sindaco Riccardi durante le comunicazioni relative all'eolico offshore (20 feb 2014)

sindaco Riccardi durante le comunicazioni relative all’eolico offshore (20 feb 2014)

Manfredonia – “COSA è effettivamente emerso durante e dopo la seduta del Consiglio dei Ministri del 14 febbraio 2014: da un lato il diniego per la realizzazione di 2 parchi eolici offshore al largo del Golfo di Manfredonia (Trevi e progetto nei pressi di Chieti)ma anche una procedura non ancora terminata per altri privati. Dunque la nostra attenzione deve rimanere alta. Questo perchè non è detto che non ci saranno azioni giudiziarie da chi non ha ottenuto l’autorizzazione; inoltre, ripeto: c’è ancora una procedura in corso, ma mi auguro che Gargano Sud rinunci nella propria azione istruttoria presso il ministero dell’Ambiente per il parere relativo alla Valutazione d’impatto ambientale. Quindi bisogna continuare a vigilare”. E’ quanto detto dal sindaco di Manfredonia A.Riccardi durante la seduta in corso di consiglio comunale.

Il riferimento è naturalmente alla possibilità di realizzazione degli impianti di eolico offshore al largo del Golfo di Manfredonia ed a quanto stabilito durante la seduta di Consiglio dei Ministri il 14 febbraio 2014: “(…) AL fine di consentire una valutazione complessiva degli interessi coinvolti, il Consiglio ha esaminato due progetti di impianto per la produzione di energia elettrica da fonte eolica da realizzare il primo al largo delle coste di Chieuti e Serracapriola (Foggia), il secondo di fronte alla costa di Zapponeta e Manfredonia (Foggia) e Margherita di Savoia (Barletta-Andria-Trani); esaminate le implicazioni e le posizioni delle diverse amministrazioni il Consiglio ha concluso che, in considerazione del significativo impatto paesaggistico che imporrebbero alla bellezza delle coste, essinon verranno realizzati“.

Le comunicazioni del sindaco sono giunte dopo il ritiro della mozione fissata al punto 2, nell’odierna seduta di Consiglio, presentata dai consiglieri di minoranza A.Correale eA.Conoscitore, relativa all’installazione degli impianti di eolico offshore nel Golfo di Manfredonia. Mozione fissata per il 10 febbraio (prima seduta di consiglio) oggi ritirata dopo il diniego espresso, in merito, dal Consiglio dei Ministri.

In seguito la ricostruzione dell’intera “vertenza eolico offshore” da parte del sindaco Riccardi che – da un lato – ha riconosciuto il ruolo “d’informazione” svolto dalle associazioni di Capitanata e della Bat ma anche sottolineato il peso della Pubblica Amministrazione per un esito favorevole della vicenda.

Si ricorda che in passato il sindaco aveva anche criticato l’atteggiamento assunto dalle associazioni ma anche detto (6 novembre 2013): “Quale sarebbe la mia colpa? Forse di aver affermato che, riguardo ai tre progetti presentati, potrebbe essere presa in considerazione l’installazione di un solo impianto se la valutazione di impatto ambientale sarà favorevole e se vi saranno benefici occupazionali per la nostra comunità? È questo il mio torto?”.

Valutazioni ambientali: VAS VIA

Oggi il racconto di come si è giunti al diniego del Consiglio dei Ministri: “la notizia del diniego è trapelata anche da molti di quelli che si sono collocati all’interno della vicenda, giocando un ruolo secondo loro decisivo, ma senza forse ben capire cosa sia realmente successo”, ha esordito il sindaco. “Faccio il punto della situazione, ricordando nuovamente che la Pubblica Amministrazione di Manfredonia, come anche detto dopo un’interrogazione rivolta al sottoscritto, ha ritenuto sempre necessaria una valutazione di merito dei provvedimenti oggetto di valutazione con successiva decisione rispetto agli stessi; una decisione – ha precisato il sindaco – che non era vincolante: le PA non sono chiamate ad esprimere pareri vincolanti sui progetti, restando materia di esclusiva competenza statale”.

“Ricordo – ha continuato il sindaco Riccardi – che il Comune di Manfredonia è stato convocato in una passata Conferenza dei Servizi perché nell’area di Manfredonia risiede la stazione della Terna, utile per l’alimentazione; si tratta dunque di una connessione fondamentale, nella Conferenza dei Servizi ho espresso dunque parere favorevole (per gli impianti di eolico offshore,ndr) con parere condizionato alla Valutazione ambientale; la norma è chiara e netta: anche davanti ad un parere negativo del Comune l’investitore, l’imprenditore ha tutti i poteri per esercitare l’espropriazione dell’area ai privati, trattandosi d di infrastrutture di interesse pubblico”.

“Tornando all’attualità: riconosco il notevole impegno delle Associazioni ambientalistiche per informare la cittadinanza sui progetti di eolico offshore nel Golfo con sit-in ed iniziative; ora, non vorrei mettermi nessuna medaglia, però vorrei ricordare che: il giorno 24 ottobre 2013 ho incontrato il Direttore Generale per le valutazioni ambientali (del Ministero) Mariano Grilli per comprendere nel merito come stavano le cose, visto che venivano diffuse notizie prive di fondamento;da qui ho appreso ufficialmente che le procedure erano sostanzialmente 3: quella della Gargano Sud, quella della Trevi (chiusa) e quella in procinto di archiviazione della Evergreen, con impianto in sovrapposizione a quello della Trevi”.

Giovedì 24 gennaio 2014 ho incontrato – presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri – il dr.Luigi Ferrara, che ci ha fatto sapere che la questione Trevi era di esclusiva competenza del Consiglio dei Ministri; allo stesso abbiamo riferito che le istruttorie in corso non potevano essere condotte se non con una valutazione complessiva; da qui la nostra perplessità per il mancato ascolto delle comunità locali. Infine: mercoledì 5 febbraio ho avuto un incontro con un referente del Ministro dei beni culturali chiedendo una mediazione all’interno del consiglio dei ministri al fine di un diniego per la realizzazione dei progett”i.

Cosa è accaduto in seguito: siamo stati esortati ad esprimere ufficialmente la nostra posizione come Comunità territoriali: da qui ho convocato una serie di sindaci, molto attivo a riguardo il ruolo del sindaco di Barletta; abbiamo inviato un documento alla presidenza del Consiglio dei ministri, con opposizione per la realizzazione dei progetti in essere; successivamente ai 9 sindaci si sono aggregati altri 7 e lo stesso documento (relativo alla contrarietà per l’installazione dei progetti) è stato inviato alla Presidenza del Consiglio dei ministri; infine la seduta del Consiglio dei ministri il 14 febbraio 2014 con il relativo diniego”.

Ripeto: il tema è ancora attuale; in Italia ci sono state due autorizzazioni per i parchi eolici offshore; la possibilità complessiva di autorizzazione sarebbe di 4 parchi in Italia; ci auguriamo che il Consiglio dei Ministri sia riuscito a mediare ed a definire dove collocare gli altri progetti, nel corso dell’ultima seduta di Consiglio”.

g.defilippo@statoquotidiano.it

Fonte: Statoquotidiano