Atto che dovrebbe rappresentare, nel bene e nel male, l’ultimo capitolo del secondo tentativo da parte di energas (ex isosar) di realizzare il deposito gpl nella città di manfredonia

energas

Definire l’opera Come “di pubblica utilità” significa riconoscergli un ruolo importantissimo nell’ambito dell’approvvigionamento energetico dell’Italia

Manfredonia. IN programma mercoledì 22 Ottobre a Roma, presso il MiSE, la Conferenza dei servizi per il “rilascio all’Energas Spa dell’autorizzazione ad installare il deposito costiero di GPL (‘ in località Santo Spiriticchio) con annesso oleodotto di collegamento al Porto industriale di Manfredonia e raccordo ferroviario alla Stazione di Frattarolo”. Un atto che dovrebbe rappresentare, nel bene e nel male, l’ultimo capitolo del secondo tentativo da parte di Energas (ex Isosar) di realizzare il deposito gpl nella città di Manfredonia. In tal senso la Conferenza dei Servizi servirà proprio per il rilascio dell’autorizzazione finale per l’installazione del deposito.

Mentre le associazioni e i movimenti cittadini organizzano nuove strategie di opposizione (è stato fissato per martedì 21 Ottobre un incontro tra la Commissione ambiente e tutte le associazioni No Energas presenti sul territorio, in un tavolo condiviso presso l’aula consiliare del Comune, mentre per il 22 si parla di un altro corteo cittadino) l’azienda napoletana varca dunque il suo personalissimoRubicone, entrando nel vivo di una battaglia burocratica con le amministrazioni dichiaratesi avverse al progetto, si prepara dunque allo scontro finale.

LA CONFERENZA DEI SERVIZI: COS’E’ E COME FUNZIONA . La Conferenza dei servizi è volta a semplificare l’azione della Pubblica amministrazione attraverso l’esame contestuale dei vari interessi pubblici coinvolti in un procedimento amministrativo. Viene convocata spesso per semplificare, velocizzare e coordinare la pluralità degli interessi (e degli interessati) coinvolti e giungere così, in tempi abbastanza brevi, al rilascio o meno delle autorizzazioni necessarie per la realizzazione del progetto, da rilasciare entro 90 giorni dall’inizio della stessa. Nel caso Energas, rappresenta l’ultimo scoglio che l’azienda napoletana deve superare per far si che partano i lavori. In fase istruttoria vengono raccolti tutti i pareri delle amministrazioni coinvolte. Ovviamente ogniparere ha un peso ed una considerazione diversa agli occhi del Ministero dello Sviluppo Economico. Una volta raccolte tutte le varie posizioni, la determinazione finale non avviene a maggioranza ma a prevalenza, che prende in considerazione, nel ponderare il peso delle varie posizioni acquisite, anche il rilievo della singola amministrazione cui esse ineriscono.

LE AMMINISTRAZIONI CONVOCATE. Regione Puglia (Assessorato Sviluppo Economico), Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Autorità Portuale di Manfredonia, Capitaneria di Porto di Manfredonia, Ministero dell’Ambiente, RFI, ANAS (Direzione generale), Provincia di Foggia, Comune di Manfredonia, Energas Spa. Tra le suddette amministrazioni, ognuna è chiamata ed esprimere un parere relativo alla propria sfera di competenza. Un caso su tutti: il Comune di Manfredonia (rappresentato per l’occasione dal Sindaco, dall’Assessore all’Ambiente e da un tecnico nominato ad hoc) esprimerà un parere di compatibilità urbana, verosimilmente negativo, dopo le numerose dichiarazioni di contrarietà espresse pubblicamente dalla classe dirigente, dopo la mozione approvata nel secondo consiglio comunale (17 settembre 2015) e dopo l’interpretazione dell’Art. 44, che permetterà di elaborare un parere negativo perché definisce un impianto “ad incidente potenzialmente rilevante” (come Energas) anche potenzialmente inquinante.

Le amministrazioni in indirizzo” saranno “altresì invitate a far conoscere tempestivamente nel corso della riunione se, per rilasciare il parere di competenza” avranno ”necessità di ottenere ulteriori informazioni sul progetto in esame”. Responsabile del procedimento è la dottoressa Paola Barzaghi. Dirigente del MISE interessato è il dr. Guido di Napoli.

I PUNTI ALL’ORDINE DEL GIORNO. Oltre all’approvazione del progetto, vero fulcro di suddetto istituto, l’altro aspetto fondamentale è rappresentato dalla “dichiarazione della pubblica utilità” e l’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio. Se l’opera dovesse, infatti, esser definita e come opera privata di pubblica utilità, il suo peso (e conseguentemente la probabilità che essa sia realizzata) aumenterebbe enormemente. Nel caso Energas, definire l’opera Come “di pubblica utilità” significa riconoscergli un ruolo importantissimo nell’ambito dell’approvvigionamento energetico dell’Italia, in ottica di una politica di re-industrializzazione del Sud ideata dall’attuale governo Renzi. Questa posizione, se concretizzata, andrebbe a distruggere ogni speranza di Coordinamenti e Comitati contrari al progetto: sappiamo infatti che tale definizione “blinda” ogni possibilità di opposizione e battaglia (pacifica) alla sua realizzazione. Per maggiori informazioni, si rimanda alla Tav in Val di Susa. Collegata alla definizione di pubblica utilità è la possibilità di esproprio. Massima espressione del potere ablatorio, permette alla pubblica amministrazione, con un provvedimento, di acquisire per sé o far acquisire ad un altro soggetto(Energas), per esigenze di interesse pubblico, la proprietà o altro diritto reale su di un bene, indipendentemente dalla volontà del suo proprietario, previo pagamento di un indennizzo. Da un lato, quindi, l’impossibilità di opposizione al progetto. Dall’altra, in vista di un ipotetico bene “comune”, potrebbe esser minato anche il più importante diritto su cui si fonda la nostra società: la proprietà privata.

LA RIUNIONE DEL 22. La prima riunione, prevista per Giovedì, rappresenta solamente il primo passo di un istituto che dovrebbe terminare almeno a Dicembre. All’interno di essa, sarà richiesta alle Amministrazioni invitate di:
1) Indicare le condizioni per ottenere tutti gli assensi previsti dalle normative vigenti – ammesso che esistano.
2) Far conoscere tempestivamente se si ravvisi la necessità dell’acquisizione di pareri endoprocedimentali da parte di altre amministrazioni non elencate in indirizzo, ai fini della loro convocazione nell’ambito della conferenza dei servizi
3) Far sapere se sarà necessario, per le varie Amministrazioni chiamate ad esprimere il proprio parere di competenza, ottenere ulteriori informazioni sul progetto.

(A cura di Mario Valente – mariovale92@gmail.com)

(prima pubblicazione il 19 ottobre 2015)
Fonte: Statoquotidiano