorso della vita umana in mare, la quale giunta in prossimità della nave da crociera – che nel frattempo era stata dirottata in direzione del porto di Vieste per agevolare le operazioni di soccorso – iniziava le procedure di evacuazione medica dell’infortunata. Oltre alla donna, venivano trasbordati il marito della e personale paramedico per assistenza medica.

Successivamente, giunti in porto, il personale militare, con l’assistenza del personale paramedico imbarcato, provvedeva a sbarcare la donna e ad affidarla al personale medico del 118 per le cure necessarie. Dopo aver stabilizzato la paziente, che appariva provata e dolorante ma in buone condizioni generali, l’ambulanza dirigeva verso l’ospedale “CASA SOLLIEVO DELLA SOFFERENZA” di San Giovanni Rotondo per la necessaria ospedalizzazione.

Vieste, 27 giugno 2024

Nella giornata di ieri sono state inaugurate due strutture logistiche che ampliano e completano la sede dell’Ufficio Locale Marittimo – Guardia Costiera – di Rodi Garganico.

Alla presenza dell’Ammiraglio Vincenzo LEONE, Direttore Marittimo della Puglia e della Basilicata Ionica e dei Titolari degli Uffici territorialmente dipendenti, è stata celebrata la cerimonia di inaugurazione col rito del taglio del nastro e la benedizione di Sua Eccellenza l’Arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo Franco MOSCONE.

La cerimonia di inaugurazione dei nuovi locali è stata arricchita dalla presenza del Sindaco di Rodi Garganico Carmine D’ANELLI, del Presidente della Lega Navale di Rodi Garganico Vittorio TRIGIANI, del Direttore del porto turistico Marino MASIERO e della Dirigente ASL Dott.ssa Cinzia PICCALUGA.
Si tratta di un progetto ben riuscito che offre nuovi spazi lavorativi pensati per le esigenze operative e logistiche del personale militare della Guardia Costiera destinato a Rodi Garganico.

L’intervento si colloca nel più ampio progetto portato aventi dalla Direzione Marittima di Bari finalizzato a migliorare gli ambienti lavorativi e di vita del personale dipendente al fine di accrescere l’operatività degli uffici periferici che durante il periodo estivo rappresentano il primo front office delle esigenze del cluster marittimo.

La struttura operativa inaugurata riguarda la sede del personale imbarcato sulla motovedetta CP 543 ubicato sul molo del porto, con il mezzo nautico ormeggiato a pochi metri a vantaggio di una maggiore prontezza operativa.
Questa inaugurazione ha l’auspicio di essere un valore aggiunto al territorio garganico.

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In occasione della festa della Marina Militare Italiana prevista per il prossimo 10 giugno anche la Capitaneria di Porto di Manfredonia sta organizzando una serie di eventi a favore della cittadinanza. In particolare i giorni 08 e 09 giugno dalle ore 10:00 alle ore 12:00 sarà possibile visitare, presso il pontile N del molo Vespucci del Porto Turistico “Marina del Gargano”, le motovedette classe 200, 700 e GC 138.
Nell’occasione saranno illustrate, a cura dei militari imbarcati a bordo dei mezzi navali della Guardia Costiera, le molteplici attività svolte dalla Marina Militare e in particolare dalla Guardia Costiera.

La giornata della Marina Militare si celebra il 10 giugno, data in cui si ricorda l’anniversario dell’affondamento della Corazzata “Szent Istvan” (Santo Stefano) nei pressi della piccola isola di Premuda nel 1918. L’impresa coraggiosa portata a termine da due piccole imbarcazioni della Marina Militare (MAS “15” e “21”) comandate dal Capitano di Corvetta Luigi Rizzo e del Guardiamarina di complemento Giuseppe Aonzo risulto di fondamentale importanza sia sotto il profilo tecnico sia sul piano dell’impatto emotivo nei confronti degli avversari.

Dal 1964 tale ricorrenza viene festeggiata il giorno 10 giugno.

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Nelle giornate del 03 e 04 giugno scorse, la CP421 Nave “Roberto ARINGHIERI” ha effettuato uno scalo tecnico nel porto di Vieste dopo essere stata impiegata al Salone Nautico di Venezia – dal 29 maggio al 2 giugno.

