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L’attuale Commissario straordinario dell’Autorità Portuale di Manfredonia avv.Gaetano Falcone (statoquotidiano 2@13)

Manfredonia – “SENZA la ristrutturazione del Porto Commerciale inutile parlare di traffici. Già spesi 12 milioni di euro tra manutenzione e cinta doganale, ne spenderemo altri 8 dai fondi stanziati dalDecreto Ministeriale (n.136/11). Basteranno? No, ripeto: servono altri 60 milioni di euro. Nel frattempo vanno evidenziati i dati per il movimento merci dal 2005 al 2010: +200% per il grano (2005/2010); +124% alcool beverages, +174% orzo, +216% per l’Urea. Questo nonostante le limitazioni che consentono l’ingresso nel porto di Manfredonia di navi con carico fino a 25mila tonnellate”. A dirlo a Stato è l’avv.Gaetano Falcone, attuale Commissario dell’Autorità Portuale di Manfredonia (in carica dal 2005, tra lavori e ricorsi giudiziari, come il Commissario aggiunto prof. Guido Capurso)

LA CRISI MONDIALE.
“Inutile nasconderlo – dice a Stato il commissario Falcone – la crisi internazionale, e dunque la recessione economica, ha interessato anche il settore portuale italiano e conseguentemente quello di Manfredonia. Non ci dimentichiamo che manca ancora il servizio del rimorchiatore (dal 2011) per il quale stiamo cercando di provvedere. Ma nonostante questo ribadisco: senza la ristrutturazione del Porto Commerciale, con un ulteriore finanziamento di 60 milioni di euro, quello di Manfredonia sarà sempre un porto limitato. Bloccato. Un esempio su tutti? Non possiamo fare attraccare navi con merci superiori alle 30mila tonnellate, questo a causa di ordinanze dei primi del 2000, che limitano a 25mila il tonnellaggio massimo. Ogni giorno decliniamo domande di attracco. Del resto, è la crisi a spingere verso una riduzione dei costi con minori viaggi dei natanti e maggiore merce, in termine numerico, sulle imbarcazioni”.

COME SONO STATI UTILIZZATI I 20 MILIONI DI EURO DEL DM 136/11.
 “Nel bacino Alti Fondali sono stati installati bagni, ristrutturata la cinta doganale, resa funzionale la video-sorveglianza, realizzati gli uffici della Sanità Marittima, con ampia manutenzione del Porto Commerciale. Totale? Oltre 12milioni di euro. Gli altri 8? Per il dragaggio del terminal crociera. I fondi stanziati per l’Ap di Manfredonia rappresentano la prova tangibile della valida documentazione presentata, a livello progettuale; qualcuno a Bari è riuscito a farsi revocare un finanziamento pari a 80 milioni di euro”.

DATI MERCI.
 Nonostante tutto, i dati complessivi per il movimento merci non sono positivi (2000/2011): dalle 783.217 tonnellate complessive del 2000 (dal vino al legno, dallo zucchero al carbonato di sodio, dal mais all’urea) a 1.138.113 tonnellate del 2006, dunque la crisi e le 882.000 e 756.622 tonnellate del 2010 e del 2011. “Manfredonia ha una posizione strategica, quasi nel centro dello Stivale, cerniera con il Tirreno – dice Falcone – ma la crisi internazionale – dal 2007/8 – ha influito negativamente per la movimentazione delle merci. Poi le limitazioni nel tonnellaggio e dunque per l’attracco delle navi; dunque le limitazioni strutturali del nostro porto commerciale. Ma voglio comunque sottolineare degli incrementi: +200% dal 2005 al 2010 per il grano (da 93.836 a 281.906 tonnellate), +124% alcool beverages (dalle 20.211 tonnellate del 2009 alle 45.250 del 2011). E ancora: +174% mais, +216% dell’Urea (dalle 9.667 tonnellate del 2005 alle 30.594 del 2010). Inoltre le pale eoliche scaricate nel porto (con navi dalla Francia e dalla Spagna, per il conseguente trasporto nel Sub Appennino o nel Tavoliere foggiano,ndr): 24.653 tonnellate, con un numero complessivo di navi nel 2012 pari a 787. Ripeto: tutto passa dal superamento delle limitazioni”.

FUTURO PIANTA ORGANICA.
 “Come evidente nella stessa relazione del Mit – dice Falcone – è necessario che l’Autorità Portuale si doti di una pianta organica (ed anche del Piano regolatore portuale e Piano Operativo Triennale,ndr)”. “Attendiamo l’approvazione del Ministero. Cosa servirebbe? Un ingegnere per l’ufficio tecnico, 1 responsabile per l’ufficio appalti; 1 responsabile contabile, 1 responsabile di segreteria”.

“LE INDENNITA’? NON LE STABILISCE L’AP”.
Polemiche nei mesi passati, e da anni, per le indennità percepite dal commissario e commissario aggiunto dell’Ap di Manfredonia: si era parlato di 160mila euro per Gaetano Falcone e 130mila per Guido Capurso, da una graduatoria del CorSera sugli “stipendi dei manager pugliesi“, espresse al lordo. Nella classifica spiccava il primo posto di Marco Franchini, direttore generale dell’Adp (323.360) e il secondo di Matteo De Mauro, segretario generale Camera di Commercio di Foggia (315.429), con segnalazione della Corte dei Conti per presunto danno erariale in seguito all’approvazione di una delibera nel 2008 – dalla giunta camerale – per l’aumento degli emolumenti. “Come già detto ribadisco: l’indennità annua per la carica di Commissario dell’Autorità Portuale di Manfredonia da me percepita è di euro 65.807,66.. Ricordo che è il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ad aver nominato queste due figure, con poteri previsti dalla legge 84/94, che restano in carica sino alla nomina del presidente. Per le indennità si tratta di una legge dello Stato, con mie indennità inferiori di un 70% rispetto a quelle dei presidenti – e non commissari – dell’AP italiane.”

Fonte: Giuseppe De Filippo – statoquotidiano.it