Varata il 28 ottobre 2021, l’unità appartiene alla nuova classe “Angeli del Mare” e prende il nome del Tenente di Vascello (CP) Roberto ARINGHIERI, Medaglia d’Oro al Valor di Marina, che perse la vita il 28 ottobre del 1995 “mentre operava quale componente di un team ispettivo a bordo di unità navale assegnata ad una missione multinazionale di pace durante il conflitto iugoslavo. Nel corso di una impegnativa operazione di polizia marittima, si offriva volontario prodigandosi con generoso slancio, nonostante le avverse condizioni ambientali, per aprire la strada al successivo impiego della squadra. In tale circostanza rimaneva vittima di mortale incidente”.

Seconda nave della Classe, ha conseguito la certificazione di “autoraddrizzante” e si contraddistingue per essere il progetto con caratteristiche di inaffondabilità più lungo mai realizzato in Italia. L’unità ha uno scafo in alluminio di 33,6 metri, con una propulsione assicurata da due motori MTU accoppiati a due idrogetti, mediante i quali è in grado di raggiungere una velocità massima continuativa superiore a 30 nodi, con una autonomia di circa 1.000 miglia a 28 nodi. Eccellenza della cantieristica italiana e vanto delle capacità marinaresche del nostro Paese, rappresenta il meglio della tecnologia navale di oggi, con propulsione e strumenti di comunicazione all’avanguardia. Imbarcazione con un sistema avanzato di comando e controllo che assicura maggiore autonomia e prestazioni, maggiori capacità ricettive e una migliore logistica per le operazioni di soccorso che coinvolgono grandi numeri di persone e nell’assolvimento dei vari profili d’impiego connessi ai diversi compiti di istituto del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera.

Il motto: “TEMPESTATE MARIS SPE VOLAT“ : “(La Nave) nella tempesta del mare vola con speranza” è il motto ufficiale dell’unità, che esprime, il senso di appartenenza al Corpo del Comandante ARINGHIERI, ed il lascito alle nuove generazioni ed a quanti, come lui, fanno parte del grande equipaggio della Guardia Costiera, che ogni giorno opera a servizio della collettività.

L’equipaggio, al comando del Tenente di Vascello (CP) Andrea MONTINARO, è stato ricevuto con gli onori dovuti dal Capo del Circondario Marittimo e Comandante del Porto di Vieste, T.V. (CP) Domenico REGA. La sosta, per rifornimento e ordinaria ispezione all’unità, è stata un’occasione di confronto su tematiche legate all’operatività delle Unità del Corpo di cui Nave “ARINGHIERI” rappresenta la naturale evoluzione tecnica del percorso compiuto negli ultimi anni dal Corpo nei diversi teatri operativi internazionali.
Nave “ARINGHIERI” e il suo equipaggio, dopo aver terminato le operazioni legate alla sosta, hanno salutato nella tarda mattinata di ieri la città di Vieste, riprendendo il mare in direzione Cagliari.

Divieto non viola competenza statale sulla pesca

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Fonte: garganotv

15 Febbraio 2024

FOGGIA – È stata confermata dalla Consulta la ‘regolarità’ del blocco triennale in Puglia della ‘pesca’ dei ricci di mare, un fermo “straordinario” introdotto a tutela della specie dalla Regione Puglia, uno dei luoghi del “sovra-sfruttamento a livello locale di tale risorsa ittica” a rischio estinzione.

Il divieto è stato introdotto, fino al 2025, con la legge regionale approvata il 28 marzo 2023, e contestata davanti alla Corte Costituzionale dall’Avvocatura dello Stato in rappresentanza della Presidenza del Consiglio dei ministri.

Il blocco riguarda la pesca ‘locale’ e non si estende alla commercializzazione dei ricci di mare provenienti da ‘fuori’ Regione, purché provvisti di tracciabilità.

Ad avviso della ‘difesa’ di Palazzo Chigi, non rientrerebbe nel potere delle Regioni imporre blocchi della pesca, semmai la competenza per introdurre simili limitazioni, attualmente, sarebbe del Ministero dell’Agricoltura che si occupa, tra l’ altro, di “sovranità alimentare”.

Inoltre, l’Avvocato dello Stato ha fatto presente che non esiste un “mare territoriale regionale”, entro il quale le Regioni avrebbero il potere di disporre a loro piacimento, esiste invece una “sovranità dello Stato” che governa su quanto circonda le “coste continentali ed insulari della Repubblica”.

Su questo punto, salvando il blocco della pesca del governatore Michele Emiliano che ha previsto indennizzi per i pescatori ‘fermi’, la Corte Costituzionale ha concordato con la difesa erariale e ha modificato la legge laddove faceva riferimento ai termini “mari regionali” (ora divenuti “nello spazio marittimo prospiciente il territorio regionale”), “mare territoriale della Puglia” (ora “nello spazio marittimo prospiciente il territorio regionale”) e “da mari territorialmente non appartenenti alla Regione Puglia” (ora “dallo spazio marittimo non prospiciente il territorio regionale”).

Fonti verificate: ANSA //

Fonte: Statoquotidiano

 

Paolo Caratossidis promotore del Granchio Blu Network e presidente di Cultura & Cucina

“Sacrosanto il sostegno del Governo al settore della pesca e della molluschicoltura che da oltre trent’anni soffrono una crisi strutturale legata a molteplici cause e variabili che hanno fatto molti più danni del famigerato granchio blu”. Così Paolo Caratossidis, promotore del primo Granchio Blu Network e presidente di Cultura & Cucina, l’associazione di promozione eno-gastronomica che sta studiando il fenomeno sotto i profili economici, sociali e culinari.

«Alla filiera del Granchio Blu mancano ancora alcuni tasselli fondamentali, dato che in Italia vengono importati quantitativi significativi di polpa di granchio blu, soprattutto dalla Grecia e dalla Tunisia», questa l’opinione di Caratossidis, già autore del libro “Granchio Blu, minaccia o risorsa”. «Vista l’entità del fenomeno e il suo valore commerciale, sarebbe ora di comprendere che il prodotto “granchio blu” italiano dovrebbe essere salvaguardato e non demonizzato come hanno fatto in molti per ignoranza e pregiudizio», ha detto ancora l’esperto.

«Con l’inserimento nell’elenco delle denominazioni delle specie ittiche di interesse commerciale, si è dato avvio alla valorizzazione del prodotto che dovrà essere poi sviluppata attraverso una strategia mirata alla realizzazione di una vera e propria filiera di consumo – ha spiegato Caratossidis -. Dal MASAF, il Ministro Lollobrigida ha confermato la posizione espressa già l’estate scorsa quando il fenomeno si era manifestato prepotentemente. Una linea che sposo integralmente».

Il Ministro ha, infatti, ribadito come «il granchio blu può essere una grande risorsa sia per le sue proprietà nutrizionali, in particolare la forte presenza di vitamina B12, sia per i potenziali mercati di sbocco, anche internazionali che si possono raggiungere».

«Bisogna iniziare a promuovere seriamente la nascita di una filiera virtuosa che porti valore al nostro territorio con azioni mirate a contenere l’import del crostaceo e alla lavorazione e commercializzazione del prodotto nostrano. Solo in Veneto fino ad ottobre 2023 sono state commercializzate dai sei mercati ittici regionali del Veneto e dal consorzio pescatori Polesine oltre 400 tonnellate che toccherebbero quasi quota 1000 con quelli mandati sciaguratamente al macero perché sotto taglia dal punto di vista commerciale, 490 tonnellate, che ha generato un costo vivo a carico del Consorzio per lo smaltimento quantificabile in circa 468mila euro», ha concluso Caratossidis. Il Ministro dell’Agricoltura e Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida, ha mantenuto i patti con i pescatori colpiti da quello che è stato – forse troppo ingenerosamente – definito come il flagello del mare e delle lagune, firmando la circolare con la quale sarà possibile accedere allo stanziamento di 10 milioni di euro che permetterà ai Consorzi, alle imprese di pesca e dell’acquacoltura di ottenere contributi a fondo perduto per fronteggiare l’invasione del granchio blu e avviare la semina, il ripopolamento e la protezione degli impianti.

Fonte: Stato Quotidiano

 

Si avvisano i visitatori che le viste al Centro Studi e Ricerche della Cultura del Mare di Manfredonia sono temporaneamente sospese per lavori di manutenzione straordinaria.